Frosties: Tony La Tigre, nostalgie a colazione

Chi si ricorda Tony La Tigre?

Nel 1994 impazzava in Italia lo spot che spingeva a fare cose eroiche e a superare sfide difficili con lo slogan:

I Miei Frosties? Forrrtisssimi!!!

Moltissimi hanno amato(e amano ancora) i fantastici fiocchi di mais glassati, versione zuccherata dei mitici Corn Flakes. I Frosties sono sin dal 1951 accompagnati dalla mitica Tigre Kellogg’s Tony The Tiger, che con il suo ruggito ed il suo ottimismo ha sempre dato un’aura di simpatia ed energia ad uno dei prodotti più riusciti e longevi della tradizione della Kellogg’s, distribuiti quasi da sempre anche in Italia.

I cereali Kellogg’s Frosties sono racchiusi nella caratteristica scatola blu in vendita in tutti i supermercati, e si tratta in effetti di fiocchi di mais glassati, con aggiunta di ferro e vitamine.

Ogni confezione di Frosties contiene 375 grammi di prodotto.

Ma cosa contengono al loro interno?

Mais per il 62%, Aroma di Malto d’orzo, sale, Vitamine del gruppo B e D (niacina, B6, B2, B1, B12, acido folico) calcio carbonato e Ferro. Contenendo Orzo, può essere non adatto a persone che hanno un’allergia particolare per questo, e può contenere tracce di arachidi. I Fiocchi di Mais hanno 375 Calorie per ogni 100 grammi, e 113 Kilocalorie per porzione indicata di 30 grammi.

Sono adatti ad una Colazione Equilibrata?

Trattandosi di fiocchi di mais ricoperti da una forte glassatura di zucchero, è proprio questa importante presenza a dare indicazione di un prodotto non proprio adatto ad una colazione equilibrata.

Rispetto ai fratelli maggiori Kellogg’s Corn Flakes, che contengono il 98% di mais, nei fiocchi della Tigre Tony il mais arriva appena al 60% del totale del prodotto.

Di contro ne vince il gusto, rispetto al sapore neutro dei Corn Flakes, i Frosties hanno un gusto deciso, molto dolce, proprio in virtù della presenza del 30% di zucchero glassato.

Chi vince quindi in questo caso? Il Gusto o l’apporto nutritivo? A voi il giudizio, intanto noi ci rivediamo lo spot del mitico Tony Tiger.

https://www.youtube.com/watch?v=Ik2u2bZI5Rw

Ferratelle morbide, Gli Waffle in Italia sono Abruzzesi

A Vasto le chiamano Catarrette, i turisti stranieri potrebbero confonderle con i Waffle della tradizione belga.

In Italia questo dolcetto internazionale è in due varianti distinte un’antica ricetta della tradizione dolciaria abruzzese.

Buone da far spavento, non ci sono dubbi, che siano morbide o croccanti, al naturale o farcite e ricoperte di gusto, con marmellata, cioccolata o zucchero a velo, sono sicuramente tra i dolci abruzzesi più amati.

Si tratta di cialde con una forma particolare cotte con uno strumento in ferro che ne stampa appunto la forma.

Crustule, catarrette, diversi sono i nomi attribuiti, a seconda della zona dell’Abruzzo dove vengono preparate. Con ingredienti semplici, farina, latte, uova, zucchero mescolate a pastella poi cotte su una doppia piastra di ghisa, scaldata sul fuoco. Proprio questo ferro da la forma inconfondibile con la trama a rombi. A seconda del ferro(lu ferre, jo fèrro) che viene impiegato, il prodotto finale ha la consistenza di una cialda, oppure è morbida come i conosciutissimi waffle di cui sopra.

Ferratelle, un po di storia

Già nell’ottocento Giuseppe Tassini cita le ferratelle in una sua opera “Curiosità Veneziane”, paragonando questi dolci alle grate delle finestre. Si pensa che l’origine possa risalire agli antichi romani, dall’antico crustulum, realizzato con i medesimi ingredienti di oggi. Nel Settecento appaiono le piastre in ferro, dove alcune casate facevano stampare anche lo stemma del casato.
La piastra in sè veniva usata come dote delle ragazze date in sposa al loro futuro marito.

Le ferratelle non sono solo sviluppate in Abruzzo, dove hanno i natali, ma sono note anche in Molise, chiamate cancelle, e nell’Alto Lazio, nella zona di Città Ducale, ex territorio Abruzzese. Proprio nel reatino, queste specialità hanno ottenuto il titolo di Prodotto Agroalimentare Tradizionale.

Nota: Se non volete cimentarvi nel preparare da sole a casa le Ferratelle con il Bimby o a Mano, da www.cibarteabruzzo.it  potete acquistarle già pronte.

 

Ricetta delle Ferratelle:

Golose e buonissime anche al naturale, le ferratelle possono essere anche arricchite da marmellata, raganta, ovvero confettura d’uva, miele, crema di nocciola o cioccolato o qualunque altra salsa dolce. La ricetta tradizionale per ottenere delle ferratelli croccanti e sottili prevede i seguenti ingredienti:

Ingredienti

3 uova
3 cucchiai di olio evo o di semi
185 gr. di farina 00
3 cucchiai di zucchero
un pizzico di cannella
scorza grattugiata di 1 limone
un pizzico di sale
cannella (a scelta)

Preparazione delle ferratelle

In un contenitore unico, unire le uova, la farina, un pizzico di sale e lo zucchero e sbattere con una frusta mescolando, aggiungendo l’olio durante l’operazione. Tutto questo fino ad ottenere un impasto omogeno, e denso, non liquido. Dopo un periodo di riposo di circa mezz’ora, si può passare poi alla cottura, ungendo la piastra con un pochino d’olio prima della cottura.
Versare a ferro caldo un cucchiaio di pastella chiudendo poi la forma del ferro, e cuocere per un po di minuti per lato le ferratelle, fino ad ottenere un colore dorato su entrambe le parti.

Servire appena staccati, aggiungendo a piacimento marmellata o altro e zucchero a velo.

Come variante, sarebbe ideali anche inserire una farcitura all’interno, a mo di panino, oppure cotte meno, lasciate morbide e arrotolate come un cilindro, e quindi riempite con una farcitura a piacimento. Anche le varianti di ingredienti dell’impasto sono diverse: latte, vino, olio non ci sono sempre, cannella, limone, anice, a seconda del gusto del pasticcere e della tradizione del paese singolo.

Note sulle ferratelle

Sembra che tradizionalmente, i tempi di cottura siano di una preghiera per lato, Ave Maria e Padre Nostro, per permettere alle cialde di essere cotte a puntino.

Le ferratelle possono essere integrate perfettamente nella prima colazione, sono da considerare un elemento delle tipiche colazioni regionali, ma anche un complemento di fine pasto, magari abbinando uno spumante secco, oppure con l’aggiunta di Nutella.

…Nel chiaror di quel fuoco e delle stelle
le antiche tradizioni immacolate…
calore… vin cannella…ferratelle …
carezze dai miei monti regalate.

Colazione: Quante calorie servono per partire con il piede giusto?

E’ indubbio, e in diversi articoli anche noi abbiamo sempre ribadito quanto la colazione sia il pasto più importante della giornata. E’ provato che debba fornire il 20/25% del nostro fabbisogno quotidiano di energia.

Gli impegni, la velocità di vita e le nostre abitudini non sempre ci permette di dare il giusto tempo a questo pasto così importante per noi. Molti italiani infatti semplicemente partono con un caffè senza prendere altro.

Quindi alla base di una colazione affrettata o fatta in modo errato c’è a volte uno stile di vita rapido e in altri casi una scelta dietetica sbagliata dovuta ad una abitudine cattiva.

E’ bene mai trascurare la colazione, anzi. Non aiuta affatto a dimagrire, ma aumentando il senso di fame dell’appetito porta a problemi opposti. Dovuto alla scelta di integrare con snack veloci il senso di fame oppure di aumentare le quantità al momento di pranzare.

 

Quali sono le conseguenze di queste cattive abitudini?

L’organismo in questi casi ne risente, visto che dopo una notte di digiuno abbiamo fatto una colazione frugale e dopo aver abbondato nel pranzo siamo appesantiti con le energie ridotte al minimo. Questo porta a stress costante e problemi di umore, oltre che a problemi legati all’aumento di peso, evidenziato dai controlli fatti sulla bilancia.

Quindi l’approccio giusto è: colazione sana ed energetica, che ci aiuta ad iniziare la giornata, e a tenere sotto controllo l’appetito e quindi anche il nostro peso, ci aumenta il rendimento professionale e ci aiuta inoltre a dosare le energie in tutto quello che facciamo.

Quante calorie dunque servono a colazione per iniziare bene la giornata?

Citando questo approfondimento di colazionesalutare.it, il fabbisogno energetico di una persona adulta è attorno alle 2000 kilocalorie, valore che varia in base al peso, età, altezza, ed attività fisica svolta.

Quindi secondo questi valori, una colazione dovrebbe apportare circa dalle 350 alle 500 kcal al giorno.

E’ bene diversificare le fonti di energia: vitamine, proteine, carboidrati, cereali e fette biscottate integrali, latte o yogurt, frutta, fresca o secca, spremute d’arancia o succhi di frutta naturali sono alla base di un ricarico energetico corretto.

Importante dosare bene tutti gli elementi, senza sbilanciare la colazione con l’apporto eccessivo di proteine rispetto al resto, oppure di vitamine rispetto al resto. Variare è fondamentale.

Cornetto e cappuccino non è consigliatissimo come inizio di giornata, perché è composta principalmente da elementi nutritivi elaborati, e priva di alimenti freschi e vitamine naturali.

Ci sono tante alternative di alimentazione sana, quindi esercizi commerciali che propongono colazioni a base di elementi naturali, come brioche integrali, frutta fresca e frullati, muesli, yogurt, latte fresco.

Il consumo di succhi di frutta freschi, estratti di prodotti freschi di stagione, e comunque una elevata diversificazione di elementi nutritivi è alla base di una colazione sana ed energetica.

L’importante è non fare però una scelta casuale, e vestire la colazione sulle nostre caratteristiche fisiche, intolleranze e perché no, gusti personali. E tu, cosa prendi di solito a colazione?

Colazione per Celiaci, scegliere bene per stare bene

Cos’è la celiachia? Un’infiammazione dell’intestino tenue, provocata dal consumo di glutine da persone allergiche. Prende persone di ogni età e si tratta di una predisposizione di carattere genetico. I Sintomi  della celiachia vanno dalla diarrea cronica, dolori addominali, ritardo della crescita e mancanza di energia.

 

Spesso è di difficile diagnosi, anche se i controlli ci sono, perché a volte per un senso di stanchezza o dolori allo stomaco spesso si sottovaluta il problema.

 

Ma, in caso di soggetti intolleranti al glutine, quali sono gli alimenti e le ricette utili in caso di soggetti colpiti da celiachia?

 

Molti si affidano a pane o fette biscottate senza glutine, merendine gluten free e biscotti idem, ma spesso questi prodotti hanno costo elevato, e non sono talvolta utili per compensare una colazione equilibrata.

 

Vediamo qualche alternativa che porti ad essere sazi senza mancare di nutrienti e buone al gusto.

 

Uova

 

Le uova, che a detta di molti sono causa dell’aumento del colesterolo, allergizzanti e piene di grassi, sono in realtà un alimento a zero rischi per la salute, specialmente quelle che derivano da allevamento biologico, evitando le uova da allevamento intensivo. Le uova da allevamento biologico conservano dei nutrienti elevati rispetto alle altre, apportando benefici al nostro organismo.

 

Le uova sono un alimento adeguato per la colazione anche in soggetti celiaci. L’unico accorgimento da seguire riguarda gli intolleranti e allergici alle proteine dell’albume o che hanno subito la rimozione della colicisti.

 

La preparazione ideale per la salute e il nutrimento delle uova è senza friggere a cottura breve, cuocendo velocemente l’albume e mantenendo il tuorlo morbido, una colazione piena di energie e digeribile. Evitare magari di prepararlo sodo, fritto, perché la digestione coinvolge il fegato, allungandosi e portando a sonnolenza e spossatezza.

 

E’ bene consumarle vicino a frutta fresca e crackers privi di glutine.

Pancakes

Un’alternativa più gustosa può essere quella di preparare i paleo pancakes, preparati senza farina di cereali o latte:

 

sbattere le uova e poco sale, un cucchiaio di farina di cocco, miele non pastorizzato, un po di acqua o latte di riso, e cannella o cacao a piacimento.

Cuocere in tegame antiaderente con poco burro chiarificato o olio EVO, insieme a frutta fresca e miele.

 

Utili da consumare a colazione cereali senza glutine, cioè riso, miglio, grano saraceno, quinoa. E’ bene preparare creme realizzate con latte di riso, abbinandole a frutta secca, o cioccolato fondente, malto, cocco, vaniglia, quindi quello che più ci piace.

Dolci senza glutine

I dolci senza glutine sono una buona alternativa, anche se contenenti molto zucchero poco consigliato a colazione, si possono preparare ad esempio una buona alternativa delle crepes con farina di castagne e ceci, o torte di farina di mandorle e cocco, senza farina derivata da cereali. La chiave sarà montare bene le uova per evitare che il dolce non cresca, essendo senza lievito.

Se vi servono idee di colazioni ideali per intolleranti al glutine o celiachi, ci viene incontro il portale di Nonna Paperina, che con le sue innumerevoli varianti permette di realizzare colazioni sempre diverse, per un buongiorno nuovo ogni volta. Alternative ideali al classico latte e biscotti, e ricevere energia ogni mattina scegliendo tra ingredienti salutari e non pesanti.

Colazione senza lattosio. Come fare?

E’ indubbio come la colazione sia il boost che ci fa iniziare la giornata nel modo migliore, e sono molti gli studi sull’alimentazione a sottolinearlo. Quindi all’inizio della giornata abbiamo bisogno di nutrienti, carburante ideale per affrontare gli impegni di tutti i giorni.

Questo concetto nei paesi esteri, in particolare in Gran Bretagna, è preso molto più alla lettera che in Italia. Infatti molte colazioni in particolare quella inglese ha un parco alimenti ricchi di grassi e proteine, cosa che in Italia si affronta generalmente a pranzo.

Pancakes, uova strapazzate, bacon, salsicce, caffè lungo sono alcuni degli ingredienti maggiormente consumati e fanno parte di una colazione molto abbondante che gli inglesi consumano quotidianamente.

Nel nostro paese invece siamo più legati al latte, cornetto brioche, o il vecchio e sano pane burro e marmellata, accompagnato magari da una tazza di caffè espresso.

Il problema diventa importante quando invece si ha delle intolleranze, come ad esempio se si è intolleranti al lattosio. La maggior parte degli ingredienti della colazione italiana tradizionale vanno a farsi benedire.

Quindi, come affrontare la colazione se si è intolleranti al lattosio? Vediamo insieme cinque modi per fare una buona colazione anche se si è intolleranti.

Nel caso fossimo amanti della sperimentazione, accostamenti particolari potrebbero fare al caso nostro: sardine, salmone e avocado, dolce e salato, apporto di acidi grassi omega-3 e zucchieri necessari per iniziare la giornata al meglio. Nel caso specifico diverse sono le proprietà dell’avocado, ricco di proteine grassi buoni e vitamine, ed una consistenza morbida per essere spalmato.

Un’altra variante molto in voga è l’uso degli smoothies, i cari vecchi frullati di frutta di una volta, in questo caso miscelati con acqua o ghiaccio. In questo caso le varianti sono infinite, quante sono le possibilità di trovare frutta di stagione in tutti i periodi dell’anno.

Per i fanatici del latte, anche chi è intollerante al lattosio può consumarlo. Basta scegliere il latte delattosato. In questo caso si può addirittura pensare ad una classica zuppa di latte e biscotti. Basta scegliere i prodotti privi di lattosio. Molti sono i prodotti senza lattosio che danno la stessa soddisfazione dei cugini con lattosio: latticini, latte e altro, senza la sostanza che infastidisce il nostro organismo.

L’uso di uova può ovviare a molti prodotti a base di lattosio, non facendoci rinunciare alla nostra dose di gusto e proteine: realizziamo una bella e gustosa omelette.
Questo tipo di pietanza a base di uovo non è altro che una sottile frittata arrotolata, vicino alla quale si possono abbinare moltissimi ingredienti, per variare praticamente senza fine la nostra colazione. Tra i molti abbinati, ricordiamo funghi, verdure e prosciutto. L’omelette è nota essere alla base di molti cicli dietetici sia per dimagrire che per prepararsi ad un’intensa attività sportiva.

Se siamo appassionati di yogurt, con lo yogurt di soia risolviamo il problema dell’intolleranza al lattosio. Una buona variante a colazione abbina lo yogurt senza lattosio e la frutta di stagione, usati a strati per realizzare un parfait di frutta.

Anche il cioccolato può essere gustoso senza lattosio. Le mousse al cioccolato sono meravigliose anche senza latte, e quindi senza avere problemi con le nostre intolleranze.

Per gli amanti di pane burro e marmellata, eliminiamo il lattosio dalla nostra dieta sostituendo il burro con il burro di cocco, ricco di proprietà nutrienti, senza gli effetti pesanti e grassi che ci causa in genere il burro tradizionale. Che soddisfazione dare ai nostri bambini il meglio facendogli scegliere la marmellata che preferiscono e spalmarla sul pane tostato con un bello strato di burro di cocco.

Se non siete mai sazi di ricette e idee alimentari, ma avete a che fare con intolleranze di vario tipo, la food specialist Tiziana Colombo vi offre i suoi consigli con un e-book gratuito di ricette sane ideali per la colazione di tutti con un occhio di riguardo alle intolleranze alimentari

E voi, soffrite di qualche particolare intolleranza? Mai rinunciare comunque alla colazione.

Saccottino del Mulino Bianco: dalla Francia all’Italia (e ritorno)

Francia, Parigi, baguette, champagne e croissant. E con questo la conoscenza del francese dell’Italiano medio è praticamente esaurita. Ci sono però milioni di italiani che ogni anno prendono un aereo e volano in Francia, per coronare almeno una volta nella vita il sogno di guardare una Tour Eiffel che non compaia striminzita in una foto di Instagram.

 

E naturalmente è peccato mortale per un certo tipo di turismo arrivare a Parigi, mettere un paio di filtri sulla Tour Eiffel e almeno uno su L’Arc De Triomphe e non fare nemmeno una fotografia a baguette, champagne, croissant e a tutto il burroso arsenale della pasticceria francese. E la nostra storia comincia proprio qui, tra un croissant e un latte caldo, con il pain au chocolat.

Pain Au Chocolat ovvero, il Saccottino

Al principio non ci si pensa. E’ ora di colazione, si ha una gran fame e davanti ai nostri occhi è allineato un numero imprecisato di paste dal nome vagamente impronunciabile tra cui è necessario scegliere. Quale viene meglio in foto? Il croissant è così scontato! Proviamo con quel rotolo di pasta sfoglia dalle piccole striature scure. E’ gonfio, un po’ sbilenco, sa di burro ma promette un cuore di cioccolato fondente capace di tentare chiunque ami il contrasto pungente dell’amaro con la dolcezza voluttuosa e tiepida del burro.

 

E’ fatta: pain au chocolat con latte tiepido.

Quando il cameriere arriva al tavolino, è un momento sacro, come dice qualcuno: bisogna osservare il rito che sancisce l’appartenenza alla nuova comunità dei viaggiatori, coloro che prima di mangiare fotografano il cibo del paese in cui si trovano per dire “ecco, guardate, sono davvero a Parigi!”

 

Trovata l’angolazione e la luce perfetta, scattata la foto e lanciata nell’etere, finalmente arriva il momento di mettere via il telefono e godersi finalmente il primo morso di una colazione meritatissima, nella speranza che nel frattempo il latte non si sia freddato.

 

Ed è lì che avviene il miracolo: ore di attese, check in e aereo per arrivare appena sotto la Tour Eiffel vengono annullate in un solo morso che fa tornare bambini e fa tornare in Italia in un istante. C’è qualcosa di terribilmente differente trent’anni fa (anche qualcuno di più) ma che torna, preciso e chiaro come sanno essere solo i ricordi d’infanzia, quando si morde il pain au chocolat e ci si beve sopra un sorso di latte tiepido. Il Saccottino!

La colazione con il Saccottino

La consistenza non era esattamente come quella del pain au chocolat: il Saccottino del Mulino Bianco era più morbido, più disposto a lasciarsi inzuppare nel latte, più facile da addentare senza fare briciole, buonissimo. I ragazzini si dividevano in due tifoserie: i fedelissimi della marmellata all’albicocca non amavano particolarmente il gusto un po’ intenso della crema al cioccolato, mentre i fanatici del cioccolato si sentivano un po’ adulti a preferire qualcosa che fosse meno dolce della marmellata.

 

Anche nello zainetto, quando se ne rubava uno dalla scatola per portarlo a scuola e mangiarlo nell’intervallo, il Saccottino dava il meglio di sé: nessuna briciola, nessun cedimento, nessuna crema impiastricciata un po’ dovunque. Emergeva tra quaderni e astucci con il piglio del vincitore: forse un po’ ammaccato ma morbido e buono esattamente come alla mattina.

Le vecchie pubblicità Mulino Bianco

Da lì a tornare con la memoria alle storie del Piccolo Mugnaio Bianco è un attimo: le pubblicità a cartoni animati che avevano come protagonista questo testardo omino con il naso a patata e una campanella attaccata al cappello da chef, hanno fatto la storia di un certo periodo della televisione, quello in cui Carosello era passato da un pezzo ma ancora c’era l’impegno di raccontare piccole storie che erano opere d’arte. La Barilla è stata assolutamente geniale in questo, diventando un punto di riferimento per una certa narrazione commerciale.

 

Trovare sulla rete quelle vecchie pubblicità ormai è semplicissimo: mantengono inalterato, almeno per chi le guardava con gli occhi di un bambino, tutto il fascino tranquillizzante e poetico di brevissime favole. Con il senno di poi le avventure del Piccolo Mugnaio, costantemente e inutilmente impegnato a farsi notare dalla bella e bionda Clementina, sono state profetiche: quante volte nella vita da adulti i bambini che guardavano le vecchie pubblicità si sono ritrovati a dare caparbiamente il meglio di sé pur di essere notati dalla persona per cui avevano una cotta?

 

Siamo stati tutti un po’ Mugnaio Bianco almeno una volta nella vita, e mentre il ricordo scoppia come una bolla e anche il pan au chocolat è irrimediabilmente finito, non rimane che prendere nota mentalmente di comprare una confezione di Saccottini non appena tornati a casa, giusto per ricordare che ci sono alcune cose buone e per fortuna – almeno quelle – non cambiano mai.

Macchine per il caffè espresso, quali sono gli elementi per scegliere bene?

Scegliere il giusto modello e marca di macchine del caffè espresso è un procedimento decisionale affatto banale.

On Line ci sono moltissimi siti che ci permettono di accelerare il processo di acquisto, dandoci in comparazione tantissimi dettagli ben organizzati utili per fare la nostra scelta in maniera comoda ovunque vogliamo. Le recensioni sono fondamentali in questo senso. Tra i tanti siti che offrono questo servizio vogliamo ricordare Caffè Sul Web.

 

In questo articolo andiamo ad approfondire le differenze tra le diverse tipologie di macchine del caffè, come quelle a caffè macinato, automatiche, e macchine a capsule.

 

Le differenze di prezzo tra i vari tipi di macchina del caffè espresso, che vanno da 30 ad anche di diverse migliaia di euro, a seconda della nostra necessità e disponibilità economica, una macchina farà più al nostro caso rispetto ad un’altra.

 

Macchine espresso con caffè macinato

 

Nel caso volessimo utilizzare caffè macinato, le macchine del caffè tradizionali sono quelle più adatte.

 

sono più economiche rispetto alle automatiche, ma hanno una maggiore versatilità rispetto a quelle a capsule perchè non vincolano la scelta di un marchio di caffè rispetto ad un altro, rispettando completamente il nostro personale gusto.

 

Anche il costo del caffè macinato rispetto alle capsule risulta più ridotto, così come la regolazione della quantità di caffè da destinare, in modo di dare un gusto più o meno forte alla bevanda risultante, in modo di avere il risultato desiderato a costi più contenuti.

 

 

Macchine del caffè automatiche

 

La macchina del caffè automatico permette di macinare i chicchi di caffè al momento dell’uso, contenendo nativamente un macinacaffè.

 

Questo significa avere come risultato il caffè più fresco possibile.

 

La caratteristica di macinare il caffè in grani, ci permette la comodità di scegliere veramente il caffè che vogliamo. Senza limitazioni alcune.

 

Le macchine del caffè automatico risultano essere quelle con caratteristiche tecnologiche più complesse, che elevano il prezzo finale del prodotto, ed in genere sono le macchine che costano di più.

 

 

Macchina del caffè a capsule o cialde

 

Tra le varie tipologie di macchina del caffè, il metodo più pratico e veloce di avere un caffè buono e fragrante è affidarsi alle macchine a cialde o capsule, come ad esempio Nespresso e Lavazza, ma anche molti altri.

 

Questa tipologia di macchine espresso permettono una praticità oltre ogni limite, e sono molto convenienti sia come costi di gestione che come pulizia stessa.

 

Inoltre mantengono una freschezza nel tempo del caffè grazie proprio alle capsule e cialde, anche se non se ne fa un uso serrato.

 

L’unico limite, se di limite si può parlare, è quello in cui la macchina è legata al marchio e alla tipologia di capsule alla quale è compatibile, ma negli ultimi tempi c’è una trasversalità in questo senso, dove moltissime marche si sono adeguate producendo cialde e capsule adatte ad ogni tipo di macchina in commercio.

 

 

Costo del caffè a seconda della macchina espresso scelta

 

I costi del caffè variano a seconda del tipo di macchina, in genere le macchine a cialde/capsule sono le più costose per unità di caffè, mentre le macchine espresso che permettono di utilizzare il caffè macinato hanno costi per dose decisamente più contenuti. Il caffè del bar risulta ovviamente più caro.

 

 

Come scegliere la macchina del caffè?

 

Diverse sono le caratteristiche da valutare per scegliere al meglio la macchina del caffè che fa al caso nostro. Una buona capacità del serbatoio, che sia consona alla quantità di caffè consumata giornalmente da noi, è importante per evitare di riempire continuamente un serbatoio piccolo che termina la quantità d’acqua in maniera frequente. Le macchine del caffè che permettono  di erogare due caffè alla volta sono pratiche ma statisticamente non erogano quantità pari di caffè tra le due tazzine, quindi questo aspetto è da considerare un difetto.

 

Le marche di macchine del caffè espresso sono moltissime, molte note, come Lavazza, DeLonghi, Gaggia ecc. ma l’offerta è molto ampia anche a livello di marche della grande distribuzione organizzata. I colori disponibili in commercio sono talmente tanti, e gli stili anche in modo di soddisfare ogni tipo di gusto personale in merito alla scelta particolare che ne vogliamo fare. Le macchine del caffè espresso ad uso domestico sono quanto di più semplice possibile rispetto alle macchine professionali da bar, mantenendo una qualità di erogazione comunque elevata ai livelli assoluti paragonabilissimi rispetto ad un caffè preso in un bar.

Anche l’aspetto velocità di erogazione è importante, soprattutto per la fretta di oggi nel fare tutte le cose che ci impegnano, più veloce è meglio è in questo senso.

 

Il caffè di cicoria come alternativa al Decaffeinato

Il caffè di cicoria è considerato un’ottima alternativa al caffè classico e decaffeinato, infatti ha molte proprietà salutari per il corpo e un gusto molto gradevole.

Voglio farvi conoscere questa bevanda.

La cicoria è una pianta spontanea comune in molte zone d’Italia ed è conosciuta con il nome di Chicorium intybus della famiglia delle Asteraceae. Conosciuta sin dai tempi antichi è un erba di campo che viene raccolta per le sue proprietà curative e alimentari, molto utile per stimolare per esempio per  la digestione, è utilizzato per la sua capacità di regolare la funzionalità intestinale.

Le sue foglie formano un cestino  all’inizio della primavera che viene raccolto alla base per essere cucinato un po come si cucinano gli spinaci;ha un sapore amaro, le foglie sono ottime per ripieni di torte rustiche o al naturale cioè bollite in acqua e condite con sale, succo di limone e un filo d’olio di oliva.

E’ una verdura tipica della tradizione contadina ed è una delle erbe più comuni per le misticanze di campo.

In  primavera inoltrata la pianta si sviluppa in altezza tanto da superare anche il metro e mezzo, ed è qui che  si forma uno stelo centrale che porta infiorescenze dal colore indaco azzurro. Proprio da questi fiori viene  preparato il rimedio Cicory dei fiori di Bach.

La pianta della  cicoria è formata da una radice a fittone lunga e affusolata che è la parte utilizzata per  preparare il  caffè di cicoria.

 

Il caffè di cicoria

La radice della cicoria viene raccolta in autunno,viene ripulita, essiccata e preparata in polvere con lo scopo di essere trasformata in una bevanda simile al caffè. Infatti, la radice ha un sapore molto amaro e con l’essiccazione e se viene fatta una leggera tostatura prende un sapore molto simile al caffè. La polvere ottenuta viene  fatta bollire per qualche minuto e filtrata, come un comune decotto

Il caffè di cicoria è stata una bevanda che è stata molto utilizzata soprattutto nei momenti di scarsa economia, durante la guerra quando il caffè era introvabile ed estremamente costoso, inoltre era utilizzata quando  ancora il caffè non era stato importato nel nostro paese. Sicuramente qualche anziano può ricordare il profumo di tostatura delle radici di cicoria e il bollitore sul fuoco quando si preparava questa bevanda calda che sostituiva il caffè.

Con il  tempo questa bevanda sta ritornando alla gloria grazie al suo buon  gusto e ai suoi benefici  sul corpo.

Il caffè di cicoria è’ amaro come il caffè classico, ma non contiene caffeina ed aiuta a depurare l’organismo, grazie la ricchezza di nutrienti e sostanze benefiche quali: polifenoli, sostanze amare, acidi organici, inulina (fibre solubile), vitamina C, P e K e sali minerali quali sodio, potassio, magnesio, calcio, ferro, rame e fosforo. Tutto questo dona al caffè di cicoria svariate proprietà, quali:

Digestiva: stimola la secrezione gastrica, quindi è indicata subito dopo i pasti per migliorare la digestione, in particolare aiuta i pasti a base  di carne e pesce (dato il bisogno di un acidità gastrica superiore per essere ben digerite).

Depurativa: la cicoria è stata  considerata una pianta “amica del fegato”. Merito alle sostanze amare contenute nella radice, che svolgono un’azione stimolante e disintossicante del fegato, rallentano  lo stress ossidativo e riducono eventuali danni epatici.

Nutre e migliora la flora batterica: la radice di cicoria contenendo inulina, una fibra solubile che nutre e migliora la flora batterica intestinale, con il ruolo è fondamentale di contrastare i possibili attacchi di virus, batteri e funghi patogeni.

Lassativa: stimola la secrezione di bile e ne favorisce l’afflusso dalla cistifellea verso l’intestino, migliorando evidentemente il transito intestinale. Anche le fibre (inulina) contribuiscono al transito delle feci, aiutando quindi a migliorare casi di stitichezza.

Anti-diabetico: sempre l’inulina, questa  fibra solubile contenuta nella radice di cicoria, ha un’azione regolatrice della glicemia (il valore di glucosio nel sangue). Per questo motivo il caffè di cicoria risulta essere la bevanda ideale anche per le persone che soffrono di diabete e di iperglicemia.

Antiossidante: la radice di cicoria è ricca di polifenoli, sostanze con azione antiossidante. Contrastano i radicali liberi con un ottimo effetto anti invecchiamento.

Il caffè di cicoria ha anche qualche controindicazione, ed è importante conoscerle:

Il caffè di cicoria, così come la stessa cicoria, andrebbero evitati in gravidanza, dato che può stimolare le contrazioni uterine.

Il caffè di cicoria se si hanno problemi quali gastrite, o ulcera peptica, va bevuto in forma “non concentrata”, facendolo bollire per poco tempo.

Come preparare il caffè di cicoria

La cosa migliore è preparare il caffè di cicoria facendo il decotto, cioè in un pentolino si versa dell’acqua e la cicoria tostata, accendendo il fuoco (a fiamma bassa) e attendo l’ebollizione. A questo punto la cottura deve proseguire per  2-3 minuti, dopo di ché si spegne la fiamma e si filtra bene con un colino. Il caffè di cicoria è ottimo bevuto caldo, sia al mattino per fare colazione,o subito dopo i pasti, per sfruttare anche l’azione digestiva. Più la bevanda è calda, maggiore sarà l’effetto benefico e digestivo.

E’ possibile inoltre preparare il caffè di cicoria con la moka, basta riempire a metà il filtro della caffettiera con la polvere di caffè di cicoria e ottenere lo stesso effetto del comune caffè. Però per sfruttare tutte le proprietà salutari del caffè di cicoria, darebbe meglio il decotto, come spiegato prima.

Se pensi che il caffè di cicoria sia troppo amaro, puoi dolcificarlo con del miele, o con altri dolcificanti naturali come lo sciroppo d’acero o il succo d’agave. Va bene anche il comune zucchero di barbabietola, senza esagerare.

 

 

Miele o zucchero a colazione? La scelta è facile, basta che sia eccelso

Quando si parla di prima colazione, in genere non ci facciamo mancare quell’apporto di “dolce” che un po diciamolo, ci regala un morale adatto ad iniziare bene la giornata.
La colazione si sa che viene considerato il pasto più importante della giornata, come non essere d’accordo?

C’è però da considerare che molti modi di fare colazione non si possono proprio definire salutari, ma scegliendo gli ingredienti adeguati si riesce ad avere il gusto, l’energia giusta anche avendo un occhio di riguardo per la nostra salute.

Lo zucchero bianco strausato nei prodotti che accompagnano la nostra colazione, latte, caffè e tè, ma anche dolci che mangiamo regolarmente, è composto principalmente da saccarosio, che in caso di abuso nella nostra dieta, può portare dei danni al nostro organismo.

In questo senso, sostituire lo zucchero con il miele è già un accorgimento importante. Intanto perché è fatto con fruttosio, meno dannoso per l’organismo e dolcificante naturale della frutta che consumiamo ogni giorno. Inoltre ha un valore di glicemia più basso.

C’è anche da sottolineare che il miele ci fornisce un sacco di benefici, fornendo vitamine, minerali e aminoacidi e antiossidanti, contribuendo a combattere i radicali liberi. Storicamente poi viene utilizzato per contrastare raffreddore ed influenza in maniera naturale.

In ultimo, ma aspetto non meno importante, essendo un derivato della digestione delle api permette una migliore assimilazione senza passaggi digestivi ulteriori.

Dopo aver descritto i motivi benefici per cui il miele deve essere scelto come sostituto dello zucchero nella nostra colazione, andiamo ora ad approfondire la conoscenza con una varietà di miele che in Italia ha il valore dell’oro: il Miele delle Api Nere Sicule.

Il Miele delle api nere di Sicilia è molto raro perché è molto difficile da produrre.

Viene prodotto ad inizio primavera, e in provincia di Caltanissetta e Agrigento se ne ottiene una varietà ancora più rara e delicata utilizzata nei prodotti di alta pasticceria.

Il miele d’ape nera sicula è un’eccellenza del territorio siciliano. Ricco di polifenoli e antiossidanti, e caratterizzato da un gusto che diventa leggermente amaro e sa di antico.

Si produce per estrazione a freddo, non alterando il suo stato quindi e mantenendo il sapore che lo contraddistingue senza variare.

Oltre alle caratteristiche del miele, non trascuriamo la varietà di ape che lo produce: l’ape nera siciliana.

La caratteristica del carattere calmo, che permette una raccolta del miele a mani nude, e la resistenza ai climi rigidi, permette al miele che viene raccolto di avere questi aspetti di unicità difficilmente ripetibili in altre varietà.

Non sono molti anche online i distributori di miele di ape nera siciliana o di prodotti che utilizzano tale miele come ingrediente principe, tra i diversi shop che si trovano possiamo annoverare TipicoSiciliano, che oltre al prezioso miele offre una gamma di prodotti tipici della tradizione dolciaria della Trinacria.

E voi, siete più legati alle varietà di zucchero, oppure amate il miele, decantato in tutte le sue declinazioni, benefiche, energetiche e di gusto?

Una risposta pensiamo di averla, quindi diciamo: Miele, purché sia eccelso però.

Maritozzo con la panna: La Tradizione della Colazione a Roma

maritozzo con la panna

Il maritozzo con la panna è la pasta della colazione Romana per eccellenza: parliamo di un sofficissimo panino di pasta brioche ripieno di panna montata. Con questo articolo voglio raccontarvi dove arriva la tradizione, dove mangiarlo a Roma e come prepararlo a casa

Il maritozzo con la panna e Roma

A Roma non è considerato un banale dolce con cui fare colazione ma una vera istituzione: il maritozzo con la panna è quella specialità che trovi  nelle  gran parte delle vetrine di pasticcerie e dei migliori bar della Capitale. Se siete romani o vi capita di passare per la Città Eterna non potete  non assaggiare  uno dei riti più golosi, soffici e ricchi che Roma offre: la colazione con maritozzo alla panna e cappuccino.

Come è fatto il maritozzo

Il maritozzo è un dolce panino lievitato, soffice, a volte aromatizzato all’arancia o arricchito con uvetta, e riempito fino a fuoriuscire di panna montata freschissima. Questo fragrante dolce tipico della cucina laziale può essere mangiato nei bar più popolari, fino alla periferia, già dall’alba fino   a notte inoltrata come premio di una serata di festa.
Il panino è di solito in pasta brioche ed è aperto in due, riempito con panna rigorosamente  freschissima, ben montata, non zuccherata e davvero abbondante: magiare un bel maritozzo vuol dire sporcarsi il naso di panna, quindi se avete paura di sporcarvi, non fa per voi.

La storia del maritozzo

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Sembra che il maritozzo abbia una storia antichissima risalente già ai tempi dei romani,  quando era già consuetudine preparare panini arricchiti da uvette, con un impasto a base di farina, uova, burro e miele. Questo quindi sarebbe stato l’antenato della pasta brioche del maritozzo.

Il maritozzo nasce come una preparazione del popolo, tanto che sembra fosse il cibo dei braccianti.Addirittura nel rigidissimo  Medioevo il maritozzo diventa uno dei  pochi strappi alla regola possibili in Quaresima, tempo di digiuni e austerità. Tanto da assumere la denominazione di “santo maritozzo”.

Maritozzo: perché un nome tanto particolare ?
Sembra che nell’800 fosse un dono del fidanzato alla futura sposa, ripieno  di panna, ma anche di anello per la promessa; il fidanzato così passava dall’essere impegnato all’essere maritozzo, appunto.

Tanto amato questo dolce tipico da dedicargli delle poesie, a partire da Giacchino Belli fino ad arrivare a poeri contemporanei:

Me stai de fronte, lucido e ‘mbiancato, la panna te percorre tutto in mezzo, co ‘n sacco de saliva nella gola, te guardo ‘mbambolato e con amore. Me fai salì er colesterolo a mille, lo dice quell’assillo d’er dottore, ma te dirò, mio caro maritozzo, te mozzico, poi pago er giusto prezzo!
(Ignazio Sifone, Ode ar maritozzo, Garbatella, 1964).

Il maritozzo con la panna è amato e adorato ancora oggi tanto da dedicargli il maritozzo day, che si svolge oramai da 2 anni nei primi giorni di dicembre occasione in cui appassionati buongustai potranno fare un giro tra le pasticcerie storiche romane e non solo, per assaggiare creazioni tra classico le ricette più fantasiose. Una vera e propria “maratona del maritozzo”.

Ricetta del Maritozzo

Se invece volete provarlo a fare in casa ecco la ricetta:

  • 15 gr di lievito di birra fresco
  • PannaMontata
    120 gr di latte
    200 gr di farina manitoba
    200 gr di farina 00
    75 gr di zucchero
    80 gr di olio di semi
  • buccia grattugiata di un limone
    Per spennellare e farcire 1 tuorlo e 2 cucchiai di latte
    200 gr di panna fresca da montare
  • zucchero a velo q.b.

Iniziate scaldando un po il latte fino a renderlo tiepido, quindi sciogliete dentro il lievito con lo zucchero.

Mescolate le due farine, creando con queste una fontana sul tavolo, versate nel centro il latte con il lievito e lo zucchero, poi impastate aggiungendo l’olio, l’uovo, la buccia di limone grattugiata e l’aroma di limone.

Ora lavorate il tutto per almeno una decina di minuti, fino ad ottenere un panetto liscio.

Mettete la pasta a lievitare in una ciotola coperta con un canovaccio, possibilmente in un luogo caldo come ad esempio il forno spento con la luce accesa, per circa 90/120 minuti fino al raddoppio del suo volume.

Riprendete ora la pasta che è lievitata, dividetela in una decina di panetti.

Mettete i filoncini in una teglia con carta da forno, coprite con pellicola e mettete in forno spento con luce accesa a lievitare per 1 ora circa.

A questo punto riprendete i filoncini, lasciandoli direttamente nella teglia, spennellateli con il tuorlo ed il latte dopo averlo sbattuto con una forchetta. Infornate a 170° con forno statico per circa 15 minuti.

Toglieteli dal forno e fateli raffreddare e parallelamente montate la panna. Come i maritozzi saranno freddi tagliateli e farciteli con la panna, aggiungete una spolverata di zucchero a velo e i maritozzi saranno pronti per essere serviti.

Video Ricetta di Kitchen Brasita