Come scegliere la macchina del caffè giusta per me?

Il caffè. chi non conosce il caffè. Chi lo ama e chi lo odia.

Quando ho aperto icappuccino.it l’idea era di realizzare un sito che fosse un discreto riferimento per l’argomento della colazione e il suo universo.

E, da sempre, il caffè è un elemento centrale quando si parla del mondo della colazione. Si non solo, ma soprattutto, molto presente all’inizio della giornata di moltissime persone al mondo. Ed anche il modo e i modi di gustare il caffè varia in base al nostro gusto personale, la nostra provenienza, la zona geografica in cui viviamo, le nostre abitudini, la facilità di reperimento del caffè in una forma e in un’altra.

Il caffè è da sempre uno start up quotidiano notevole per iniziare la giornata. Chi non conose l’aroma del caffè? Unico, corposo, inimitiabile. La forma del consumo varia, ma l’aroma del caffè rimane quello che conosciamo tutti.

Che gusto ha il tuo caffè ideale?

Rispondere a questa domanda fa la differenza nella scelta dello strumento. La macchina del caffè è lo strumento che fa il risultato, e cioè il caffè così come a te piace.

A seconda di come ti piace gustare il caffè, allora sarai orientato a scegliere un tipo o un’altro tipo di macchina del caffè.

Vediamo insieme le varie tipologie di macchina del caffè, dalle più usate storicamente, fino alle più complesse e moderne.

Moka, and friends

Lo strumento primordiale, portato in auge dal commendator Bialetti come strumento di consumo di massa. Già nella tradizione napoletana, il caffè veniva preparato con uno strumento simile. Ma se dico Moka, ce la raffiguriamo subito agli occhi, con la base a trapezio e la sezione a poliedro tridimensionale, con il classico filtro che si riempe della polvere che preferiamo, arabica, robusta, qualità rossa, e quando la temperatura nel contenitore sotto dell’acqua entra a regime la stanza si riempie dell’aroma che tutti conosciamo. Acuto, che ti riempie il naso, e ti arriva subito in testa, inconfondibile.

Le Migliori 3 caffettiere Moka più richieste

MOKA BIALETTI: LA STORIA

NEW BRICCA BIALETTI: DOPPIA CREMA

DAMA BIALETTI: AMAZON CHOICE

“Ah, che bell’ ‘o cafè
Pure in carcere ‘o sanno fa
Co’ a ricetta ch’a Ciccirinella
Compagno di cella, c’ha dato mammà”

Una sorella “evoluta” della storica moka è stata la versione Elettrica, utile quando non abbiamo a portata un fornello, ma magari una presa elettrica si. Un modello arcinoto anche qui è stato realizzato dallo storico marchio Bialetti. Anche se qualche anno fa e ancora oggi spopola nel microsettore della moka elettrica la iperconosciuta Alicia De Longhi. Base d’appoggio, che mantiene caldo anche il caffè una volta pronto.

Macchine del caffè a Capsule o Cialde?

Un brand che vende non caffè, ma un’esperienza in senso lato, è Nespresso. La Nespresso ha elevato il consumo di caffè, costruendo dei punti vendita e degustazione sotto forma di vere e proprie boutique, affiancando la comunicazione pubblicitaria con grandi testimonial, a partire da George Clooney. Notissimo il famoso “…What Else?”. Lo storytelling della Nespresso ha portato il gustare il caffè al provare una esperienza sensoriale, fatta di colori, comfort e sensazioni, oltre che di gusto. Tante selezioni provenienti da varie zone del mondo all’apice della produzione di varietà di caffè comprende le miscele proposte da Nespresso, che ultimamente si è avvicinato di nuovo all’identità metropolitana anche di città italiane dove il caffè è una tradizione storica: Napoli, Roma, Venezia.

Quali sono le differenze tra Capsula e Cialda di Caffè?

Un altro modo di conservare ed erogare il caffè è la cialda. Un involucro di carta, di base cellulosa, non sigillato, differisce dalla capsula per il materiale utilizzato, per quanto riguarda la capsula principalmente alluminio. La realizzazione della capsula in alluminio o plastica mantiene maggiormente l’aroma nativo della miscela, il che fa “vincere” il gusto del caffè contenuto in capsule rispetto alla cialda proprio per l’isolamento dall’umidità esterna.

Le persone più sensibili alla salvaguardia dell’ambiente sono più orientate a consumare le cialde, maggiormente compostabili e smaltibili nell’ambiente senza alterare l’ecosistema naturale.

Tante le case di prodotti “compatibili” sia in fatto di capsule di caffè che di cialde, possiamo menzionare Caffè Borbone, come un brand che partendo dal basso è riuscito a scalare il mercato posizonandosi prima come il più conveniente, e poi salendo di livello attraverso i media tradizionali, sponsorizzando serie televisive, film, trasmissioni. Hai mai provato il caffè Borbone?

Caratteristiche e vantaggi nell'uso di cialde di caffè

Come dicevamo in fatto di sensibilità all’ambiente, la cialda con i fondi all’interno può essere gettata nei rifiuti organici perché la cellulosa, o carta di riso sono prodotti naturali. Differentemente dalle capsule descritte sopra, che vanno smaltite nell’indifferenziata.

Un altro vantaggio nell’uso delle cialde, è quello di un metodo di preparazione più semplice; infatti le cialde sono alla base della percolazione, cioè il passaggio dell’acqua attraverso il caffè una volta raggiunta la temperatura elevata al punto giusto. Proprio lo stesso metodo che è alla base dell’erogazione di caffè espresso da bar. Le capsule invece al momento del passaggio d’acqua vengono forate e quindi viene spinta l’acqua al loro interno.

Un altro aspetto è la maggiore economicità della cialda rispetto alla capsula, per via del metodo di produzione e del costo dei materiali degli involucri utilizzati.

Qual'è la quantità giusta di caffè all'interno di una cialda?

La giusta dose di caffè per preparare un caffè espresso impeccabile è di 7 grammi, e cioè la quantità contenuta all’interno delle cialde ESE44.

Le capsule invece, come Nespresso ad esempio, contengono 5,8 grammi di miscela di caffè.

Caffè Espresso da Bar, posso rifarlo a casa mia?

L’usanza di prendere un caffè espresso al bar è una tradizione che ci portiamo da anni. A Napoli tra l’altro un uso comune è il noto “caffè sospeso” che permette a tutti, anche chi non se lo può permettere, di avere diritto al caffè. Chi può lascia pagato il caffè al bar a chi potrà passare e chiederlo, in genere persone meno abbienti.

Il caffè espresso è un rito, molto gustoso, diverso dal caffè realizzato dalla moka o al caffè d’oltreoceano denominato Caffè Americano.

Ma è davvero possibile gustare un caffè espresso da bar a casa nostra? Il primo marchio che ha sdoganato questa abitudine è Illy, storico marchio italiano leader nella produzione di caffè di qualità elevata. Ormai la risposta è sicuramente affermativa, per chi vuole è possibile trovare in commercio macchine per caffè automatiche che replicano il risultato dell’espresso preso al banco del bar. Tra le marche migliori di macchine di caffè professionale che i bar utilizzano possiamo menzionare La Cimbali, storico brand che rifonrisce tra le altre la catena Autogrill. Altri marchi prestigiosi hanno come top la Victoria Arduino Black Eagle, e altri come Faema, una delle migliori marche di media fascia da bar.

Per riprodurre il caffè espresso del bar a casa nostra, i modelli top ritrovabili in commercio sono De Longhi, multielettrodomestico specialista in macchine per caffè espresso a vari livelli e fasce, e Saeco, storico brand sinonimo di caffè espresso. Molti brand, tra qui Saeco e De Longhi sono ritrovabili in negozi fisici, nelle catene di Elettronica come Mediaworld, Euronics, e Unieuro, e spesso proposte anche in catene di supermercati tra i più noti.

Il caffè a stelle e striscie: Macchine per il caffè Americano

Parlando di caffè abbiamo visto non esiste soltanto l’espresso. Molte realtà, come in Asia, e soprattutto negli Stati Uniti e in paesi Anglofoni in genere un altra tipologia e modo di gustare il caffè fa la voce grossa.

Parliamo del Caffè Americano, consumato in quantità più elevata e in genere più diluito e meno intenso come gusto rispetto al caffè della moka o la tazzina di espresso da bar.

E’ un altro modo, un’altra realtà, un altra tradizione nel consumo di caffè. Spesso in viene proposto con latte condensato, e accompagna le colazioni tipiche di paesi come l’Inghilterra, la Germania e tutti i paesi del Nordamerica, e Nordeuropa in particolare. Anche in Asia, dove la tradizione dell’espresso non è proprio spiccata se non in casi relativamente isolati, il caffè americano è il metodo di consumo più diffuso. Abbiamo visto come viene realizzato il caffè americano, erogato e servito da apposite macchine, dotate di un contenitore a caraffa dalla quale poi viene versato il caffè, in tasse capienti o mug, oppure bicchieri particolarmente grandi.

Un altro metodo solubile di consumare il caffè è stato da anni introdotto sempre da Nestlè, con la linea di prodotti Nescafè, molto simile al caffè americano, e spesso da un sapore comunque intenso e corposo, più vicina al nostro cappuccino. Chi non conosce il caffè solubile di Nescafè? E tu l’hai mai provato?

Abbiamo visto tutte le tipologie e modi di gustare il caffè. E a te come piace? Raccontamelo nei commenti.

Cappuccino freddo: cos’è e come si prepara

Il mare, il sole, la spiaggia. Le onde che lambiscono la battigia dando vita a quel dolce suono rilassante. Voi sdraiati in riva al mare, a godere del meritato relax. L’afa si fa sentire ma non volete rinunciare a quella dolcissima sensazione di risveglio con il cappuccino. Quei pochi minuti che vi permettono di riprendere la carica o semplicemente di risvegliare l’emozione della coccola mattutina. Ma il sole incombe, l’aria è soffocante. Ci vorrebbe qualcosa di fresco. Ed è ecco che entra in scena lui: il cappuccino freddo, il re delle mattine d’estate soleggiate, la bevanda che regala il connubio perfetto del gusto sapiente del latte e caffè, con la sensazione rinfrescante di una bevanda estiva.

Abbiamo già approfondito tempo fa le varianti di caffè freddo molto amate in estate. E anche il cappuccino freddo sa il fatto suo.

Cos’è il cappuccino freddo

La stagione estiva impone a bar e caffetterie la preparazione di nuove bevande accattivanti. Oltre ai classici gelati e alle comuni e commerciali bibite in lattina, caffè e cappuccini freddi in tutte le loro varianti, sono un eccezionale prodotto artigianale da degustare al volo. Ma il cappuccino freddo si può preparare anche in casa senza eccessiva difficoltà. Vi basterà un buon caffè, qualche cubetto di ghiaccio, un frullatore a bicchiere o da frappè o ad immersione.

Il segreto del classico cappuccino caldo è la schiuma di latte, che resta spumosa una volta versata sul caffè caldo. Una piccola nuvola che entra in bocca e ci avvolge in una gradevole sensazione. Un segreto tutto dettato dal calore con cui la spuma viene realizzata, affinché non si smonti e mantenga il suo volume. E nel cappuccino freddo? Beh, anche lui ha i suoi segreti.

Come si prepara il cappuccino freddo

Ovviamente il protagonista resta il latte montato che segue però un procedimento diverso. Via bricco e vaporizzatore, in questo caso dobbiamo utilizzare una macchina per caffè e una per frullati. Dovrete prima di tutto preparare un buon caffè, con una Moka o con una macchina per il caffè di buona qualità, proprio come per il classico cappuccino. Per preparare il cappuccino freddo, il latte deve essere montato a freddo e deve essere rigorosamente scremato. Tutto il contrario del suo fratello caldo che vuole il latte intero! Il latte scremato, montato a freddo, ingloba più aria restando più spumoso. Una volta pronta, basterà versare la spuma su un espresso freddo ed ecco la magia: messo nella sua bellissima tazza, questo cappuccino inganna chiunque, all’aspetto è proprio uguale a quello caldo ma, appena si afferra la tazza (o ancor meglio il bicchiere di vetro!), voilà la sorpresa!

Per ottenere un risultato ottimale, lasciate le tazze vuote nel frigo già dalla sera prima. Preparate un espresso, zuccheratelo a piacere e versatelo in un bicchiere con dei cubetti di ghiaccio. Nel frattempo, mettete il latte scremato freddo (2-3 gradi circa) nel frullatore da frappè o in una tazza dove immergere il frullino e via a tutta…spuma!

Filtrate il caffè, possibilmente con uno strainer, e versatelo nella tazza lasciata in frigo un po’ di ore: se utilizzate quella di vetro, potrete anche godere dell’effetto scenico. Prendete poi la vostra spuma di latte freddo e versate sul caffè. Pronti via! Il cappuccino freddo è lì pronto per voi.

A questo punto via libera alla fantasia. Potete decorarlo con gocce di cioccolato bianco o nero, polvere di cacao, codette colorate. Se avete una buona manualità, potrete anche disegnare cuori e ragnatale con un erogatore di cioccolato cremoso.

Le alternative al latte

Se siete intolleranti al latte o se osservate una dieta vegana, non mancano le alternative. Latte di soia o latte di mandorla frullati o shakerati, vi regaleranno le stesse piacevoli emozioni nel cappuccino freddo. In particolare, il latte di mandorla ben si sposa con il caffè perché gli regala una naturale dolcezza senza la necessità dello zucchero o del fruttosio.

E se avete problemi con la caffeina, non rinunciate al gusto del cappuccino freddo e optate magari per l’utilizzo di caffè decaffeinato, vi assicuro che il gusto non ne risentirà. Il cappuccino freddo è la bevanda proprio per tutti. Una fresca alternativa estiva al principe indiscusso della colazione italiana.

Dalla piantina alla tazza, il percorso del caffè

Il caffè è la bevande più amata al mondo grazie al suo gusto, e anche all’interessante processo di lavorazione dal seme alla pianta. Oggi andiamo a parlare del percorso del caffè dalla semina alla tazza da gustare.

La semina, la raccolta e la lavorazione preliminare del caffè

I chicchi di caffè sono in realtà dei semi e solo dopo che sono stati asciugati, arrostiti e macinati si possono utilizzare per preparare la bevanda in tazza. I semi vengono normalmente piantati in grandi letti ombreggiati, e dopo la germinazione le giovani piantine crescono per alcuni giorni prima di spostarle in singoli vasi con terreni accuratamente formulati allo scopo di garantirne uno sviluppo ottimale.

Le piantine in vaso sono ombreggiate dal sole cocente, e annaffiate frequentemente fino a quando non sono abbastanza vigorose da essere spostate nel loro luogo di crescita permanente. La semina tuttavia viene eseguita meglio durante la stagione delle piogge per garantire che il terreno rimanga umido man mano che le radici si stabilizzano.

A seconda della varietà specifica, ci vogliono circa 3-4 anni affinché i cespugli di caffè appena piantati producano i famigerati chicchi. Premesso ciò, una volta pronti si possono raccogliere anche se la maturazione può avvenire in periodi diversi; infatti, in paesi come il Brasile dove la terra è pianeggiante e il caffè viene coltivato in grandi aziende agricole, i chicchi vengono raccolti automaticamente sia dalle macchine che dall’uomo. In entrambi i casi vengono adottati due metodi, ossia il primo prevede la raccolta delle strisce poichè i chicchi vengono rimossi dal ramo a mano o con l’ausilio di una macchina, mentre il secondo invece viene definito raccolta selettiva che prevede solo quella dei chicchi maturi dal colore rossastro. Dopo la raccolta, i chicchi vengono elaborati il prima possibile per evitarne il deterioramento.

A seconda delle risorse e della posizione geografica, viene utilizzato un determinato metodo come ad esempio quello a secco che è il più antico ed è ancora oggi molto popolare nelle regioni in cui l’acqua è scarsa. Nello specifico i chicchi vengono distribuiti su una grande superficie e lasciati asciugare al sole per 15-20 giorni, e nel corso di tale periodo degli addetti provvedono a girarli e rastrellarli ogni 24 ore per evitare la fermentazione e per assicurare che si asciughino uniformemente. A seconda delle condizioni meteorologiche, il processo di essiccazione può richiedere diverse settimane per ogni singola raccolta, fino a quando non raggiungono un coefficiente di umidità inferiore all’11%. In questa fase, lo strato esterno si sarà seccato e diventerà nero e fragile.

L’asciugatura tra l’altro rende molto più facile la rimozione della pelle esterna. In alternativa a questo antico metodo di lavorazione preliminare dei chicchi di caffè, molti produttori la effettuano optando per il metodo bagnato e che nello specifico grazie proprio all’acqua che spreme la pelle i chicchi rimarranno senza danni. Successivamente vengono selezionati a mano e utilizzati per produrre caffè di qualità inferiore.

Il processo di macinazione del caffè

Prima di essere immessi sul mercato, i chicchi di caffè essiccati vengono lavorati con una sequenza ben precisa; infatti, innanzitutto si procede alla rimozione della buccia a cui fa seguito la lucidatura, anche se questo è un passaggio facoltativo che viene saltato da alcuni produttori. Premesso ciò, dopo la suddetta lucidatura (considerati di qualità superiore rispetto a quelli non lucidati), vengono poi ordinati e classificati in base alle dimensioni e al peso.

I chicchi lucidati sono anche controllati per incoerenze di colore e altri difetti con le mani e il processo è molto scrupoloso e può richiedere diverse ore. Alla fine della macinazione, solo i migliori chicchi vengono confezionati per la vendita ai mercati di fascia alta. Questi ultimi che in pratica sono le aziende che lo commercializzano all’ingrosso e al dettaglio provvedono alla torrefazione.

La torrefazione del caffè

Quando si parla di torrefazione del caffè, prima di descriverne la procedura è importante sottolineare che i chicchi non torrefatti noti anche come caffè verde hanno tutti i sapori racchiusi in essi. La torrefazione cerca quindi di trasformare il caffè verde in marrone con la tostatura che viene effettuata a temperature di circa 280° durante i quali i chicchi di caffè verde vengono ruotati continuamente per evitare la combustione.

Una volta che assumono la suddetta tonalità scura inizia a emergere un olio profumato (caffeolo). Questa fase di torrefazione si chiama pirolisi ed è il cuore della procedura in oggetto, e che dona al caffè l’aroma e il sapore che si può notare ogni qual volta questa bevanda viene servita in tazza.

La caffeina e gli effetti sul sonno

Il sonno può essere influenzato dalla caffeina; infatti, esiste un’associazione tra l’assunzione giornaliera di questa sostanza e la sua riduzione, ma tuttavia ci sono molti fattori che addirittura lo favoriscono.

La caffeina e la qualità del sonno

Gli effetti più documentati della caffeina sul sonno consistono principalmente nella sua latenza prolungata nel tempo, nel peggioramento della qualità, negli aumenti del sonno leggero e nell’accorciamento del tempo di sonno profondo nonché nei risvegli più frequenti. Il sonno con movimento rapido degli occhi (REM) è tuttavia meno influenzato e durante il quale si verificano i sogni, e il corpo subisce marcati cambiamenti tra cui un rapido movimento degli occhi, perdita di riflessi e aumento della frequenza del polso e dell’attività cerebrale.

La caffeina è comunque uno stimolante, e la maggior parte delle persone la usa dopo essersi svegliata al mattino o per rimanere vigile durante il giorno. L’assunzione moderata di caffeina, tuttavia non è associata ad alcun rischio per la salute, per cui si può tranquillamente asserire che tre tazzine di caffè al giorno pari a circa 250 milligrammi di caffeina sono considerate una moderata quantità, mentre sei o più vengono classificate come eccessive e non per la qualità del sonno bensì per altri fattori legati alla salute.

A margine possiamo dunque dire che un uso non sconsiderato è più che consigliabile anche nei soggetti che non risentono in alcun modo del quantitativo di caffeina presente in ogni singola tazzina.

Da cosa dipendono gli effetti della caffeina sul sonno?

Gli effetti della caffeina sul sonno dipendono non solo dalla quantità di sostanza ingerita al momento di coricarsi, ma anche da quella assunta durante l’intera giornata. La sensibilità umana agli effetti della caffeina sul sonno è tuttavia variabile e la sua base esatta è ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi.

Una recente ricerca ha in tal senso concluso che gli individui rispondono in modo diverso alla caffeina in base a una varietà di fattori, tra cui l’età, i livelli di sensibilità, l’assunzione regolare, i tempi di consumo e la variabilità genetica. Tutti interagiscono sui cosiddetti cicli del sonno che possiamo sintetizzare in normale e rapido. Il primo è diviso in non rapido (NON- REM) e rapido (REM).

Il sonno Non REM è poi ulteriormente suddiviso in tre fasi progressivamente più profonde; infatti, inizia proprio in Non REM e progredisce attraverso fasi più profonde, prima che l’episodio di sonno REM si verifichi dopo circa 80-100 minuti. Successivamente, il sonno Non REM e il ciclo di sonno REM durano circa 90 minuti.

I falsi miti della caffeina che impedisce il sonno

In contrapposizione al fatto che la caffeina non favorisce il sonno e che quindi rappresenta la bevanda preferita di coloro che lavorano o studiano di notte, può per certi versi essere smentita. Recenti studi in tal senso e condotti da un esperto del sonno vale a dire il Dr Neil Stanley, hanno infatti provato che bere caffè prima di andare a dormire non sempre comporta notti insonni sfatando quindi un mito.

Alcune persone infatti sono sensibili agli effetti eccitanti della caffeina, e per questo motivo è importante evitare di ingerire bevande contenenti la sostanza specie in orari prossimi a quello di andare a dormire. Tuttavia non esiste una regola d’oro al riguardo; infatti, basta ascoltare il proprio corpo come suggerisce un illustre nutrizionista americano.

Quest’ultimo nello specifico asserisce che per un certo numero di persone che non provano nessuno dei suddetti effetti causati dalla caffeina sono molto più bassi e la sostanza potrebbe quindi non averne alcuno. Da ciò si evince che a seconda dei fattori legati a età, livelli di sensibilità, assunzione regolare, tempi di consumo e variabilità genetica ovvero quelli descritti in precedenza, se alcuni soggetti bevono fino a due tazze di caffè forte ogni sera, quasi sicuramente non è questo il motivo per cui non riescono a dormire.

L’imballaggio perfetto per spedire le capsule del caffè

La necessita di utilizzare un buon imballaggio per la spedizione di capsule di caffè nasce dall’importanza del mantenimento della freschezza e della qualità del prodotto.

Le varie tipologie di packaging

Il caffè è un prodotto presente in maniera notevole e consistente non solo nella vita quotidiana delle persone, dal punto di vista del consumo, ma sopratutto nel mercato nazionale. La necessità quindi di avere ottime tecniche di imballaggio e di mantenimento del prodotto ha subito sviluppi e miglioramenti nel corso degli anni grazie all’importante lavoro fatto dalle aziende, anche in termini di sostenibilità.

I risultati raggiunti sia dal punto di vista dei materiali che dell’estetica degli imballaggi per caffè macinato così come per capsule è ovviamente a vantaggio sia dei rivenditori che delle famiglie, rivelandosi utili qualora volessimo spedire in proprio capsule di caffè, per esempio in regalo. Esistono numerose tipologie di imballaggio e packaging per il settore alimentare, alcune più e altre meno utilizzate sia per ragioni ecosostenibili sia per praticità di conservazione e tutela del prodotto.

La tipologia maggiormente utilizzata è il poliaccoppiato flessibile, in particolare quello realizzato con materiali biodegradabili. Questa soluzione è la più accreditata grazie alla grande capacità di mantenere la freschezza e la qualità del caffè a lungo termine, senza che durante una lunga spedizione possano essere compromesse. Esistono poi confezionamenti ed imballaggi sia 8n barattolo che in gustino, in particolare quelli da 3kg destinati ai bar. I contenitori meno capienti invece sono destinati al consumo familiare.

Il poliaccoppiato flessibile è la soluzione perfetta

Questo genere di imballaggio è stato sviluppato e prodotto con il fine di garantire una maggiore resistenza del prodotto e un sicuro mantenimento della sua freschezza. Esistono varie tipologie di poliaccoppiato; questo genere di imballaggio e costituito da diversi strati di carta, alluminio e plastica. In base alla loro struttura e consistenza, possono essere più o meno sostenibili dal punto di vista dello smaltimento e del riciclo.

Il tipo di imballaggio che si utilizza per i salumi o per i formaggi per esempio è difficile da riutilizzare e quindi da riciclare. Una varietà di poliaccoppiato fortemente consigliata per l’imballaggio del caffè, non solo per le sue ottime doti di salvaguardia del prodotto e della sua freschezza, è quello a base cellulosica. Questa varietà è infatti una soluzione perfetta anche in termini di riciclo e sviluppo ecosostenibile. Il primo sistema di imballaggio in poliaccoppiato a base cellulosica è stato brevettato negli anni 50 dalla Tetra Pak, un’azienda svedese.

Per sottolineare ulteriormente il motivo per il quale questo genere di imballaggio è il più utilizzato nel mondo, bisogna segnalare anche le sue doti di maneggevolezza e versatilità, è una struttura di contenimento assolutamente leggera. In tal senso, è assolutamente il genere di imballaggio assolutamente consigliato, oltre che per altri generi di cibi di consumo quotidiano, soprattutto per la spedizione di capsule per il caffè.

Consigli sul riciclo di capsule e per il loro imballaggio

Oltre all’importanza dell’imballaggio, è bene spiegare quanto sia utile e facile riciclare le cialde per il caffè già utilizzate. Piuttosto che gettarle una volta consumate, in maniera indistinta, bisogna assolutamente essere a conoscenza delle innumerevoli quantità di materiale che possiamo ricavare dalle capsule di caffè ormai da buttare.

Esistono infatti numerose tecnologie e strumentazioni che permettono una efficace separazione della plastica, alluminio e della frazione organica. In questo modo, sarà possibile garantire una maggiore ecosostenibilità dell’utilizzo delle capsule, vista le loro caratteristiche strutturali.

Per concludere, è bene seguire attentamente alcune indicazioni base nella scelta della tipologia di imballaggio, sia dal punto di vista dei materiali sia dal punto di vista della sua sostenibilità ambientale ed eventuale riciclo. Innanzitutto bisogna assolutamente tener presente che alcuni materiali svolgono la loro funzione in base al tipo di percorrenza, e alla sua durata.

Quindi, è importante informarsi sulle tempistiche della spedizione in modo tale da poter scegliere il materiale che garantisca una maggiore efficacia. Non tutte le tipologie di imballaggio sono adatte infatti per i viaggi medio-lunghi. Il poliaccopiato per esempio è assolutamente il miglior imballaggio in qualsiasi caso, soprattutto per viaggi che prevedono diverse ore. Nel caso in cui invece la spedizione sia di breve durata, è possibile affidarsi anche a imballaggi più semplici dal punto di vista strutturale ma maggiormente pratici dal punto di vista del riciclo e smaltimento.

Nespresso Capriccio: Per gli amanti del caffè leggero e ricco

Non sono intenso, non solo forte, non solo acuto. Molti amanti del caffè amano sorseggiare un caffè aromatico ma leggero, gustoso e giusto, con gusti e sentori classici.

Per gli amanti del gusto leggero viene in soccorso Nespresso Capriccio. Capriccio è nato in Colombia e Brasile, grazie ad un mix di Arabica del Sud America e un pizzico di Robusta, che gli dona un aroma con una caratteristica nota di cereali

L’arabica dell’America del Sud, coltivata in altitudine elevata, dona un tocco di acidità all’aroma, e un sentore di cereali già percepibile con l’olfatto.

Nella scala di intensità della gamma Nespresso, Capriccio si posiziona ad un valore di 5, ed è meglio gustabile in un classico caffè espresso da 40 ml. Non si tratta di tonalità particolarmente intense, per chi ama gustare il caffé senza l’amaro e il corpo forte di altri aromi.

La musica di Nespresso: Gusta il tuo Capriccio, in un'esperienza multisensoriale

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L’insostenibile leggerezza di Capriccio Nespresso

Il Caffè più costoso del Mondo: Kopi Luwak

Il caaffè è la bevanda forse più consumata al mondo, ed è distribuito in decine di varianti di gusto e di selezione in tutte le parti del mondo.

Ci sono dei veri e propri cultori del caffè, che riescono a riconoscere la miscela a seconda dell’aroma che passa dalla macchina del caffè.

Kopi Luwak: Da dove deriva e come viene prodotto

Tra le tante varianti, uno dei più gustosi e amati del mondo, tra l’altro risulta essere il più costoso, ed è prodotto in Indonesia. Si tratta del Kopi Luwak, ed ha un processo di produzione non convenzionale.

La produzione deriva proprio dal nome, Kopi, cioè caffè, e Luwak, un carnivoro piccolo, come un gatto selvatico. I Luwak vengono nutriti con insetti, uova di rettili di piccole dimensioni, piccoli mammiferi ma anche bacche di caffè.

Questo tipo di alimentazione fa sì che il Luwak, incapace di digerire l’interno della bacca di caffè, ne elimina dalla stessa però l’involucro esterno, quello che in genere trasmette l’amaro del caffè. La produzione delle feci del Luwak viene poi lavorata per produrre il caffè più caro e ricercato al mondo…

Anche se sempra ripugnante, in realtà questo tipo di lavorazione dona al caffè prodotto un sapore di cioccolato e caramello di una dolcezza unica.

Le bevande a base di Kopi Luwak sono tra le più apprezzate al mondo, anche se a livello etico questa produzione è contrastata, a causa dell’allevamento intensivo di questi piccoli carnivori, con rischio ambientale di alterazione dell’ecosistema.

Per ovviare a questo tipo di lavorazione, alcuni ricercatori stanno cercando di riprodurre in laboratorio la bevanda.

Il costo del Kopi Luwak è altissimo, 1 kg. costa circa 1000 dollari, con 70 dollari a tazzina di caffè. Vale la pena provarlo? E Tu hai mai assaggiato il Kopi Luwak?

Dharkan Nespresso: Intenso ad Alta tostatura

Per gli amanti del caffè intenso Dharkan è uno dei candidati ideali da gustare nella famiglia delle capsule Nespresso.

Mix di chicchi di miscela Arabica del latinoamerica ed asia, tostati a lungo a bassa temperatura, che svela fortemente l’intensità del caffè, con aromi misti di cacao e cereali tostati, con un persistente retrogusto.

Intensità di scala Nespresso 11/14

Caratteristiche della Tostatura Lunga a Basse temperature

Nonostante la tostatura lunga potrebbe comprimere i sapori dei chicchi selezionati, Nespresso ha selezionato una serie di varietà che svela il suo sapore e i suoi aromi proprio nel caso di una tostatura di lungo periodo a basse temperature.

Il risultato di questo lungo processo è un caffè espresso dal sapore forte, con acidità contenuta ed un intenso grado di amaro che i genere Robusta offrono. Le note di cacao in polvere spiccano con un sapore vellutato sulla lingua.

 

Victorinox, la collaborazione con Nespresso per un commercio sostenibile

Una volta ero 24 tazzine di caffè

Victorinox firma un sodalizio orientato alla sostenibilità, producendo una linea di Coltelli Svizzeri Multiuso con le guance realizzate con materiale di riciclo delle capsule di caffè Nespresso.

Le due aziende da sempre impegnate in una produzione responsabile per la tutela dell’ambiente e del riciclo dei materiali, hanno raggiunto un accordo per la produzione sostenibile e il recupero dell’alluminio delle capsule Nespresso.

 

Lollo Caffè: Capsule e Cialde da Tradizione Napoletana

Il marchio Lollo caffè esprime la tradizione napoletana del caffè mediante la produzione e la commercializzazione di cialde e capsule compatibili. Il packaging semplice ed intuitivo aiuta il consumatore medio ad indirizzarsi verso le tipologie che ritiene più valide.

Metodo Lollo

Esiste un vero e proprio metodo di tostatura e confezionamento marcato Lollo in tutte le fasi di produzione di cialde e capsule compatibili.
Mediante il giusto equilibrio tra miscele arabica e robusta, questa azienda esprime la personale ricerca costante della perfezione, al fine di ottenere un gusto dal sapore antico e pregiato.
Utilizzando infatti tecnologie moderne e all’avanguardia, ricercano il gusto antico del caffè ben tostato e ben miscelato tra arabica e robusta, richiamando la tradizione partenopea.
L’attenzione ai dettagli è certificata dalla torrefazione alla distribuzione.

Cialde e capsule compatibili: sistemi e varietà in commercio

Le scelte marcate Lollo sono numerose e compatibili con tutti i sistemi maggiormente utilizzati per macchinette per il caffè ad uso domestico: che si tratti di Nespresso, Espresso Point, A Modo Mio o Dolce Gusto, esistono altrettante possibilità targate Lollo. Anche per quanto riguarda le cialde in filtrocarta esistono soluzioni valide.
Per quanto concerne i sistemi a capsule, ad esempio, la qualità Nera della Lollo ha un gusto deciso e con un tocco particolare di miscela robusta; la Classica esprime un equilibrio delicato; la Oro, invece, ha una cremosità intensa, mantenendo intatta la sua forza.
Per i sistemi a cialde in filtrocarta abbiamo, oltre le tre qualità elencate anche per le cialde (Nera, Classica e Oro), anche la varietà di decaffeinato.

Dove trovare cialde e capsule Lollo

Oltre nella serie di negozi specializzati, le capsule e cialde per il caffè Lollo possono essere acquistati tramite siti e piattaforme online che ne supportano la vendita. In modo del tutto intuitivo, si può ricercare il carrello d’acquisto e inoltrarvi i prodotti scelti specificandone le quantità. Dopo la transazione, si può seguire la tracciabilità della spedizione mediante codici opportuni. Nel giro di qualche giorno la consegna arriverà direttamente al domicilio segnalato durante l’operazione di inserimento dati del sito.

Opinioni sul caffè Lollo

Quest’azienda, che ha recentemente utilizzato noti personaggi televisivi che lavorano in ambito culinario come testimonial, è cresciuta nel tempo mantenendo uno standard di qualità alto per garantire alla propria clientela la massima soddisfazione. Proprio per questa ragione i pareri dei consumatori in merito risultano positivi sia per l’effettivo sapore della miscela, sia per il suo aspetto, sia per il prezzo che viene definito dalla clientela competitivo ed in linea col mercato delle compatibili.

Lollo caffè è l’innovazione dal gusto antico, per gli amanti del vero caffè napoletano. Le percentuali diverse fra miscela arabica e miscela robusta nelle varie qualitá sopra descritte, accontentano quella vasta gamma di persone che vogliono sentire l’odore della tradizione e assaporarne il gusto.

Distributori Automatici di Caffè: La pausa dal gusto giusto

Quante volte facciamo lo stesso gesto durante la nostra giornata? A casa, al bar, e perché no, in ufficio, o comunque sul nostro posto di lavoro.

La pausa caffè è quel momento che ci permette durante la nostra giornata di routine di “resipirare”, pensare, scambiare due parole in area break, e ricaricarci per poi ripartire di slancio.

E tutto questo è racchiuso in gesti abitudinari: Inserisco la chiavetta, scelgo il mio caffè, con le varianti che preferisco(latte, zucchero quanto basta), digito il codice, e attendo il momento  in cui gustarmi il mio caffè.

Questa “abitudine” ormai consolidata per tutti noi è permessa dall’avere sul posto di lavoro, o nella mia azienda un distributore automatico di caffè.

 

Come funziona un distributore automatico di caffè

 

A dispetto di quello che si pensa, dove c’è la corretta manutenzione e l’azienda che mi fornisce è accurata, si riesce ad avere una ottima qualità di caffè anche nel distributore automatico. Sfatiamo quindi il mito del caffè pessimo se preso all’automatico. Non è affatto così, ma spesso questa consapevolezza deriva da una scarsa manutenzione della macchina, un cattivo servizio del nostro fornitore di distributore automatico.

 

Il processo di erogazione del caffè attraverso la macchina automatica, avviene per mezzo di una caldaia che scalda l’acqua fino a 100 gradi centigradi, la cui porzione esatta viene spinta da una pompa che passa l’acqua bollente attraverso la camera di infusione, estraendo quindi gli aromi di caffè e producendo il nostro momento di pausa quotidiana.

 

Le caldaie dei distributori automatici sono in ottone o alluminio, e la serpentina riscaldante genera cariche elettrostatiche che trattengono il calcare all’interno, che nel momento che non viene correttamente rimosso in maniera periodica, tende a mescolarsi all’acqua sospinta, generando quindi caffè e bevande calde dal gusto alterato.

 

E’ importante che ci sia una manutenzione costante e igienizzazione delle macchinette distributrici, e che vengano rimossi con costanza anche i fondi di caffè all’interno del distributore stesso, generando altrimenti muffe e batteri.

 

La soluzione è l’utilizzo di caldaie in acciaio trattato, che ad esempio non generano questo deterioramento degli altri materiali. Inoltre una corretta igienizzazione costante all’interno del processo di manutenzione programmata da parte dell’azienda che ci fornisce il distributore elimina tutti i problemi che si possono presentare all’origine, risolvendo grazie ad una costante azione nel tempo il gusto della nostra pausa caffè.

Se la nostra azienda è dotata dei distributori automatici di caffè giusti, seguiti dai fornitori giusti, e con le miscele di caffè altamente selezionate, spenderà sì forse qualcosa di più nel mantenerle, ma sicuramente il risultato  di un caffè sempre più simile al bar, o a quello che consumiamo in casa sarà la giusta coccola per noi e per i nostri dipendenti o ospiti, e quindi di conseguenza il morale del nostro team avrà il giusto livello di “energia” per affrontare la giornata lavorativa.

Quindi, per chi ama la pausa caffè al bar, oppure chi ama il caffè con la moka “perché senza la moka non è caffé” potrà ricredersi, provando il caffè di un  distributore automatico fornito da un servizio di manutenzione d’eccellenza, e si troverà a gustare una tazza di buon caffè di suo gusto.

E voi, quante pause caffè fate davanti al distributore in sala break?