Oltre ai menù specifici per il periodo, nella Plank vengono anche consigliate alcune indicazioni di mantenimento. Servono a non riprendere i kg persi (con tanta fatica!), e ad evitare il fastidioso effetto yo-yo. Il funzionamento della dieta Plank è, fondamentalmente, molto semplice. Tramite il suo regime sbilanciato, prettamente proteico, consente, dopo il dimagrimento, di mantenere il peso raggiunto per almeno 3 anni. Va da sé, però, che saranno necessari ulteriori sacrifici, anche se non così drastici, per garantire il cambiamento generale del metabolismo. Stabiliamo subito: potrebbe essere identificata come una sorta di dieta di moda e, dunque, passeggera. In realtà, già da tempo si sente parlare della Plank. Leggendo in rete le recensioni di chi l’ha provata, sembra proprio che mantenga ciò che promette. I riscontri che si trovano in alcuni siti confermano che la perdita di peso si aggira fra i 6 e i 9 Kg. La differenza dipende dalla meticolosità con cui si segue la dieta nelle canoniche 2 settimane. Le lamentele più rilevanti riguardano proprio il mantenimento. In alcuni casi, infatti, dopo pochi mesi, i chili persi sono tornati. La dieta Plank, certo, non è miracolosa. Necessita di un regime equilibrato anche dopo i 14 giorni e, ovviamente, richiede l’ausilio di una buona attività motoria. I risultati vanno salvaguardati, continuando ad evitare, per esempio, le sostanze alcooliche e gli zuccheri, e riducendo i carboidrati. L’ideale sarebbe continuare con un regime alimentare quanto meno controllato anche nel periodo successivo, per stabilizzare il metabolismo e evitare il recupero dei chili persi.