La caffeina è una sostanza eccitante contenuto principalmente nel caffè. Viene assunta nel caffè appunto ma anche in altre bevande derivate, come ad esempio la Coca Cola e gli Energy Drink, come alleato per alzare il livello di concentrazione, e rimanere vigili ed aumentare i riflessi.
E’ una sostanza ad azione rapida e molti ne beneficiano, ma il tempo di azione e permanenza varia da persona a persona da organismo a organismo, ed ogni metabolismo assimila in un modo o in un altro. Una volta che il corpo ha assimilato la sostanza, l’effetto scompare, proprio come il fenomeno della digestione.
La emivita della caffeina è stimata in circa 5 ore. In un caffè espresso ci sono in genere 7 grammi di caffè, e quindi 40 mg di caffeina più o meno. L’effetto di assimilazione avviene dai 15 ai 45 minuti e nell’arco di cinque ore restano poche tracce degli effetti.
Per gli studiosi, la quantità massima di caffè consigliata tollerabile dall’organismo è di cinque al giorno, mentre nel caso in cui consumassimo una media di tre caffè al giorno sembra che siano addirittura più gli effetti generici che quelli collaterali.
Tra le marche di caffè maggiormente commercializzate nel nostro paese possiamo ricordare Lavazza, Illy, Caffè Borbone, Kimbo e Segafredo Zanetti
Infatti diversi studi effettuati sull’argomento portano alla conclusione che chi consuma 3 caffè al giorno ha una vita mediamente più lunga rispetto a chi non ne consuma affatto.
La caffeina non contrasta la sonnolenza, bensì aumenta la velocità di scambio tra il cervello ed il nostro corpo, elevando la soglia di attenzione. Inoltre aumenta la pressione sanguigna, intervenendo sul sistema circolatorio. Questo effetto sulla pressione avviene però solo ai consumatori sporadici, mentre per i consumatori abituali non avviene proprio per l’abitudine del corpo ad assumere la bevanda.
più caffeina viene consumata, più forte è l’effetto stimolante. Blocca il neurotrasmettitore chiamato adenosina, che è un depressivo del sistema nervoso centrale con effetto calmante e rallentatore sul cervello. Quando l’adenosina viene bloccata, le ghiandole surrenali iniziano a secernere l’adrenalina, sostanza chimica associata alla risposta del “combattimento o fuga” del corpo. La risposta che si ha è un aumento della frequenza cardiaca; della temperatura corporea; della pressione sanguigna e dei livelli di zucchero nel sangue.
In chi fuma l’emivita della caffeina nel sangue è solo di tre ore; questo potrebbe spiegare perché i fumatori pesanti sono spesso anche forti bevitori di caffè.
In caso di fumatori abituali la durata della caffeina del sangue è di circa 3 ore, questo spiega il fatto per cui i fumatori accaniti sono anche grandi consumatori abituali di caffè.
Caffeina: effetti collaterali
Nel caso di consumo elevato di caffeina, si raccomanda di ridurre gradualmente e non in blocco il consumo, per evitare il fenomeno dell’astinenza.
Dosi elevate di caffeina possono influenzare il sonno e l’attenzione e la concentrazione. Inoltre smettendo di assumere caffeina, in genere entro 12/24 ore subentrano effetti collaterali come mal di testa, stitichezza e fenomeni di irritabilità.