Birre scure: come si preparano e come sceglierle

La birra è una bevanda preparata facendo fermentare una soluzione di acqua, lieviti e malto d’orzo. Si possono modificare le caratteristiche organolettiche finali della bevanda modificando i suoi ingredienti in due modi: agendo sul malto, o aggiungendo altri ingredienti in qualsiasi periodo della fermentazione. La birra è solitamente preparata con malto d’orzo essiccato e leggermente schiacciato, in modo da estrarne in maniera più efficace gli amidi. Diventa scura se il malto viene tostato; più la tostatura è prolungata, per arrivare fino quasi a una torrefazione, si ottiene una birra che ha il colore scuro e nero del caffè.

Stili di birra scura

La preparazione della birra può essere poi modificata anche andando ad agire sulla temperatura di fermentazione, o sul tipo di tostatura cui viene sottoposto il malto, o ancora aggiungendo altri cereali maltati oltre all’orzo. La birra scura si prepara da secoli, ma in ogni zona del mondo si utilizzano solitamente stili brassicoli differenti. Forse la più nota e riconoscibile è la Guinness birra scura, che di fatto è una stout; in particolare si tratta di una Irish Stout, birra ad alta fermentazione, preparata con malto tostato ad alta temperatura; questo le offre un gusto molto amaro, quasi di bruciato. Altro stile brassicolo che porta alla produzione di una birra molto scura è la porter, di origine inglese. Le porter sono birre ad alta fermentazione in stile Ale, preparate però con lieviti che sopportano temperature molto basse e con una miscela di malti, più o meno tostati. Le birre scure di origine tedesca sono le schwarzbier, schwarz significa appunto nero in tedesco. In questo caso la birra è ottenuta a bassa fermentazione, con una tostatura del malto più leggera che conferisce alla bevanda un sapore che ricorda la liquirizia, il caffè e il cioccolato. In Belgio si prepara la Quadrupel, con malto d’orzo non eccessivamente tostato e elevato tenore alcolico; ha un gusto che migra più verso il caramello che verso il caffè, dimostrandosi più delicato di una stout e di una porter. Esistono poi vari altri stili di birre scure, così come una serie di birre con colore intermedio, che va dal nero più intenso al marrone ambrato, fino al biondo pallido.

Quanti gradi ha una birra scura

Per qualche bizzarro motivo spesso si tende a pensare che più una birra è chiara e minore sarà il suo tenore alcolico e che, al contrario, più una birra è scura e più sarà alcolica. In realtà il colore della birra non è un indice della presenza, più o meno elevata, di alcool. La tostatura del malto usato per preparare la birra incide principalmente sul colore della bevanda e sui suoi aromi, ma non va quasi per nulla a modificarne la gradazione alcolica. Ci sono quindi birre scure che hanno un grado alcolico vicino al 4%, come avviene per la Guinness; mentre invece le birre belghe d’abbazia, come le triple, le dubbel o le quadrupel, possono raggiungere e superare un grado alcolico vicino al 9%. Una birra con elevato grado alcolico si prepara con un mosto di partenza più ricco di zuccheri, ottenuto da una maggiore quantità di malto o dall’uso di altri cereali con amidi più facilmente trasformabili da parte dei batteri dei lieviti.

Bloemenbier La Birra dei Fiori

Bloemenbier è una birra belga bionda unica, aromatizzata con fiori. Questa birra è prodotta con cura dalla brasserie De Proefbrouwerij, situata nel pittoresco villaggio fiammingo di Lochristi, noto per le sue coltivazioni floreali. Il termine “Bloemen” in fiammingo significa “fiori”, il che è una testimonianza dell’ispirazione floreale che guida questa birra.

Il birrificio De Proef è conosciuto per la sua dedizione alla produzione di birre speciali su commissione. Sono esperti nell’elaborazione di ricette personalizzate fornite dai clienti, contribuendo a creare nuovi sapori o perfezionando quelli esistenti. Questo birrificio ha un reparto di ricerca e sviluppo che lavora costantemente per migliorare la qualità delle birre. L’azienda pone grande enfasi sull’integrità e sul rispetto, tanto per i collaboratori quanto per l’ambiente.

Bloemenbier è una Strong Ale belga ad alta fermentazione con un colore dorato quasi ambrato e un contenuto alcolico del 7,0%. La birra vanta una schiuma abbondante e corposa, sebbene tenda a dissolversi rapidamente una volta versata. Caratterizzata da un aroma dolce e floreale, questo profilo olfattivo si riflette anche nel suo gusto.

Ciò che rende questa birra speciale è il suo processo di brassatura unico, in cui vengono utilizzati due tipi segreti di fiori tipici di Lochristi. Questi fiori apportano una dolcezza distintiva alla birra e regalano al naso note di caramello, malto, miele d’acacia e fiori primaverili. Al palato, emergono sfumature fruttate che conferiscono a questa birra una dolcezza vellutata con un sottile retrogusto amaro.

In generale, Bloemenbier è una birra delicata e fragrante, che ricorda la primavera sia nel profumo che nel sapore. Le note floreali, fruttate e dolci la rendono una birra ideale per gli amanti delle birre speciali e aromatiche.

Questo birrificio si è impegnato a confezionare e presentare la birra in modo da preservarne la qualità. Le bottiglie vengono avvolte in un involucro protettivo che protegge la birra dalla luce diretta, evitando che l’esposizione ai raggi solari alteri il suo sapore. Bloemenbier è spesso servita dopo aver rimosso questo involucro vicino al tappo, per garantire una degustazione ottimale.

birra Hoegaarden: La Regina delle Bianche

La birra Hoegaarden è universalmente riconosciuta come la regina delle birre bianche (blanche/wit), un termine che si adatta perfettamente a questa bevanda, grazie alla sua straordinaria chiarezza. Questa birra è prodotta nel cuore delle Fiandre, presso il birrificio Hoegaarden, fondato nel 1966 da Pierre Celis. Egli, partendo da una ricetta tradizionale, rianimò la produzione di birre bianche nella regione. Queste birre sono conosciute anche come witbier e hanno radici storiche profonde.

L’elemento distintivo di Hoegaarden è la sua schiuma bianca, soffice, durevole e profumata di scorza d’arancia. La birra ha un sapore fresco e leggermente acidulo derivante dal frumento belga non maltato, con un sottofondo di miele e lievito. Il retrogusto è leggero ma persistente, con chiare note di succo di limone.

Nel passato, il birrificio di Hoegaarden era un luogo in cui i monaci producevano birre con aggiunta di spezie esotiche importate dai navigatori olandesi. Il curacao e il coriandolo venivano utilizzati per addolcire il carattere aspro delle birre dei monaci. Nel diciottesimo secolo, la zona vantava ben 36 birrifici e la bière blanche era molto popolare. Tuttavia, l’avvento delle birre di tipo lager portò alla scomparsa delle birre bianche, e l’ultimo birrificio chiuse nel 1957.

Pierre Celis e i suoi compaesani resuscitarono queste antiche ricette, portando alla rinascita delle birre bianche. Tuttavia, un incendio nel 1985 distrusse l’impianto di Hoegaarden. Grazie al sostegno economico di Inbev, il marchio fu rilevato e il birrificio ritornò alla sua gloria. Oggi, Hoegaarden è noto per produrre birre di frumento non maltato, compresa la celebre Hoegaarden Blanche.

La gamma di birre Hoegaarden include diverse varietà, tra cui la Hoegaarden Grand Cru, una strong ale con un tasso alcolico dell’8,6% vol., e la Hoegaarden Speciale, una versione più invernale, ambrata, corposa e ricca di gusto, con un tasso alcolico del 5,7% vol. Inoltre, Hoegaarden offre una varietà chiamata Hoegaarden Rosèe, caratterizzata da un colore arancione-rosato, una schiuma bianca fine, l’aggiunta di succo di lampone per un profumo speziato e fruttato, e un sapore dolce e rinfrescante. Questa birra ha una gradazione alcolica del 3% vol. In breve, Hoegaarden è rinomata per la sua gamma diversificata di birre, che attira sia il grande pubblico che gli intenditori del settore.