Come scegliere una buona macchina per caffè

La pausa caffè è un rito per noi italiani: mattina, break di metà mattina o metà pomeriggio. Se fai parte di un’azienda e desideri creare un’area dedicata, ecco alcuni consigli per orientarti nella scelta

 

Il momento del caffè, a metà mattinata o nel pomeriggio per spezzare l’orario di lavoro, è un momento ritenuto da molti irrinunciabile.

Ecco perché negli ambienti di lavoro è spesso previsto un corner dove poter appagare la propria voglia di caffeina; qualora questo non fosse presente, possiamo scommettere che al momento della pausa saranno in molti a raggiungere il bar situato dall’altra parte della strada (i dati sono inequivocabili, come afferma questo articolo, sono ancora moltissimi gli italiani che amano andare al bar anche per un semplice caffè o per la classica colazione).

 

Nello scrivere questo articolo abbiamo pensato non tanto ai consumatori del caffè, ma ai dispensatori di caffè: come si sceglie una buona macchina del caffè per un ufficio o punto vendita?

 

Le principali tipologie di macchine per caffè

Una prima scelta da fare riguarda la modalità di inserimento del caffè: caffè in polvere, cialde o capsule?

Vediamo in breve pro e contro di queste tre differenti modalità di carico del caffè.

 

Caffè in polvere

Se scegli una macchinetta di questo tipo, la prima cosa di cui tenere conto è che per prepararne uno si avrà bisogno di maggiore tempo e forse per un ambiente lavorativo dove la pausa deve comunque essere abbastanza sbrigativa, non è la cosa ottimale.

Dall’altro lato sicuramente la qualità del caffè che si andrà a bere è la migliore tra le tre. I gesti da fare riproducono quelli da bar: prendere il caffè in polvere, metterlo nel filtro, pressarlo e poi agganciarlo al corpo della macchinetta. La qualità della miscela che si sceglierà sarà l’altro dettaglio di cui tener conto assolutamente.
Come scelta per l’ufficio, questa è la più complicata e quindi la meno consigliabile.

 

Caffè in cialde di carta

La gestualità è molto simile alla precedente, con la differenza che stavolta non si caricherà il caffè in polvere, ma si useranno cialde già belle e pronte: un risparmio di tempo ed anche di pulizia e dato che l’ambiente dell’ufficio è condiviso, sicuramente una scelta più indicata.

 

Caffè in capsule

Questa oggi è la modalità più diffusa in assoluto, anche se chi è particolarmente attento all’ambiente come politica aziendale potrebbe un po’ storcere il naso ed optare per la soluzione precedente: riciclare le capsule è piuttosto difficile.  Dall’altro lato però, rispetto alle cialde in carta, la qualità della miscela utilizzata nelle capsule è mediamente migliore e quindi garantisce un caffè più buono, con una massima semplicità: se l’aggancio del supporto non sempre è agevole nel caso delle cialde, con la capsula basta davvero un gesto ed il caffè è buono e bell’e pronto.

 

Comodato d’uso: qualità prezzo al top

Se ti stai orientando alla scelta in capsule, valuta la scelta del comodato d’uso: ti permette di pagare solo le cialde, senza dover acquistare la macchinetta. Ed oltretutto l’azienda che propone il comodato d’uso ti cambierà spesso la macchinetta per darti sempre il modello aggiornato…non male davvero!

 

Cerchi un’ azienda che offra questo servizio? In Italia il mercato sembra recepire questo tipo di richiesta, difatti nel nostro giro di consultazioni ci sono stati fatti vari nomi che rispondono a quanto cercavamo; in particolar modo ci ha colpito la proposta di una ditta della zona di Piacenza, ossia Eurocoffee srl, che opera principalmente sul territorio emiliano e lombardo e da molti anni ha compreso l’importanza di garantire alla clientela anche questa possibilità di noleggio della macchina per caffè, in modo da non obbligare all’acquisto definitivo.

 

Nel momento in cui ci si accorda per una di queste macchine si può anche stringere un accordo con la ditta stessa per vedersi garantiti alcuni importanti servizi aggiuntivi, come ad esempio l’installazione del macchinario stesso, ma soprattutto il servizio di ricarica qualora fosse necessario e l’importante manutenzione che periodicamente è necessaria e a volte si richiede per un guasto o malfunzionamento.

Ricordiamo, infine, che nel momento in cui ci si rivolge ad una ditta specializzata per l’acquisto o noleggio di una di queste macchine, ci si può far consigliare anche sulle miscele o sulle capsule più adatte da proporre alla propria clientela.

 

Come preparare caffè con la moka: mini guida

Come preparare un buon caffé con la moka? Noi italiani impariamo a fare il caffè ancor prima che a camminare ma sappiamo davvero farlo bene o lo facciamo e basta? Sembra facile, in fondo si tratta solo di mettere acqua e caffè in polvere in una macchinetta, accendere il fuoco e aspettare che esca la calda bevanda da mettere in una tazzina.

Ma spesso il risultato desiderato non arriva: il caffè è troppo forte e non si riesce a berlo, altre volte è acqua calda colorata con un leggero retrogusto, altre ancora riusciamo addirittura a bruciarlo… e allora come facciamo a fare un buon caffè?

Iniziamo dicendo che una buona moka gioca un ruolo fondamentale per fare il caffè infatti più la caffettiera lavora più buono sarà il gusto della bevanda. Facciamo però attenzione all’usura della guarnizione, è importante cambiarla appena necessario!

E’ importante saper scegliere una moka di qualità, se volete approfondire e fare la scelta giusta ad esempio, Icedreams ci offre una gamma molto vasta di Caffettiere Moka. Un’altra lista è presente su Regogoo.

Se si acquista una nuova moka invece è buona norma fargli fare 4/5 caffè a vuoto e lasciarli lì per qualche ora, per far si che la macchinetta perda l’odore di metallico.

A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco. (Erri De Luca)

Vediamo ora come preparare un buon caffè con la moka:

Aggiungiamo l’acqua nella caldaia fino alla valvola, prestando ben attenzione a non superarla, successivamente inserire il filtro e riempirlo bene fino all’orlo ma non pressiamolo per aggiungere altro caffè altrimenti il risultato sarà una bevanda troppo forte. Infine avvitare bene la moka e metterla su fuoco medio-lento. Appena sentirete il dolce borbottio del caffè che sale chiudete la fiamma.

Mescoliamo con un cucchiaino e versiamo il caffè in una tazzina di ceramica o vetro e aggiungete lo zucchero a vostro piacimento, se ne volete e godetevi un buon caffè.

Attenzione la conservazione del caffè è un punto spesso trascurato. I nemici principali sono lla uce, aria e l’ umidità per cui consigliamo di riporlo in barattoli di acciaio, ceramica o vetro magari con la chiusura ermetica che lo tiene al sicuro al 100%.

Per ultimo vogliamo sfatare un mito: non esiste una regola precisa su dove tenere il caffè, se in frigo o in dispens, infatti il risultato del prodotto finale non cambia.

Buon Caffé!

Come fare il Caffè Americano

Il caffè americano è una bevanda molto diffusa nei paesi esteri che è presente anche in Italia perché è apprezzato dagli appassionati di oltre penisola, e da chi viaggia molto per lavoro, e per la filosofia “aziendale” e l’alone di fascino che lo avvolge.

Nei bar italiani il caffè filtro o caffè all’americana stenta, nel senso che difficilmente troverete un caffè all’americana richiedendo al bar. Anche se i bar più gettonati, nelle grandi città offrono questa preparazione.

Nei supermercati a marchio internazionale forniti(Auchan, Carrefour, Coop, Conad) è sempre più diffusa la vendita di miscele base per la preparazione a casa di questo tipo di caffè.

La preparazione da bar del caffè all’americana è abbastanza semplice, molto simile all’infusione del tè, e necessita di una miscela adatta ad essere infusa, e di una macchina apposita, diversa da quella per il caffè espresso.

Infatti c’è differenza di base proprio delle miscele di caffè adatte per l’espresso e quelle distribuite per realizzare il caffè filtro(filter coffee). La miscela più adatta a realizzare il caffè americano è senza dubbio la arabica, molto aromatica e profumata, e quindi molto predisposta ad essere usata per infusione.

La tostatura inoltre è meno profonda, che permette di non far accentuare il classico sapore amaro del caffè, esaltandone invece le tonalità di gusto aromatiche caratteristiche della miscela, tralasciando quindi gli aspetti caratteristici del caffè espresso come cremosità, robustezza e corpo.

La macinatura anche in questo caso risulta più grande, e meno miniaturizzata rispetto alla miscela per espresso.

 

Non c’è niente di meglio di una tazza di caffè per stimolare il cervello.(Sherlock Holmes)

Come preparare il caffè all’americana?

Il caffè americano viene conservato in genere in una brocca collegata alla macchina che lo realizza, una macchina costosa e molto ingombrante, ed è diffusissimo negli hotel, ma le macchine per il caffè filtro sono in fase di espansione anche in catene di elettronica a costi relativamente abbordabili, con bolla contenitore che contiene circa 15/20 tazze al giorno.

I passi da seguire per preparare il caffè all’americana:

  1. Riempire la caraffa di acqua calda, e riscaldarla
  2. Calcolare un cucchiaio pieno di caffè per due tazze d’acqua da 150 ml l’una.
  3. Mettere l’acqua nella macchina ed estrarre
  4. Conservare il caffè caldo in un thermos o contenitore termico
  5. Evitare di lasciare il caffè sulla brocca in vetro appoggiata sulla fonte di calore, perchè altrimenti il caffè filtro assume un sapore di bruciato non piacevole.

Caffè americano, altri metodi

Un metodo alternativo di preparazione del caffè americano utilizza la diluizione del caffè espresso, rispetto alla percolazione utilizzata tradizionalmente nella preparazione statunitense.

Si prepara il caffè espresso come un normale espresso con macchina casalinga.

Una volta pronto il caffè espresso come base, si fa bollire l’acqua, meglio se filtrata dalle impurità naturali in modo di ottenere un sapore di caffè più netto.

Per far bollire l’acqua si può usare un bollitore tradizionale, o un pentolino da fornello normale.

Quando l’acqua bollente è pronta, si versa il caffè espresso precedentemente preparato nella tazza di acqua. Meglio in questo modo anziché l’inverso, che distruggerebbe la consistenza cremosa del caffè espresso. A questo punto servire immediatamente.

A seconda dei gusti, si può aggiungere del latte condensato o della panna a piacimento.

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Quanto dura l’effetto della caffeina?

La caffeina è una sostanza eccitante contenuto principalmente nel caffè. Viene assunta nel caffè appunto ma anche in altre bevande derivate, come ad esempio la Coca Cola e gli Energy Drink, come alleato per alzare il livello di concentrazione, e rimanere vigili ed aumentare i riflessi.

E’ una sostanza ad azione rapida e molti ne beneficiano, ma il tempo di azione e permanenza varia da persona a persona da organismo a organismo, ed ogni metabolismo assimila in un modo o in un altro. Una volta che il corpo ha assimilato la sostanza, l’effetto scompare, proprio come il fenomeno della digestione.

La emivita della caffeina è stimata in circa 5 ore. In un caffè espresso ci sono in genere 7 grammi di caffè, e quindi 40 mg di caffeina più o meno. L’effetto di assimilazione avviene dai 15 ai 45 minuti e nell’arco di cinque ore restano poche tracce degli effetti.

Per gli studiosi, la quantità massima di caffè consigliata tollerabile dall’organismo è di cinque al giorno, mentre nel caso in cui consumassimo una media di tre caffè al giorno sembra che siano addirittura più gli effetti generici che quelli collaterali.

Tra le marche di caffè maggiormente commercializzate nel nostro paese possiamo ricordare Lavazza, Illy, Caffè Borbone, Kimbo e Segafredo Zanetti

Infatti diversi studi effettuati sull’argomento portano alla conclusione che chi consuma 3 caffè al giorno ha una vita mediamente più lunga rispetto a chi non ne consuma affatto.

La caffeina non contrasta la sonnolenza, bensì aumenta la velocità di scambio tra il cervello ed il nostro corpo, elevando la soglia di attenzione. Inoltre aumenta la pressione sanguigna, intervenendo sul sistema circolatorio. Questo effetto sulla pressione avviene però solo ai consumatori sporadici, mentre per i consumatori abituali non avviene proprio per l’abitudine del corpo ad assumere la bevanda.

più caffeina viene consumata, più forte è l’effetto stimolante. Blocca il neurotrasmettitore chiamato adenosina, che è un depressivo del sistema nervoso centrale con effetto calmante e rallentatore sul cervello. Quando l’adenosina viene bloccata, le ghiandole surrenali iniziano a secernere l’adrenalina, sostanza chimica associata alla risposta del “combattimento o fuga” del corpo. La risposta che si ha è un aumento della frequenza cardiaca; della temperatura corporea; della pressione sanguigna e dei livelli di zucchero nel sangue.

In chi fuma l’emivita della caffeina nel sangue è solo di tre ore; questo potrebbe spiegare perché i fumatori pesanti sono spesso anche forti bevitori di caffè.

In caso di fumatori abituali la durata della caffeina del sangue è di circa 3 ore, questo spiega il fatto per cui i fumatori accaniti sono anche grandi consumatori abituali di caffè.

Caffeina: effetti collaterali

Nel caso di consumo elevato di caffeina, si raccomanda di ridurre gradualmente e non in blocco il consumo, per evitare il fenomeno dell’astinenza.

Dosi elevate di caffeina possono influenzare il sonno e l’attenzione e la concentrazione. Inoltre smettendo di assumere caffeina, in genere entro 12/24 ore subentrano effetti collaterali come mal di testa, stitichezza e fenomeni di irritabilità.

Il Cappuccino fa Male? Calorie e Curiosità

Il Cappuccino è una delle bevande, insieme al caffè, più bevute dagli italiani per la colazione. Di origine italiana, il cappuccino è composto da caffè e latte montato a vapore.

Il nome deriva dalla somiglianza, nel colore, dell’abito dei frati cappuccini, e pare che l’invenzione del cappuccino sia proprio attribuita ad uno di loro, frate Marco da Aviano.

Il Cappuccino fa male?

Il connubio latte e caffè è uno degli abbinamenti alimentari più amati.

Cornetto e cappuccino, così come latte, caffè e biscotti, sono tra le colazioni più apprezzate dagli italiani. Il caffè viene infatti visto come una bevanda indispensabile per svegliarsi,, mentre il latte dà un tocco di dolcezza.

Tuttavia, se questo mix fa bene per il risveglio del corpo e della mente, il cappuccino non è gradito dal nostro intestino. Questo perché la proteina del latte, la caseina, è per molte persone complessa da digerire e, abbinata alla caffeina, produce un miscuglio complicato da elaborare per lo stomaco.

Il caffè inoltre funge da bevanda anti-stipsi, quindi può accentuare la dissenteria derivata da cattiva digestione del latte, anche se a volte può accadere il fenomeno inverso, ossia stipsi ostinata e cronica.

Invece, secondo alcune ricerche scientifiche, bere un cappuccino ogni giorno allunga la vita. Secondo una relazione diffusa dalla Società Europea di Cardiologia, nel corso del Congresso ESC del 2017, esiste una correlazione fra l’assunzione di caffè e il tasso di mortalità negli adulti di mezza età.

Gli esperti hanno scoperto che coloro che consumavano circa quattro caffè al giorno, avevano un rischio di morire inferiore del 65% rispetto ai coetanei (per approfondire vedi anche l’articolo di Metodiperdimagrire.it dedicato a proprietà e benefici del caffè).

Nel dubbio, visti i pareri contrastanti sugli effetti benefici e negativi del cappuccino, si può evitare di assumere questa bevanda ogni giorno e concedersela ogni tanto.

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Calorie Cappuccino

Analizzando gli ingredienti base, il Cappuccino non zuccherato fornisce all’organismo circa 80/90 calorie, per arrivare a 110/120 se viene zuccherato.

Se al Cappuccino si decide di abbinare una brioche, vuota o ripiena, si possono raggiungere anche le 350/400 calorie.

Preparando il cappuccino a casa, utilizzando latte parzialmente scremato, cacao amaro e dolcificante, si può optare una versione light con solo 70 kcal, contro le 115 della versione tradizionale.

Come Preparare il Cappuccino in Casa

Chi non vuole andare a fare colazione al bar ma vuole comunque bere un buon cappuccino, con pochi ingredienti e semplici istruzione sarà possibile preparalo a casa propria.

Gli ingredienti per un cappuccino perfetto sono:

  • 125 ml di latte (intero o parzialmente scremato)
  • 25 ml di caffè
  • Zucchero q.b.
  • Cacao (opzionale)

Per preparare un buon cappuccino:

  • bisogna prendere un pentolino di acciaio e scaldare il latte, a fuoco basso, senza portarlo a ebollizione
  • successivamente bisogna montare il latte fino a ottenere una schiuma densa, e lasciare riposare per qualche minuto
  • una volta preparato il caffè e versato in una tazza, si potrà aggiungere delicatamente il latte
  • a questo punto si potrà zuccherare il cappuccino e decorare con cannella o una spolverata di cacao

Proprietà e Benefici del Caffè

Tra le molte componenti nutrizionali del caffè, la più nota e studiata è la caffeina.

La caffeina una sostanza, appartenente alla famiglia degli alcaloidi, dotata di importanti proprietà:

  • facilità la digestione grazie al suo effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica e biliare
  • produce un effetto energetico grazie alla stimolazione sulla funzionalità cardiaca e nervosa
  • favorisce il dimagrimento, in quanto stimola la produzione dei grassi a scopo energetico, aumentando la quantità di calorie bruciate
  • diminuisce l’appetito

Oltre alla caffeina, nel caffè sono contenute altre sostanze che sono ancora in fase di studio, ma alcune di esse si è scoperto che hanno proprietà antiossidanti, antimutagene ed antinfiammatorie.

Il caffè tuttavia, se viene consumato in grandi quantità, ha delle ripercussioni sulla salute umana. La quantità di caffeina che si può assumere quotidianamente si aggira ai 300 milligrammi.

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Il cannolo siciliano è amato in tutto il mondo

Il cannolo siciliano è una delle specialità più apprezzate della pasticceria siciliana e più note nel mondo per la sua bontà. Il dolce è composto da una cialda croccante fritta nello strutto, detta scorza, e da un ripieno di crema di ricotta di pecora, scaglie di cioccolato e canditi.

Secondo la tradizione il cannolo siciliano rappresentava un dolce tipico del Carnevale, ma nel tempo la sua diffusione è stata tale da essere ad oggi disponibile in qualunque momento nelle pasticcerie non solo della Sicilia ma anche in diverse regioni italiane che hanno apprezzato moltissimo questo dolce caratteristico.

La fama del cannolo siciliano si è diffusa anche nel resto del mondo, in particolare nel Nord America, dove si sono stabiliti da molto tempo diversi emigrati siciliani.

Origine dei cannoli siciliani

Le origini del cannolo siciliano sono incerte, ma vi sono dei fatti storici avvolti nella leggenda che testimoniano come non si tratti di un dolce cristiano ma che sia di derivazione mussulmana. Infatti, pare che a Caltanissetta, in arabo “Kalt El Nissa” che vuol dire “Castello delle donne”, in passato sede di vari harem di emiri saraceni, le donne durante le assenze prolungate dei mariti si dedicavano alla preparazione di cibi di ogni genere e forma.

Per molti, la forma del cannolo è un richiamo alla forma fallica, per altri è invece un simbolo usato contro il malocchio. Quando la Sicilia venne liberata dai saraceni, gli harem si svuotarono e molte delle donne si ritirarono nei conventi portando alcune ricette con loro, tra cui quella del cannolo!

Calorie del cannolo siciliano

Il cannolo siciliano ha calorie da vendere, non tanto per la scorza ma per il ripieno. Infatti, il ripieno tradizionale prevede la ricotta zuccherata mescolata a cioccolatini e canditi che rendono il cannolo una bomba calorica ma squisita, impossibile da non gustare per la sua bontà.

Secondo la tradizione, il ripieno va preparato con ricotta di pecora, setacciata e zuccherata, arricchita con pezzi di cioccolato e canditi, granella di pistacchi o di nocciole. Ad oggi è molto in voga il ripieno di ricotta di mucca, creato per tentare di alleggerire le calorie del cannolo siciliano, ma c’è anche chi li prepara con ripieno di crema di cioccolato o crema pasticcera, decisamente innovativi ma che non rendono in gusto quanto la ricetta tradizionale.

Per alleggerire in calorie oggi c’è la tendenza a friggere le scorze nell’olio invece che nello strutto e anche l’impasto viene preparato con olio o burro proprio per diminuire le calorie.

Quando mangiare il cannolo siciliano

Qual è il momento giusto per mangiare il cannolo siciliano? Premesso che questo dolce può essere mangiato in qualunque momento, è comunque doveroso aggiungere che va mangiato subito dopo essere stato riempito, ovvero dopo che la crema è stata trasferita nella buccia.

Diciamo che i tempi giusti per consumarlo sono entro un paio d’ore dopo averlo riempito, quindi, se decidete di mangiare il cannolo siciliano a colazione abbiate cura di riempirlo qualche ora prima per gustarlo croccante e non con la cialda molle. Addentatelo dunque dando un buon morso per apprezzarne l’assoluta bontà!

Ovviamente è possibile mangiarlo anche di sera come dessert e se passate a Roma, vi consigliamo un buon posto, Arancina Matta, per mangiarne uno artigianale.

La digeribilità della Pinsa la rende appetibile anche nei brunch

Alimento completo, leggero e digeribile, la pinsa è molto apprezzata e consumata senza problemi anche oltre il pranzo o la cena. La digeribilità della pinsa è infatti indiscutibile e proprio questa sua caratteristica la rende adatta da inserire anche nei brunch, ovvero un pasto che è una via di mezzo tra colazione e pranzo: la parola è infatti composta dai termini inglesi breakfast e lunch. Scopriamo perché la pinsa nel brunch è assolutamente indicata!

Calorie e valori nutrizionali della pinsa

La particolare realizzazione della pinsa permette di ottenere un prodotto leggero e facile da digerire. E’ infatti composta da ben 3 farine differenti, frumento, soia e riso, in percentuale tale da mantenere delle proporzioni che assicurano alla pinsa leggerezza e alta digeribilità.

Quest’ultimo dettaglio viene anche aumentato dal fatto che viene utilizzata pasta acida essiccata, che permette alla pinsa di lievitare lentamente: infatti, il processo di lievitazione in genere va dalle 24 alle 72 ore e arriva perfino alle 150 ore. L’impasto viene tenuto in frigo e la pinsa in questo modo matura con calma e lentezza.

Leggerezza garantita dall’impasto ottenuto con acqua

La leggerezza e la digeribilità della pinsa vengono date dall’impasto che viene ottenuto mescolando le farine con acqua fredda, con una percentuale che raggiunge in media l’80%, ovvero il 20% in più di quanta ne viene utilizzata nella pizza. In questo modo l’impasto della pinsa è più morbido e idratato e il risultato è un prodotto più fragrante, leggero e visto che vi sono meno carboidrati è anche meno calorico della pizza tradizionale.

Visto che contiene meno calorie la pinsa contiene di conseguenza anche meno grassi e ciò lo rende un prodotto adatto da consumare anche come brunch, perché è anche più facilmente digeribile e non appesantisce. Il fatto che contenga meno calorie della pizza rende la pinsa adatta anche come prodotto da consumare per la dieta: 100 grammi di pinsa bianca contengono circa 200 calorie, 10 in meno della stessa quantità di pizza, ma con un apporto maggiore di fibre grazie alle farine di riso e soia. Insomma, la pinsa nel brunch è più che indicata e assai appetibile!

Pinsa nel brunch per un pasto leggero e digeribile

Sono oramai numerosi i locali che propongono pinsa nel brunch e che realizzano quindi una colazione lenta o un pranzo rilassante per assecondare i desideri dei più appassionati della pinsa romana.

In un brunch trova posto dunque, oltre alle uova, ai sandwich, ai toast, ai fish & chips e a tanti altri prodotti dal sapore forte anche la pinsa, realizzata con creatività e innovazione e proposta in numerosissime versioni.

Il consumo della pinsa in questo che viene considerato una sorta di pranzo anticipato o una tarda colazione si va diffondendo sempre più e sono tantissimi a richiederlo ricco e variegato. I cibi vengono accompagnati da cocktail, birra alla spina o centrifugati, o altre bevande preferite, ma la vera novità è costituita dalla pinsa realizzata con ingredienti freschi e di stagione, altamente selezionati. A tal proposito vi consigliamo di assaggiare la pinsa da La bussola rist’on the road a Guidonia.

 

Colazione Gruppo 0: Alcuni Suggerimenti e alimenti

colazione gruppo zero

Già in un altro articolo abbiamo descritto il regime alimentare legato ai gruppi sanguigni, proposto e sviluppato dal dottor Piero Mozzi.

Ad ogni tipologia di gruppo sanguigno corrisponde una diversa reazione agli alimenti, avendo maggiore predisposizione a digerirne meglio alcuni anziché altri.

Il gruppo sanguigno 0 è il più antico dei quattro gruppi, e in questo approfondimento andiamo a descrivere meglio quali sono i gruppi di alimenti che meglio vengono tollerati da persone di gruppo sanguigno 0, rispetto agli altri gruppi.

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Ovvio che ogni persona reagisce in maniera diversa a seconda del metabolismo che si ha. Nonostante questa precisazione, andiamo comunque ad indicare quali sono gli alimenti che possono essere meglio assimilati a colazione da persone di gruppo sanguigno di tipo 0(zero).

La bresaola sia di cavallo che di manzo è benefica per persone di gruppo sanguigno 0, mentre i latticini vengono digeriti a fatica, per cui sono sconsigliati per individui appartenenti a questo gruppo. Ci sono comunque alcuni tipi di latticini neutri che possono essere ben tollerati, come la feta grea, le mozzarelle di bufala e di vaccino, il formaggio di capra.

Molto ben integrabili nella dieta prodotti a base di soia, semi e frutta secca, e legumi.

Per quanto riguarda i cereali, il dottor Mozzi indica che non ci sono cereali benefici per persone di gruppo sanguigno 0, mentre ce ne sono molti neutri che possono essere comunque integrati. Molto meglio se si consumi prodotti privi di glutine.

Molti tipi di verdure e frutta possono essere consumate all’interno del regime alimentare adatto agli individui di gruppo 0, come ad esempio: alghe marine, bietole, broccoli, carciofi, cavolo verza, cicoria, cipolla, pastinaca, patate dolci bianche e rosse, porro, spinaci, tarassaco, zucca.
Vi sono poi anche diversi ortaggi neutri che possono essere mangiati senza problemi

asparagi, barbabietola rossa, carota, cavolo cappuccio, cerfoglio, cetriolo, daikon, finocchio, funghi porcini, funghi cantarelli, germogli di soia, indivia scarola, indivia riccia, lattuga, olive verdi, peperone, pomodoro, prezzemolo, radicchio, ravanello, rucola, scalogno, sedano, tartufo nero e bianco, topinambur, zucchine.
Anche per la frutta ci sono diverse alternative, anche se sono particolarmente consigliati fichi e prugne, mentre i succhi più benefici sono quelli di ananas, ciliegia e prugna.

Quelli neutri, invece, sono:

albicocche, ananas, anguria, banane, cachi, cedro, ciliegie, datteri, fichi d’India, kiwi, lamponi, limone, mango, melograno, mela, melone giallo, mirtilli, papaya, pere, pesche, pompelmo, ribes nero e rosso, sambuco, uva bianca e nera, uva spina, uva sultanina, succo di albicocca, succo di carota, succo di mirtillo, succo di pompelmo, succo d’uva.

Andiamo infine ad indicare e consigliare una serie di colazioni ideali per le persone del gruppo 0.


Acqua calda al risveglio. Colazione con cappuccino di latte di soia e cacao, più crepe di farina di grano saraceno e marmellata di rosa canina.

Tazza di orzo, pan di grano saraceno dolce fatto con.: 4uova, 200 Gr di saraceno, 100 Gr di zucchero e un cucchiaino di lievito x dolci.. e infine prugne secche.

Crepes di grano saraceno con burro di mandorle, del cioccolato extra fondente più caffè di cicoria

Omelette senz’olio, con qualche seme di zucca e un cucchiaino di marmellata di rosa canina con caffè di cicoria.

La colazione: il pasto più importante della giornata (e delle vacanze)

Dopo mesi dediti esclusivamente (o quasi) al lavoro, il periodo delle vacanze è un momento agognato di pace e riposo. Persino pensare ai pasti diventa uno “sforzo” a cui si rinuncia volentieri, soprattutto se quotidianamente li si prepara non solo per se stessi ma per tutta la famiglia, ognuno con i propri gusti e cibi preferiti.

Se poi in occasione di una pausa lavorativa si decide di soggiornare qualche giorno fuori porta, l’aspetto del cibo non è di secondo piano per la scelta della struttura ricettiva adatta alle proprie esigenze e aspettative.

Tra i pasti della giornata, la parte del leone è senza dubbio ricoperta dalla prima colazione non solo perché tradizionalmente essa è identificata come il pasto più importante della giornata, ma anche perché costituisce la fonte di energia imprescindibile per affrontare con slancio la mattina e tutto il giorno a seguire, in particolar modo se in quest’ultimo sono previste attività che richiedono forza ed energia quali, ad esempio, sport sulla neve o escursioni all’aria aperta.

Ne viene da sé, in conseguenza diretta, che il modo di affrontare la prima colazione è un criterio da non sottovalutare nel momento in cui si sta per scegliere la struttura in cui si andrà a soggiornare. Gli alberghi lo sanno bene: la colazione è una coccola, e la vacanza la trasforma in un pasto speciale al quale poter dedicare il tempo e la calma che merita, in contrapposizione ai pasti sbrigativi prima del lavoro o della scuola tipici dei giorni feriali.

Per questo motivo la colazione è considerata, dalle strutture ricettive che la propongono ai loro visitatori, un pasto su cui concentrare in modo particolare la propria attenzione: essa funge in qualche modo da biglietto da visita dell’albergo, e fornire un servizio eccellente in tal senso può rappresentare un vantaggio non da poco rispetto alla concorrenza.

Inoltre, una buona colazione fa in modo che anche il resto della giornata sia calibrato al meglio dal punto di vista alimentare, impedendo di assumere troppo cibo nei momenti in cui vi è meno bisogno. Nel caso, ad esempio, si esca per attività all’aria aperta (si tratti di lunghe passeggiate o sport più impegnativi) è sconsigliato appesantirsi con pranzi troppo sostanziosi, cosa che può essere evitata con una colazione adeguata.

I parametri che questa deve seguire, sia per i più piccoli che per gli adulti, sono quelli di un pasto sano ed equilibrato, che contenga tutte le componenti essenziali per iniziare al meglio la giornata.  Sempre più spesso le strutture ricettive propongono colazioni sia dolci che salate, le prime legate all’intramontabile tradizione italiana del cappuccino e brioche (che però, a detta di numerosi nutrizionisti, è sbilanciata a favore degli zuccheri) eventualmente arricchita nella forma della “colazione continentale”, le seconde di tradizione anglosassone.

Non c’è un criterio univoco per la scelta del primo o del secondo modello: l’importante è che le vostre colazioni contengano in modo proporzionato proteine (provenienti, ad esempio, da yogurt o uova), cerealigrassi buoni (frutta secca, semi, olio extravergine di oliva), vitamine e fibra. Tutto questo abbinato a bevande calde quali tè e caffè.

Se state cercando una struttura ricettiva dove trascorrere le vostre vacanze e siete in cerca di un consiglio, potrete chiedere dei suggerimenti a famigliainfuga.

Come scegliere un distributore di caffè? Le caratteristiche fondamentali

Distributore caffè

Un distributore di caffè è un elemento di fondamentale importanza in un luogo pubblico e privato, che possa essere un ufficio, una sala d’aspetto, un’università, una fabbrica e un qualsiasi altro genere di posto che richiede la necessità di uno strumento che possa servire la bevanda più amata dagli italiani calda. Non esiste qualcuno che nella vita non si è concesso una pausa caffè, anche se magari non consuma questa bevanda, tiene compagnia a un collega. Ha assunto talmente tanta importanza che negli anni è divenuto un vero e proprio modo di dire, anche se alla fine non si beve un caffè.

Per questo il distributore di caffè bisogna sceglierlo bene, che sia funzionale, non sia troppo di ingombro e soprattutto eroghi bevande buone. Altra cosa fondamentale è rivolgersi ad esperti del settore che non solo offrono le migliori soluzioni, ma che abbiano un servizio di assistenza e pronto intervento celere, proprio per evitare eventuali problemi dovuti a guasti o prodotti finiti.

È importante poi che il rifornimento sia fatto in modo efficace, proprio per il suo utilizzo potremmo dire continuo, un distributore di caffè ha bisogno di essere caricato spesso, dunque, altro fattore rilevante e la capacità che l’azienda a cui ci si rivolge riesca a garantire anche questo.

Quale tipo di distributore caffè scegliere?

 

Proprio perché ogni ufficio, azienda, sala d’attesa e altri luoghi sono tutti diversi tra di loro, è fondamentale comprendere quale distributore sia più adatto alla location in cui si andrà a installare. Per farlo servirà la consulenza di un’azienda esperta che guiderà nelle fasi di progettazione e in secondo luogo di sviluppo.

Un’azienda esperta, infatti, come prima cosa dopo essere stata contattata farà un sopralluogo per comprendere bene gli spazi, vedere da vicino le dimensioni, capire dove è meglio installare una macchina di questo genere e studiare, infine, la soluzione ideale. Si potrà anche combinare l’intera area snack, unendo distributori di bevande calde e fredde e di snack, così da creare un unico ambiente ricreativo dove gustare una bevanda accompagnata anche da un dolce o da qualche stuzzichino salato. Perché un distributore di caffè ha la capacità di creare un’atmosfera di convivio, dove potersi distaccare per qualche minuto dalla routine lavorativa e godersi un piacevole relax.

Quanto è importante nell’arco di una giornata la pausa caffè? Basta rispondere a questa semplice domanda per comprendere che scegliere un distributore di caffè richiede un certo impegno. Motivo per cui è essenziale crearne uno che si adatti bene a un luogo, lasciando anche lo spazio per permettere alle persone di muoversi con facilità e fermarsi magari per una chiacchiera. Non va mai dimenticato, infatti, che un lavoratore contento e sereno, produce meglio e di più e anche in questo anche il caffè gioca la sua parte.

Come trovare la soluzione ideale per l’ambiente in cui si deve installare, uffici, aziende o sale d’aspetto ce ne sono di tutti i tipi

Negli ultimi anni sono aumentati a dismisura le tipologie di distributore di caffè, ragion per cui è sempre più importante affidarsi ad aziende serie come CoffeArt , che operano da anni nel settore e sapranno aiutarvi a studiare lo strumento perfetto per le vostre esigenze.
Dalla macchina più essenziale che offre le miscele classiche, si può scegliere qualcosa di più articolato che offre la possibilità di decidere tra una vasta gamma di bevande. Oltre al contenuto, queste macchine variano chiaramente anche nel design e ce ne sono di tutti i tipi. Da quelle più larghe a qualcosa dal design più minimal e più sottile che può essere posizionata tranquillamente in un angolo.

I distributori caffè Necta: un modello per ogni particolare esigenza, tecnologia ed efficienza

Prima di acquistare un distributore di caffè, come abbiamo detto, conviene avere la certezza che ci si sta rivolgendo a un’azienda competente, esperta del settore e che soprattutto abbia prodotti di ottima qualità. Un esempio in questo senso sono le macchine Necta, leader proprio per la versatilità dei modelli creati che riescono ad adattarsi ad ogni location, ma soprattuto in grado di fornire macchine ad elevati standard qualitativi. Tra queste troviamo la Necta Astro, dai colori delle varie tonalità del blu o quella canto con tinte più tenue del beige. Entrambe hanno la possibilità di selezionare la bevanda desiderata con un pulsante. C’è poi la Canto Touch, più tecnologica, adatta a chi preferisce uno stile minimal e innovativo. Se invece si desidera qualcosa di più slim ci sono la Necta Solita nera e colorata o la Colibri in argento, per chi preferisce qualcosa di più essenziale. Ci sono poi le soluzioni combinate come la Necta Melodia + Concerto che oltre al distributore di caffè prevede quello degli snak. Ci sono, dunque, diverse tipologie, bisogna solo capire quale è quella che più si preferisce.

A chi rivolgersi? Requisiti fondamentali del l’azienda che si sceglie per orientarsi all’acquisto giusto

I distributori di caffè nei luoghi pubblici sono utilizzatissimi, si pensi che una persona in media beve tre caffè al giorno. Per questa ragione è necessario avere un distributore che sia resistente, che duri nel tempo, che non si guasti spesso e che chiaramente eroghi miscele buone e calde, dal sapore e dall’aroma deciso.
Oltre al prodotto, però, è importantissimo valutare il servizio assistenza dell’azienda che si sceglie. Questo perché non basta solo acquistare una macchina, è chiaro che questa nel tempo avrà bisogno di manutenzione e se non ci si sceglie qualcuno di serio, si corre il rischio di ritrovarsi con uno strumento poco funzionante e nessuno che ci aiuti.

Conviene, quindi, affidarsi a qualcuno che rispetti i seguenti requisiti:

  • preventivi su misura
  • rifornimenti tempestivi
  • pronto intervento celere
  • operatori preparati
  • prodotti di qualità.

Per un acquisto del genere non si può assolutamente pensare di rivolgersi a chi ad esempio fa il prezzo più basso, perché non sempre il risparmio è guadagno, soprattutto in strumenti di questo genere dove magari con il tempo quello che si è risparmiato nello scegliere un distributore meno caro viene perso nella continua manutenzione. È fondamentale trovare il prodotto che racchiuda il giusto mix tra qualità e prezzo e possibilmente in noleggio. Ma a farci guidare nella scelta giocano prima di tutto i fattori sopraelencati.