Il caffè di cicoria come alternativa al Decaffeinato

Il caffè di cicoria è considerato un’ottima alternativa al caffè classico e decaffeinato, infatti ha molte proprietà salutari per il corpo e un gusto molto gradevole.

Voglio farvi conoscere questa bevanda.

La cicoria è una pianta spontanea comune in molte zone d’Italia ed è conosciuta con il nome di Chicorium intybus della famiglia delle Asteraceae. Conosciuta sin dai tempi antichi è un erba di campo che viene raccolta per le sue proprietà curative e alimentari, molto utile per stimolare per esempio per  la digestione, è utilizzato per la sua capacità di regolare la funzionalità intestinale.

Le sue foglie formano un cestino  all’inizio della primavera che viene raccolto alla base per essere cucinato un po come si cucinano gli spinaci;ha un sapore amaro, le foglie sono ottime per ripieni di torte rustiche o al naturale cioè bollite in acqua e condite con sale, succo di limone e un filo d’olio di oliva.

E’ una verdura tipica della tradizione contadina ed è una delle erbe più comuni per le misticanze di campo.

In  primavera inoltrata la pianta si sviluppa in altezza tanto da superare anche il metro e mezzo, ed è qui che  si forma uno stelo centrale che porta infiorescenze dal colore indaco azzurro. Proprio da questi fiori viene  preparato il rimedio Cicory dei fiori di Bach.

La pianta della  cicoria è formata da una radice a fittone lunga e affusolata che è la parte utilizzata per  preparare il  caffè di cicoria.

 

Il caffè di cicoria

La radice della cicoria viene raccolta in autunno,viene ripulita, essiccata e preparata in polvere con lo scopo di essere trasformata in una bevanda simile al caffè. Infatti, la radice ha un sapore molto amaro e con l’essiccazione e se viene fatta una leggera tostatura prende un sapore molto simile al caffè. La polvere ottenuta viene  fatta bollire per qualche minuto e filtrata, come un comune decotto

Il caffè di cicoria è stata una bevanda che è stata molto utilizzata soprattutto nei momenti di scarsa economia, durante la guerra quando il caffè era introvabile ed estremamente costoso, inoltre era utilizzata quando  ancora il caffè non era stato importato nel nostro paese. Sicuramente qualche anziano può ricordare il profumo di tostatura delle radici di cicoria e il bollitore sul fuoco quando si preparava questa bevanda calda che sostituiva il caffè.

Con il  tempo questa bevanda sta ritornando alla gloria grazie al suo buon  gusto e ai suoi benefici  sul corpo.

Il caffè di cicoria è’ amaro come il caffè classico, ma non contiene caffeina ed aiuta a depurare l’organismo, grazie la ricchezza di nutrienti e sostanze benefiche quali: polifenoli, sostanze amare, acidi organici, inulina (fibre solubile), vitamina C, P e K e sali minerali quali sodio, potassio, magnesio, calcio, ferro, rame e fosforo. Tutto questo dona al caffè di cicoria svariate proprietà, quali:

Digestiva: stimola la secrezione gastrica, quindi è indicata subito dopo i pasti per migliorare la digestione, in particolare aiuta i pasti a base  di carne e pesce (dato il bisogno di un acidità gastrica superiore per essere ben digerite).

Depurativa: la cicoria è stata  considerata una pianta “amica del fegato”. Merito alle sostanze amare contenute nella radice, che svolgono un’azione stimolante e disintossicante del fegato, rallentano  lo stress ossidativo e riducono eventuali danni epatici.

Nutre e migliora la flora batterica: la radice di cicoria contenendo inulina, una fibra solubile che nutre e migliora la flora batterica intestinale, con il ruolo è fondamentale di contrastare i possibili attacchi di virus, batteri e funghi patogeni.

Lassativa: stimola la secrezione di bile e ne favorisce l’afflusso dalla cistifellea verso l’intestino, migliorando evidentemente il transito intestinale. Anche le fibre (inulina) contribuiscono al transito delle feci, aiutando quindi a migliorare casi di stitichezza.

Anti-diabetico: sempre l’inulina, questa  fibra solubile contenuta nella radice di cicoria, ha un’azione regolatrice della glicemia (il valore di glucosio nel sangue). Per questo motivo il caffè di cicoria risulta essere la bevanda ideale anche per le persone che soffrono di diabete e di iperglicemia.

Antiossidante: la radice di cicoria è ricca di polifenoli, sostanze con azione antiossidante. Contrastano i radicali liberi con un ottimo effetto anti invecchiamento.

Il caffè di cicoria ha anche qualche controindicazione, ed è importante conoscerle:

Il caffè di cicoria, così come la stessa cicoria, andrebbero evitati in gravidanza, dato che può stimolare le contrazioni uterine.

Il caffè di cicoria se si hanno problemi quali gastrite, o ulcera peptica, va bevuto in forma “non concentrata”, facendolo bollire per poco tempo.

Come preparare il caffè di cicoria

La cosa migliore è preparare il caffè di cicoria facendo il decotto, cioè in un pentolino si versa dell’acqua e la cicoria tostata, accendendo il fuoco (a fiamma bassa) e attendo l’ebollizione. A questo punto la cottura deve proseguire per  2-3 minuti, dopo di ché si spegne la fiamma e si filtra bene con un colino. Il caffè di cicoria è ottimo bevuto caldo, sia al mattino per fare colazione,o subito dopo i pasti, per sfruttare anche l’azione digestiva. Più la bevanda è calda, maggiore sarà l’effetto benefico e digestivo.

E’ possibile inoltre preparare il caffè di cicoria con la moka, basta riempire a metà il filtro della caffettiera con la polvere di caffè di cicoria e ottenere lo stesso effetto del comune caffè. Però per sfruttare tutte le proprietà salutari del caffè di cicoria, darebbe meglio il decotto, come spiegato prima.

Se pensi che il caffè di cicoria sia troppo amaro, puoi dolcificarlo con del miele, o con altri dolcificanti naturali come lo sciroppo d’acero o il succo d’agave. Va bene anche il comune zucchero di barbabietola, senza esagerare.

 

 

Caffè in gravidanza, si può?

Quella del caffè in gravidanza è una delle questione più dibattute: molte sono le future mamme che decidono di tagliare completamente il consumo di questa bevanda per evitare
rischi.

Un consumo moderato però, parola da tenere bene a mente, può portare a benefici secondo alcuni recenti studi, come ad esempio quello di regolare la pressione troppo bassa
Insomma, tirare un giudizio sull’argomento non è facile. Infatti anche se la letteratura scientifica è ricca di studi a riguardo, i risultati ottenuti sono molto spesso contrastanti.
Cerchiamo quindi di analizzare entrambi i punti di vista, partendo da quelli che possono essere i rischi.

Caffè in gravidanza: rischi ed effetti negativi

I rischi che si corrono se si eccede nell’assunzione della caffeina durante la gravidanza possono essere anche gravi; tra essi figurano problemi di vascolarizzazione della placenta,
restrizioni della crescita fetali e perfino aborto. Uno studio effettuato nel 2008 ha infatti dimostrato come un consumo di caffeina superiore
ai 200mg al giorno possa raddoppiare il rischio di aborti spontanei. Non è ben chiaro però se il rischio sia contenuto nella caffeina in sè, o nel fatto che coloro
che consumano un maggiore quantitativo di caffè giornalmente hanno generalmente livelli di stress più alti e sono spesso anche fumatori.

Quanto caffè assumere si può bere durante la gravidanza ?

E’ difficile stabilire una quantità precisa di caffeina che è possibile assumere durante la gravidanza, dato che serve prendere in considerazione sia il peso che l’età. Possiamo però
tirare fuori alcune linee guida. Secondo molte autorità come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il limite si stanzia a circa 200mg di caffeina al giorno per le donne in gravidanza. Se volessimo essere più precisi
ci riferiamo ad un valore di circa 4mg per kg di peso, che scende però a solo 1mg per kg nei soggetti sotto i 18 anni. Questo equivale a circa 2 o 3 caffè espresso del bar, mentre solamente un paio dalla moka,
dato che in questo caso il contenuto di caffeina si aggira intorno ai 100mg per tazzina. E’ necessario però stare attenti anche alla propria alimentazione: difatti il caffè non è l’unico
alimento che contiene caffeina. Tra le sostanze che contengono alte concentrazioni di questa sostanza è bene ricordare infatti la coca cola, gli energy drinks in generale, il thè (in particolare quello nero: caffeina e
teina sono infatti la stessa cosa) ed addirittura il cioccolato che può contenere 50mg di caffeina ogni 100 grammi, in particolar modo quello fondente. Questo può far correre il rischio di assumere quantità eccessive anche se il consumo di
caffè è limitato.

Ed il decaffeinato ?

Il caffè decaffeinato può essere bevuto in gravidanza è può aiutare a mantenere basso
l’apporto di caffeina non dovendosi così preoccupare troppo dell’alimentazione.
Occorre tuttavia fare una precisazione anche in questo caso. Spesso infatti i decaffeinati
vengono ottenuti tramite il trattamento con solventi chimici. Molti di questi composti in realtà
vengono smaltiti durante il processo di torrefazione, ma è sempre meglio non esagerare per
evitare di immetterne quantità eccessive nel nostro organismo.