Colazione Energizzante: Uovo Sbattuto al Caffè

Vi capita mai di fare colazione con l’uovo sbattuto? Una tradizione prettamente italiana. Mi ricordo quando mia madre da piccolo me lo preparava “perché l’uovo fresco fa bene”. Sbatteva forte forte, ed era un sapore fortissimo, mi ricordo il profumo solo a parlarne. Oggi vediamo una variante “al caffè”, offertaci da Ricetteromane.it. Una tradizione rivisitata, con stile. Buona lettura.
Inizio la colazione con l’uovo sbattuto ed una fetta di pane da quando facevo l’università. E’ un’iniezione di energia di cui non posso fare a meno. Considerando che senza caffè non riesco ad iniziare la giornata ho pensato a come abbinare questi due ingredienti. Ed ho trovato questa ricetta che trovo buonissima e che vi propongo.
Per questa ricetta bisogna anzitutto pensare a come scegliere l’ingrediente fondamentale: ossia l’uovo. Devono essere fresche, possibilmente biologiche. Vanno scelte nel migliore modo possibile, per avere un risultato salutare ed ottimo dal punto di vista del gusto.   Ingredienti dell’uovo sbattuto e caffè (per 1-2 persone)   2 uova freschissime 6-8 cucchiaini di Demerara (ideale per il caffè) caffè a piacere. Si può ovviamente usare anche lo zucchero raffinato bianco normale. Il gusto ovviamente influenza il sapore della ricetta. Se volete che prevalga l’uovo, metterete lo zucchero bianco che ha un sapore piuttosto neutro; se invece vi piace il sapore dello zucchero, mettete il Demerara. Integrare con frollini, possibilmente integrali. Io preferisco Gran Cereale del Mulino Bianco. Preparazione Rompere le uova e separarle dall’albume. I modi sono tre: Il modo complicato: rompete l’uovo a metà e passate il tuorlo da un mezzo guscio all’altro fino a che non vi sarà più albume. Il modo semplice: rompete l’uovo in una recipiente sufficientemente largo e prendete il tuorlo con una schiumarola. Usare l’apposito separatore di tuorli che trovate in ogni negozio di attrezzature da cucina. Servendovi di un miscelatore o di un cucchiaino montare energicamente i tuorli fino ad ottenere un composto spumoso ed omogeneo. Metteteci poi lo zucchero demerara e mischiate ancora un poco in modo energico. Preparare quindi il caffè nella vostra moka preferita. Mettete qualche goccia di caffè sui frollini e poi, sopra, metteteci la spuma che avete preparato nel modo descritto. Infine, mettete il tutto su un vassoio e portatelo a letto alla vostra fortunata metà. Ve ne sarà riconoscente. Ricetta a cura di www.ricetteromane.it  

Come usare i fondi di caffé per le nostre piante

fondi-di-caffe

Fondi di caffè, residui del nostro abituale consumo di caffè. Molte volte li gettiamo, anzi sempre direi, ma ne dovremmo apprezzare le sostanze che contengono.
per quale motivo? Perché sono utilissimi alle nostre piante, per avere fiori come le ortensie dai colori intensi e nutrire al meglio moltissime varietà di piante del nostro orto o del nostro giardino.

I fondi di caffè riducono il ph del terreno e mettono in condizione i fiori di avere colori intensi. In Più arricchiscono il compost, oppure aggiunti ai semi delle piante da orto favoriscono la crescita rigogliosa delle nostre piante.

I Fondi di caffé, soprattutto in Italia, paese dove se ne consuma in grossa quantità, sono una risorsa importantissima per curare al meglio giardini e orti.

Contengono calcio, azoto, potassio, magnesio e altre sostanze minerali. Per questo sono concime utile per le piante da orto.

In genere vanno mescolati alla terra oppure sparsi nel terreno, per quanto riguarda la loro conservazione, per evitare che siano attaccati da muffe, è bene conservarli in sacchetti di plastica o contenitori di vetro asciutti.

Gli alberi da frutta e le piante da orto beneficiano molto dei fondi di caffè perché contengono azoto in quantità. Inoltre allontanano lumache, formiche e vermi, che rovinano le nostre piante.

Le foglie verdi invece amano i fondi mescolati ad acqua, perché in questo modo si realizza un fertilizzante naturale.

L’utilizzo in sinergia con cenere o calce li rende ancora più completi come sostanze utili per realizzare un concime.

Un’utilità alta si ha anche nella coltivazione dei funghi, che possono essere coltivati anche in casa, mescolando il terriccio con i fondi di caffè. Successivamente aggiungere il micelio per far crescere i funghi.

L’equilibrio tra terra e fondi di caffè vuole il 10% di fondi di caffé in luogo di un 90% di terriccio.

per realizzare un buon compost organico, è consigliato aggiungere due tazze di caffè al compost, una volta alla settimana.

Caffè arabica e robusta: quali sono le differenze ?

Molto spesso, soprattutto nei bar o anche nelle pubblicità, sentiamo parlare di due tipologie di caffè: l’arabica e la robusta.

Nonostante facenti parte della stessa famiglia, si tratta di due piante molto diverse tra loro, ognuna delle quali ha caratteristiche ed aromi ben precisi. Molto ovviamente dipende anche dal tipo di tostatura e lavorazione, ma spesso le due varietà in questione vengono miscelate per ottenere sapori più bilanciati.

Vediamo quali sono quindi le caratteristiche di ognuna.

Caffè Arabica

Il caffè arabica costituisce circa il 70% della produzione mondiale, ed è coltivato principalmente in Africa, Papua Nuova Guinea e, soprattutto, America Latina, con il Brasile e la Colombia in testa.

Questa varietà richiede molte attenzioni ed è molto soggetta ad attacchi di insetti e parassiti. Proprio per questo tra le due è anche quella più costosa.

Cresce inoltre solamente ad altezze superiori ai 600m. In termini di sapore è difficile da definire, in quanto esistono molte sottovarietà, ma generalmente viene definito come dolciastro, con aromi di noci e talvolta anche marzapane. Proprio per questo motivo si abbina molto bene al latte.

Caffè Miscela Robusta

Come avrete intuito la robusta è prodotto in quantità minori ammontando solamente al 30% della produzione mondiale. Rispetto all’arabica il chicco ha una forma più rotondeggiante e può essere cresciuto ad altezze più basse che oscillano tra i 200 e gli 800 metri. La maggior parte della produzione proviene dall’Africa e dall’Indonesia. Non solo, è una pianta anche molto resistente agli attacchi di insetti a parassiti, richiedendo quindi costi minori per il mantenimento: proprio da qui infatti il nome robusta. Le piante inoltre, a parità di volume di coltivazione, producono una quantità di bacche molto maggiore, contribuendo ancora di più ad un costo contenuto per il consumatore finale. A livello di sapore, esso viene spesso definito come molto amaro, quasi di gomma bruciata: questo è dovuto in parte anche al contenuto di caffeina che è del doppio rispetto all’arabica. Quale delle due è migliore ? Raramente troverete in vendita miscele di robusta assoluta (se non nel caffè solubile): spesso viene infatti mischiato all’arabica in modo da aumentare il contenuto di caffeina e donare una migliore struttura e crema al nostro espresso.

Lo stesso non è però vero per l’arabica che potete trovare anche in forma assoluta. Questo però corre il rischio di donare al caffè un sapore poco bilanciato e troppo sulle note dolci. A seguito di queste osservazioni possiamo sostenere che una miscela composta da arabica e robusta è l’ideale se preferite un caffè espresso, ma se volete invece qualcosa che si abbini meglio con il sapore del latte, potete anche optare per un’arabica 100%.

Esistono inoltre anche altre varietà di caffè tra cui ricordiamo la Liberia e la Charrieriana: quest’ultima ha la particolarità di non contenere caffeina. Esse costituiscono una percentuale inferiore all’1% della produzione mondiale.

Caffè in gravidanza, si può?

Quella del caffè in gravidanza è una delle questione più dibattute: molte sono le future mamme che decidono di tagliare completamente il consumo di questa bevanda per evitare
rischi.

Un consumo moderato però, parola da tenere bene a mente, può portare a benefici secondo alcuni recenti studi, come ad esempio quello di regolare la pressione troppo bassa
Insomma, tirare un giudizio sull’argomento non è facile. Infatti anche se la letteratura scientifica è ricca di studi a riguardo, i risultati ottenuti sono molto spesso contrastanti.
Cerchiamo quindi di analizzare entrambi i punti di vista, partendo da quelli che possono essere i rischi.

Caffè in gravidanza: rischi ed effetti negativi

I rischi che si corrono se si eccede nell’assunzione della caffeina durante la gravidanza possono essere anche gravi; tra essi figurano problemi di vascolarizzazione della placenta,
restrizioni della crescita fetali e perfino aborto. Uno studio effettuato nel 2008 ha infatti dimostrato come un consumo di caffeina superiore
ai 200mg al giorno possa raddoppiare il rischio di aborti spontanei. Non è ben chiaro però se il rischio sia contenuto nella caffeina in sè, o nel fatto che coloro
che consumano un maggiore quantitativo di caffè giornalmente hanno generalmente livelli di stress più alti e sono spesso anche fumatori.

Quanto caffè assumere si può bere durante la gravidanza ?

E’ difficile stabilire una quantità precisa di caffeina che è possibile assumere durante la gravidanza, dato che serve prendere in considerazione sia il peso che l’età. Possiamo però
tirare fuori alcune linee guida. Secondo molte autorità come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il limite si stanzia a circa 200mg di caffeina al giorno per le donne in gravidanza. Se volessimo essere più precisi
ci riferiamo ad un valore di circa 4mg per kg di peso, che scende però a solo 1mg per kg nei soggetti sotto i 18 anni. Questo equivale a circa 2 o 3 caffè espresso del bar, mentre solamente un paio dalla moka,
dato che in questo caso il contenuto di caffeina si aggira intorno ai 100mg per tazzina. E’ necessario però stare attenti anche alla propria alimentazione: difatti il caffè non è l’unico
alimento che contiene caffeina. Tra le sostanze che contengono alte concentrazioni di questa sostanza è bene ricordare infatti la coca cola, gli energy drinks in generale, il thè (in particolare quello nero: caffeina e
teina sono infatti la stessa cosa) ed addirittura il cioccolato che può contenere 50mg di caffeina ogni 100 grammi, in particolar modo quello fondente. Questo può far correre il rischio di assumere quantità eccessive anche se il consumo di
caffè è limitato.

Ed il decaffeinato ?

Il caffè decaffeinato può essere bevuto in gravidanza è può aiutare a mantenere basso
l’apporto di caffeina non dovendosi così preoccupare troppo dell’alimentazione.
Occorre tuttavia fare una precisazione anche in questo caso. Spesso infatti i decaffeinati
vengono ottenuti tramite il trattamento con solventi chimici. Molti di questi composti in realtà
vengono smaltiti durante il processo di torrefazione, ma è sempre meglio non esagerare per
evitare di immetterne quantità eccessive nel nostro organismo.

Caffè e Sigaretta stimolano ad andare in bagno?

Binomio indissolubile per ogni fumatore che si rispetti: fumare una sigaretta dopo aver compiuto il rito del caffè. Mattina, pomeriggio, sera, non c’è un momento particolare per scegliere questo momento quasi mistico. Il caffé chiama la sigaretta e, nella quasi totalità dei casi, il ritiro si conclude con un momento di rilassamento in bagno.

E’ proprio il caso di dire che nell’immaginario collettivo caffè e sigarette vanno a braccetto.

Sono stati fatti negli anni diversi approfondimenti e studi scientifici sull’argomento, e sembra che il fenomeno del bagno subito dopo caffé e sigaretta sia una manifestazione causata e generata da uno dei due elementi.

Ma cosa fa andare in bagno, caffè, sigaretta o entrambi?https://amzn.to/3KRvNzK

caffe

Mettendo da parte il piacere che un fumatore ha nel gustare una sigaretta subito dopo l’assunzione di caffè, accoppiata non certo cautelativa per la nostra salute, anzi. Il caffè caldo, come proprietà di tutte le bevande calde la mattina stimolano la produzione di succhi gastrici e, grazie all’acido clorogenico spinge le sostanze dallo stomaco verso l’intestino, dando quella sensazione di “movimento”.

Anche se poi è la sostanza maggiormente contenuta nella sigaretta, ovvero la nicotina a stimolare la dilatazione dell’intestino e quindi a spingere le persone ad andare a “fare la cacca”.

Poi alcuni approfondimenti parlano del fatto che non sia la nicotina in sé ma gli acidi contenuti nel caffé soltanto a stimolare la “seduta” in bagno.

Il Caffè si gusta a metà se non lo giri da te!

E’ scientifica invece la prova che afferma che sia proprio la sigaretta e non il caffé a contrarre le pareti dell’intestino, fino a stimolare la defecazione.

Quindi il fatto di affermare che sia il binomio ad aiutare il corpo a produrre l’effetto lassativo è più un discorso di carattere psicologico che reale, se si calcolano i tempi di efficacia dell’acido clorogenico, che si sintetizzano in circa quattro minuti dall’ingestione del caffé. Se si fuma subito dopo averlo assunto quindi, sarà quello il senso, ma è il caffé che avrà sortito il noto effetto, destinando la sigaretta ad un’incidenza marginale ed accessoria.

Ma nessuno toglie ai fumatori il piacere di entrambi, esattamente nell’ordine caffè e sigaretta.

Anche se è indubbio che sia un percorso negativo per la salute, e che le due azioni sommate facciano soltanto del male all’organismo, con particolare attenzione per l’apparato circolatorio.

Che rimanga quindi sempre un rito generalmente mattutino, ma per la salute con moderazione.

Come fare un cappuccino da re con il Bimby

cappuccino bimby

Oggi volevo parlarvi di un prodotto che molti di voi conosceranno: Il Bimby.
Il Bimby oggi è considerato uno dei più avanzati elettrodomestici da cucina disponibili sul mercato.
Si tratta di un elettrodomestico da cucina che ha radicalmente cambiato il modo di cucinare, contribuendo a dare sfogo a qualsiasi desiderio culinario facendo risparmiare tempo e fatica.

cappuccino con bimby

E siccome possiamo fare davvero quasi tutto con questo robot da cucina perché non preparare un cremoso Cappuccino?

Molte sono le varianti da considerare quando pensiamo a come fare il cappuccino con il Bimby.

– usare o no la farfalla?
– il latte deve essere intero o scremato?
– qual’è la migliore ricetta per un ottimo cappuccino con il Bimby?

Cerchiamo di dare una risposta a tutte queste domande.

Cappuccino con Bimby: Il Latte

Innanzitutto per preparare il cappuccino con il Bimby si può usare sia latte parzialmente scremato che latte intero. Il latte intero però è più indicato per ottenere una buona cremosità, le proteine che contiene (parte delle quali mancano nel latte parzialmente scremato) garantiscono una schiuma montata più soffice e densa.

Montare il latte senza la farfalla del Bimby

Di seguito vediamo come montare il latte per il cappuccino senza la farfalla del Bimby.

-Preparare il caffè con la moka o come più preferite.
-Mettere nel boccale il latte freddo di frigorifero: 3 min. vel. 4 senza misurino
-Poi impostiamo: 3 minuti, 70° di temperatura e velocità 3 senza misurino.
-Versare nelle tazze il caffè e aggiungere la schiuma di latte ottenuta. Servire.

Montare il latte utilizzando la farfalla del Bimby

Personalmente preferisco fare il cappuccino con la farfalla che rende la schiuma così compatta da sembrare quasi panna. L’abbinamento del latte intero e l’ uso della farfalla permette di fare un cappuccino con Bimby meglio di quello del bar. Ecco come fare.

Ingredienti:
1 bicchiere di latte;
caffè espresso quanto basta;
zucchero quanto basta.

Procedimento
Inserisci la farfalla.
All’interno del boccale versa il latte(freddo) e fai cuocere per 4 minuti.
Impostare 80° di temperatura, velocità 2. Una volta aver finito di montare il latte per il cappuccino versalo all’interno di una tazza con sotto un po’ di caffè. Aggiungi lo zucchero e voila! Il cappuccino espresso e schiumoso, meglio di quello del bar e’ subito pronto! Da bere bollente.
Adesso manca solo assaggiarlo. Buona colazione e attenti ai baffi di schiuma!

 


Colazione Italiana: I dolci tempi del tegolino del Mulino Bianco

Ecco. Sono le 7 del mattino. La luce entra lieve dalla finestra, che ricoperta dalla tenda bluastra di camera mia, fa un po’ un effetto strano. Ancora devo aprire gli occhi, ma il mio risveglio è già iniziato. E’ estate ed io sono venuto in campagna a trovare i miei nonni. Hanno un casa bellissima in Toscana, la tipica abitazione immersa nel verde sgargiante, di quella campagna speciale.

La Toscana è una terra che conosco bene, ci ho passato tutte le mie estati, fino all’età di 16 anni, quando i miei nonni purtroppo sono venuti a mancare. Ho amato ogni singola estate in quella casa, contornata da alberi e prati sconfinati, pieni di colori, regalati dai bellissimi fiori che, sovrani, attraggono gli occhi di chi li osserva.

Il caldo del mio letto, e la morbidezza della trapunta, fatta a posta per me da mia nonna, mi fanno a malapena percepire il primo fresco della giornata. Stiro i miei piedini, che faticano ad arrivare al bordo del letto, e lentamente anche tutti gli altri miei sensi si risvegliano.

Mi accorgo di essere rimasto nella stessa posizione per tutta la notte, come mi accadeva, solo quando ero davvero stanco e cadevo in un sonno profondo.

La colazione di una volta

Il rumore del borbottio della caffettiera, che di lì a poco avrebbe fatto nascere il primo caffè della giornata, e del nonno, che con il suo passo deciso ma silenzioso si avvicina alla nonna, con la bottiglia di vetro bianca, piena fino all’orlo del latte appena munto, mi fanno svegliare del tutto. Ma ancora non apro gli occhi.

Capisco che si avvicina alla nonna, perché i suoi passi diventano più frettolosi quando la vede e terminano bruscamente, quando la raggiunge. Di solito il tutto è contornato da un bacio, il cui rumore è quasi impercettibile: “shhh…che lo svegli”.
Poi lo schiocco. Un bacio pieno di amore e passione, ma di quelli delicati e rispettosi. I miei nonni si amavano molto, lo ricordo bene.

Stendo le braccia e inizio delicatamente ad aprire gli occhi. Subito, il mio pensiero va alla colazione. Ogni mattina, quando mi alzavo, mia nonna mi faceva trovare una bellissima tavola imbandita, piena delle merendine che più desideravo e che mia madre non voleva mai comprarmi quando eravamo a Roma.

Sento il fruscio delle carte che si rompono, e immagino il mio tegolino che mi aspetta lì pronto sul tovagliolo, fatto a mano da mia nonna, nel cesto di vimini delle delizie.

Lo chiamava così mia nonna: “…Matteo prendi il cesto delle delizie, che la nonna ti vizia un po’”.
Ogni volta che me lo diceva, abbozzava un sorriso e mi faceva una carezza, poi un po’ pentita di infrangere le regole della mia mamma, affermava che non dovevo assolutamente prendere l’abitudine a disubbidirle.

Mia madre non mi ha mai viziato. Mi ha sempre cresciuto dandomi il giusto valore della vita e delle cose. I miei nonni, invece, adoravano regalarmi tutto ciò che i miei genitori non volevano io avessi. Lo facevano perché dicevano, che questo era il loro ruolo e ne andavano fieri. Mi dovevano viziare.

Quell’estate era un po’ speciale. Fu l’estate dell’incontro con Giulia. Avevo 12 anni. Giulia era la nipote dei nostri vicini di casa. Dopo 20 anni da quell’estate sarebbe diventata mia moglie, ma ancora non lo sapevo a 12 anni. Pensavo al cesto delle delizie e a giocare all’aria aperta tutto il giorno. Giulia era solita raggiungermi il pomeriggio, e trascorrere con me tutto il tempo. Giocavamo a nasconderci e coccolare gli animali della fattoria.

Ecco. Ora il profumo del caffè è entrato nella mia stanza ed io ho gli occhi aperti già da un po’. Mi alzo di colpo. Sono felice, è una bella giornata e oggi andrò con il nonno in città. Ha promesso che nel tragitto mi farà fare qualche lezione di guida. Non vedo l’ora. Ma prima la colazione.

Esco dal mio lettone, e corro in cucina. I miei nonni sono lì. Mi danno il buongiorno ed io come sempre li abbraccio. Sono felice. Poi, dò uno sguardo alla tavola. Vedo il cesto delle delizie pieno di dolci per la merenda mattutina: brioche del mulino bianco, il soldino del mulino bianco, le crostatine alla frutta, il trancino e i saccottini.

All’improvviso realizzo. Siamo a fine Agosto e le vacanze sono finite. Il cesto delle delizie pieno, è il solito regalo che la nonna mi prepara per il viaggio di ritorno. Mi giro verso di lei e le chiedo come mai mi avesse preparato il cesto in anticipo.

Sarei dovuto partire la mattina dopo. Volevano che andassi via prima?

Una risata divertita scatta da parte di entrambi. Io sorpreso, resto in silenzio fino a che l’allegra commedia di presa in giro dei miei nonni, non si trasforma in un abbraccio di gruppo.

“Matteo…tesoro…hai dimenticato che tra mezz’ora arrivano Papà e Mamma? Sono partiti presto, a posta per passare tutta la giornata con te. Faremo colazione tutti insieme…oh amore, noi che ti mandiamo via prima … ahahha”

“Scusa nonna, avevo dimenticato. Che bello e vi hanno telefonato, sono in arrivo?”.

“Sì Matteo. Aiutami a preparare il resto per la colazione”.

Scalzo e in pigiama aiuto mia nonna a preparare la tavola. Mio nonno nel frattempo, gusta il primo caffè della giornata, e amorevolmente guarda la nonna. Poi si alza e mette su un po’ di musica.

Inizia il nostro rituale, cominciamo a cantare e ballare.

Il cesto delle delizie

La tavola è pronta. C’è il cesto delle delizie, una brocca con la spremuta d’arancia fresca, i cereali, lo yogurt, la frutta che con i suoi colori dà un tocco di estate alla tavola, e la bottiglia di latte al centro della tavola con la grande caffettiera al suo fianco.

Tutto è pronto per la colazione.

Bussano alla porta. Corro ad aprire. Sono i miei genitori.

Ma questo, purtroppo, è solo un ricordo. Un magnifico ricordo di quando ero bambino. Volevo rimembrare quella mattinata, e quella giornata.

Venne anche Giulia con noi in città e fu la prima volta che ci scambiammo un tenero bacio sulla guancia.

Ora apro gli occhi e trovo lei, e la tradizione della colazione è ancora quella, sebbene il mio tegolino, la mia merenda preferita, non sia più in produzione. Ci penso sempre a quelle estati e al cesto delle delizie, pieno di ottime merendine del Mulino Bianco.

Basta un attimo, e il morso dei saccottini mi riporta a quel tempo, quando tutto era ancora in divenire.

Colazione al Bar, abitudine evergreen per gli italiani

Quale attività non sfiorisce mai? Quale attività è un modello di business attuale anche se classico ed evergreen? Il Bar.

A drlo è la FIPE(Federazionei Italiana Pubblici Esercizi), da un cui studio si evince come il trend dei consumatori da bar è in costante crescita. Senza eccezione di zona geografica, nel nostro paese, in ogni parte della penisola.

Tutto ruota attorno alla colazione. Oltre ad essere il pasto più importante della giornata, come è indubbio e raccontato in tutte le salse, risulta anche essere il prodotto maggiormente consumato al bar. E questo ci dice chiaramente che la percezione del boom degli aperitivi(effettivamente molto diffusi negli ultimi anni) è effettivamente superata di gran lunga dal consumo della colazione al bar, vera e propria passione per gli italiani.

Tantissime sono le guide che ci spiegano come fare una colazione sana, per partire con una marcia in più ad affrontare la giornata piena di impegni: cibri equilibrati, latte yogurt, cereal, frutta, uova, frutta secca(proteine naturali). C’è da dire che l’abitudine del bar e di cappuccino e cornetto nella nostra amata italia non sfiorisce di fronte alla colazione salutare. Non ci neghiamo una brioche alla crema, o un gelato in questo periodo estivo, tutti alla ricerca di una carica energetica per darci il via.

Dalla ricerca della FIPE si evince come la metà degli esercizi si concentra in 5 regioni maggiormente:

Si tratta di Lombardia (16,9 % del totale), Lazio (10,4 %), Campania (9,6 %), Veneto (8,4 %) e Piemonte (7,2 %).

I Bar dedicati alla prima colazione sono circa un terzo del totale, mentre sono comunque molto distribuiti anche altre tipologie di bar, generalisti, bar serali, lunch bar.

Le nostre abitudini estrapolate dalla ricerca ci dicono che siamo abituati a consumare cornetti(13%) Alcolici e aperitivi(13%), gelati e snack(11%)

E Voi dove preferite fare la colazione? A Casa o al Bar?

 

fonte: Quindici Molfetta

Cappuccinatore Lavazza: Elettrico o Manuale?

Se sei un appassionato di Cappuccino, come me ami girare e cambiare bar soltanto per il gusto di assaggiare un cappuccino nuovo ogni volta. E non è detto che ti dica sempre bene.

E’ vero che siamo molto abitudinari, e anche io personalmente, una volta che ho trovato il cappuccino ideale faccio fatica a cambiare. Spesso quando mi trovo in viaggio, non posso farne a meno, a qualsiasi ora, a colazione, merenda, o anche di sera, quando ho voglia di cappuccino, ovunque mi trovo ne prendo volentieri.

E’ bene dire però che in alcuni casi la ricerca del cappuccino perfetto è una sorta di “missione” e spesso sperimentare a casa risulta essere la scelta migliore. Ma come fare il cappuccino in casa? In questo articolo andremo ad approfondire cosa ci propone Lavazza nel campo dei cappuccinatori montalatte che permettono di avere un cappuccino con noi in qualsiasi momento quando ne abbiamo voglia. Intanto cominciamo con il dire che ci sono anche metodi manuali, e i tradizionalisti amano montare il latte a mano. Ma è meglio un montalatte elettrico o uno manuale?

Montare il latte manualmente

Ringraziamo Maria Stella Inzone per questo splendido video su come montare il cappuccino a mano.

Qual’è il procedimento per montare il latte manualmente?

Per montare il latte è bene raggiungere una certa temperatura, che indicativamente è di 60°.

Il latte si monta anche facilmente ad una temperatura più bassa, l’accortezza è non superare i 70° altrimenti si crea un sapore sgradevole dovuto al rischio di bruciatura del latte.

Alla giusta temperatura il latte riesce a trattenere le bollicine d’aria, che poi lo gonfiano creando la nostra amata schiuma.

Ora andiamo a scoprire quali sono i vantaggi di usare invece un montalatte elettrico anziché manuale.

Perché scegliere un Montalatte Elettrico

Quali sono i vantaggi del Montalatte Elettrico?

  1. E’ ideale per fare il cappuccino e macchiare il caffè
  2. E’ molto più semplice da usare, infatti tutti i modelli fanno da sé senza che noi facciamo nulla.
  3. Molto pratico: basta prenderlo quando il latte è schiumato e versarlo direttamente
  4. Autoregolante, in questo modo non si brucia il latte come capita con i pentolini sul fuoco
  5. Si evita di aggiungere l’acqua nel latte. Infatti usando i montalatte a vapore delle principali macchine espresso si genera comunque vapore che si aggiunge al latte.
  6. Non ha bisogno di interventi e sforzi manuali. Il latte si monta a schiuma da solo.
  7. Possono lavorare  a freddo, per realizzare una schiuma fredda
  8. Può essere usato per riscaldare cioccolato o altri tipi di bevande, senza alcun intervento manuale.
  9. Ha dei costi comunque accessibili, se non in alcuni casi molto contenuti
  10. Silenzioso e compatto, svolge il suo lavoro egregiamente senza disturbare.

Cappuccinatore Lavazza: Scopriamo i Migliori Modelli per avere un Cappuccino da RE

Il marchio Lavazza è sinonimo di Caffè, e propone una linea dei migliori Cappuccinatori Montalatte ideali per realizzare il cappuccino più buono.

Andiamo ad analizzare le caratteristiche dei modelli più ricercati del marchio Lavazza.

 

 

Cappuccinatore Montalatte Lavazza Milkup

Con un solo pulsante, MilkUp monta una soffice e cremosa schiuma di latte caldo o freddo, lo scalda e lo amalgama per ottenere deliziosi cappuccini e cioccolate calde.

Milkup è il cappuccinatore Lavazza A Modo Mio ad Induzione, facile e pratico, con cui preparare deliziosi cappuccini pieni di schiuma in casa come al bar.

Basta un solo pulsante per preparare una soffice schiuma e amalgamare all’occorrenza splendide cioccolate calde.

Splendido design, materiali di qualità, in particolare la scocca in acciaio. Le funzioni del prodotto sono quelle di scaldalatte, montalatte a freddo e a caldo. La capacità è di 180 ml in funzione scaldalatte e 120 ml in montalatte.

Dimensioni e peso
205 mm LARGHEZZA
130 mm PROFONDITA’
230 mm ALTEZZA
0.9 kg PESO

Gestione energetica
500 W POTENZA
220-240 V VOLTAGGIO
50-60 Hz FREQUENZA

Recensioni da Amazon(recenti)

Cappuccinatore lavazza a modo mio. Arrivato puntuale con corriere Gls. All’apertura tutti i pezzi sono stati imballati singolarmente e sono pronti per il montaggio. Facilissimo. Ho preferito questo cappuccinatore ad altri in quanto la tazza in acciaio inox è completamente estraibile e lavabile anche in lavastoviglie,manico ergonomico e davvero molto comodo per versare il latte. Montaggio sia a caldo ( il latte non è tuttavia bollente.. circa 68° e non è possibile scegliere la temperatura) che a freddo. Il cappuccino è davvero gradevole e il latte viene montato davvero bene. I risultati ottimali si ottengono con latte intero freddo,ma devo dire che anche con alcuni tipi di latte parzialmente scremato la schiuma è molto delicata e gradevole al palato. Per me( che ero abituata a fare il cappuccino con beccuccio vapore della macchina del caffè ) questo prodotto è molto più comodo e pratico. Si spegne non appena termina di montare il latte e lo tiene in caldo. Tuttavia, alcune volte in cui voglio latte più caldo,aziono nuovamente la macchina. Lo ricomprerei?assolutamente si!(SILVIA)

Acquista Lavazza MilkUp su Amazon


Cappuccinatore Montalatte Lavazza MilkEasy

 

Il nuovo cappuccinatore che monta il latte divinamente. Pochi semplici gesti per preparare a casa tua tante deliziose ricette a base latte, calde e fredde.

Con MilkEasy puoi preparare in casa il cappuccino originale italiano, con la schiuma che vuoi come quella del bar, ed inoltre montare e riscaldare il latte per utilizzarlo in tante ricette sia fredde che calde

Piccolo e Compatto, MilkEasy è un prodotto di design che arreda e realizza un cappuccino da re.

Dimensioni e peso 

95 mm LARGHEZZA (L)
95 mm PROFONDITÀ (P)
197 mm ALTEZZA (A)
0.86 kg PESO

Gestione energetica
420-500 W
POTENZA
220-240 V
VOLTAGGIO
50-60 Hz
FREQUENZA

Quantità minima iniziale di latte 60 ml
Quantità massima iniziale di latte (per montare il latte) 120 ml (indicatore livello interno interno: FOAM)
Quantità massima iniziale di latte (per riscaldare il latte) 180 ml (indicatore livello interno: MILK
Frullino magnetico unico per tutte le preparazioni
Tasto retroilluminato
Materiale recipiente del latte Silicone antiaderente
Materiale rivestimento ABS e anello decorativo in metallo lucido
Riscaldamento a conduzione
Cappuccinatore non lavabile in lavastoviglie
Componenti removibili lavabili in lavastoviglie (coperchio, guarnizione, frullino)
Peso 0.86
Potenza 420 W
Voltaggio 220-240
Frequenza 50-60
Lunghezza cavo 0.6 m
Recensioni da Amazon
Ottimo articolo, fa una schiuma migliore di quella che si trova nella maggior parte dei bar. Da provare assolutamente . Ciao (Patrizia)
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LAVAZZA MINU CAFFE’ LATTE

 

Cos’è Lavazza Minù Caffe Latte?

Se avete amato Lavazza Minù, sicuramente apprezzerete ancora di più la versione Caffe Latte.

A differenza della versione Minù classica, la versione di questa variante di Espresso Lavazza comprende un cappuccinatore incorporato.

Oltre a permettere fantastici Latte Macchiato e Cappuccini, permette anche di mixare Latte Freddo e Cioccolato caldo, indipendenti nel dispenser di caffè. Come la versione Lavazza A Modo Mio, viene fornita con una selezione di 10 capsule di caffè con le fragranze migliori di Lavazza, incluso decaffeinato. Si tratta della più vasta scelta abbinata alla più piccola ma potente macchina espresso di Lavazza.

 

Lavazza Minu Caffe Latte – Design e caratteristiche

Più che una rivoluzione, si tratta di un’evoluzione, senza cambiare il design. Il dispenser nuovo di Latte e Caffè è molto sottile, con un controllo di partenza e arresto al lato per controllare quanta acqua è usata per ogni capsula, e con un supporto tazza che permette di posizionare una tazza molto ampia, così come una tazza per espresso.

Il pulsante di accensione in alto si spegne dopo 9 minuti di inattività. La macchina Lavazza  Minu caffè Latte è disponibile in rosso, bianco e celeste, e comprende un cavo di alimentazione di 80 cm.

Lavazza Minù Caffè Latte è leggermente più pesante(4.2 kg.) perchè integra l’ugello dello schiumalatte, posizionato di lato. Questo accessorio è completamente in Acciaio Inox, che si inserisce dentro il cappuccinatore per riscaldare, schiumare a seconda della bevanda che volete realizzare.

La frusta è rimovibile e consiste di due parti, usate insieme come una corona delicata per riscaldare e miscelare, oppure usando soltanto la corona dentellata per montare il latte. Facile da rimuovere e pulire.

Lavazza Minu Caffe Latte – Per cosa è meglio usarla?

Una volta accesa, la macchina impiega pochi secondi ad entrare in temperatura. Iniziamo a fare un Caffè Espresso semplice. Inseriamo la capsula nel supporto, poi giriamo il controllo Stop & Go per fissare la capsula in posizione, e permettere la foratura e la fuoriuscita del caffè.

E’ leggermente lenta anche per una piccola dose di caffè, ma facile da gestire e la capsula può essere rimossa e gettata una volta che la macchina ha sbloccato il supporto.

Successivamente proviamo a realizzare un cappuccino usando il montalatte. Entrambe le parti della macchina possono essere usate simultaneamente, per cui è possibile montare il latte mentre facciamo il caffè.

Usando la corona dentellata, riempiamo la brocca con latte, seguendo le linee nella brocca per indicare il livello massimo e minimo di riempimento. Successivamente impostare la miscelazione con una sola pressione del pulsante davanti.

Il latte montato è perfetto per un ottimo cappuccino, ristretto, cremoso e un latte perfettamente schiumato che può essere delicatamente erogato dalla brocca.

E’ possibile provare a schiumare latte freddo nella brocca, premendo il bottone per più tempo, e il risultato è buono quasi come quello caldo, rendendolo ideale per realizzare milk shake. Volendo si può aggiungere cioccolata calda nel latte freddo, e polvere di cacao per rendere il tutto più gustoso.

L’unico difetto se si può dire è il contenitore di acqua un po piccolo, solo 500 ml. per cui deve essere frequentemente ricaricato.

Lavazza Minu Caffe Latte – Quanto è buono il caffè?

La varietà di capsule di caffè A Modo Mio è forse più limitata di altre marche, ma la sua qualità eccelsa di caffè permette di sopperire a tutto questo, con aromi gustosi e pieni.

Come macchina da cappuccino si può considerare come un ottimo prodotto per realizzare dei gustosi cappuccini a casa in stile bar.

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E tu, ne hai provato qualcuno di questi? Quale preferisci?

La merenda della Nonna, riscopriamo i veri sapori di una volta

Quando arriva questo periodo tra aprile e maggio e vado a riprendere i miei figli a scuola mi ritornano in mente quei pomeriggi passati a casa della nonna, tutti i nipoti, grida e risate, pantaloncini, scarpe da ginnastica, un pallone e figli dei vicini che si univano a noi per giocare; beh, quello che non mancava mai in quei pomeriggi era la merenda della nonna.

Chi non conserva nella memoria il gusto speciale delle merende della nonna? Il ricordo di quelle mani che sfornavano biscotti o crostate, solitamente di invereno, oppure preparavano un semplice pane e pomodoro che però aveva un sapore unico?

La domanda era sempre invariabilmente la stessa: che vuoi col pane?
Quando nonna voleva coccolarci con qualcosa di dolce, solitamente era pane burro e marmellata, oppure una fetta di pane inumidita con acqua e una spolverata di zucchero o uno strato spesso di miele dorato e appiccicoso. Verso la fine dell’estate arrivava il tempo dei pomodori maturi, “strofinati” sul pane con sale e tanto olio. Una merenda fresca e salutare, specialmente quando i pomodori venivano direttamente dall’orto, ancora caldi di sole estivo.

Quando i nonni invece erano da poco tornati dalla visita ai parenti in paese, la merenda migliore era con l’uovo sbattuto.

Per prepararlo occorrevano semplicemente le uova fresche, dalle quali si prendeva il tuorlo e lo si mescolava allo zucchero, poi serviva la pazienza amorevole del nonno che lavorava il tutto rigorosamente a mano, fino a quando non ne veniva fuori una crema soffice e deliziosa.Si mangiava con il cucchiaino, poco per volta per non farlo finire troppo presto, e quando diventavi più grande avevi il permesso di aggiungerci anche un po’ di caffè!

Ma quanto era bello il momento della merenda dalla nonna? Pochi ingredienti ma di qualità incredibile… Ancora oggi sogno di ritrovare gli stessi sapori, le stesse sensazioni.
Le “merende di una volta” erano tutte povere e facili da reperire perché arrivavano direttamente da “madre natura” (farina dal grano, uova dalle galline, marmellata dalla frutta, il latte dalle mucche ecc…). La cosa sorprendente che ciò che viene definito povero in realtà è pieno di ricchezza in termini di ricordi, di benessere, di rispetto, di amore.

Oggi Le tipologie di merenda, certo, sono molto cambiate influenzate dal diverso stile di vita, dal tempo a disposizione, dal benessere economico…più o meno ricca, a seconda che si tratti di una merendina semplice oppure farcita o ricoperta di cioccolato.

Sicuramente le merende industriali sono pratiche e veloci per le mamme, gustose ed appaganti per i bambini. Ricche di zuccheri e grassi (vegetali ed idrogenati) creano dipendenza nel bambino e non lo aiutano ad apprezzare i sapori delicati che la natura ci offre.

Nonostante la vita frenetica ed il poco tempo a disposizione, quello da dedicare alla merenda, e più in generale all’alimentazione dei propri figli è tempo prezioso, è un tempo da investire per la loro salute attuale e futura.

Forse però tutti avremmo bisogno di ritrovare un po’ di quella semplicità e genuinità di un tempo.