Quella del caffè in gravidanza è una delle questione più dibattute: molte sono le future mamme che decidono di tagliare completamente il consumo di questa bevanda per evitare
rischi.
Un consumo moderato però, parola da tenere bene a mente, può portare a benefici secondo alcuni recenti studi, come ad esempio quello di regolare la pressione troppo bassa
Insomma, tirare un giudizio sull’argomento non è facile. Infatti anche se la letteratura scientifica è ricca di studi a riguardo, i risultati ottenuti sono molto spesso contrastanti.
Cerchiamo quindi di analizzare entrambi i punti di vista, partendo da quelli che possono essere i rischi.
Caffè in gravidanza: rischi ed effetti negativi
I rischi che si corrono se si eccede nell’assunzione della caffeina durante la gravidanza possono essere anche gravi; tra essi figurano problemi di vascolarizzazione della placenta,
restrizioni della crescita fetali e perfino aborto. Uno studio effettuato nel 2008 ha infatti dimostrato come un consumo di caffeina superiore
ai 200mg al giorno possa raddoppiare il rischio di aborti spontanei. Non è ben chiaro però se il rischio sia contenuto nella caffeina in sè, o nel fatto che coloro
che consumano un maggiore quantitativo di caffè giornalmente hanno generalmente livelli di stress più alti e sono spesso anche fumatori.
Quanto caffè assumere si può bere durante la gravidanza ?
E’ difficile stabilire una quantità precisa di caffeina che è possibile assumere durante la gravidanza, dato che serve prendere in considerazione sia il peso che l’età. Possiamo però
tirare fuori alcune linee guida. Secondo molte autorità come l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il limite si stanzia a circa 200mg di caffeina al giorno per le donne in gravidanza. Se volessimo essere più precisi
ci riferiamo ad un valore di circa 4mg per kg di peso, che scende però a solo 1mg per kg nei soggetti sotto i 18 anni. Questo equivale a circa 2 o 3 caffè espresso del bar, mentre solamente un paio dalla moka,
dato che in questo caso il contenuto di caffeina si aggira intorno ai 100mg per tazzina. E’ necessario però stare attenti anche alla propria alimentazione: difatti il caffè non è l’unico
alimento che contiene caffeina. Tra le sostanze che contengono alte concentrazioni di questa sostanza è bene ricordare infatti la coca cola, gli energy drinks in generale, il thè (in particolare quello nero: caffeina e
teina sono infatti la stessa cosa) ed addirittura il cioccolato che può contenere 50mg di caffeina ogni 100 grammi, in particolar modo quello fondente. Questo può far correre il rischio di assumere quantità eccessive anche se il consumo di
caffè è limitato.
Ed il decaffeinato ?
Il caffè decaffeinato può essere bevuto in gravidanza è può aiutare a mantenere basso
l’apporto di caffeina non dovendosi così preoccupare troppo dell’alimentazione.
Occorre tuttavia fare una precisazione anche in questo caso. Spesso infatti i decaffeinati
vengono ottenuti tramite il trattamento con solventi chimici. Molti di questi composti in realtà
vengono smaltiti durante il processo di torrefazione, ma è sempre meglio non esagerare per
evitare di immetterne quantità eccessive nel nostro organismo.