Caffè e cornetto? No grazie! Brioche e granita!
In Sicilia la granita è parte integrante della colazione. La versione estiva per eccellenza per i siciliani è questo binomio inscindibile! Non è solo una tradizione o un’abitudine, ma una vera istituzione!
E i turisti ben presto hanno imparato ad amare e seguire le tradizioni dei locali.
Granita e brioche: marchio De.Co. siciliano
Per i più affezionati al grande classico della colazione, ovvero l’espresso italiano, la granita si può richiedere al caffè, e sarà servita in un bicchiere classico e accompagnata da una brioche calda.
Questo binomio – granita siciliana al caffè e brioche – in alcune città dell’isola, come Messina, è ormai considerato un marchio comunale denominato De.Co.
Ma attenzione non menzionare alcuna somiglianza con le granite nel resto d’Italia: la granita siciliana è una realtà diversa. Mentre nel resto d’Italia la granita o granatina è essenzialmente ghiaccio tritato con sciroppo aromatizzato, in Sicilia il processo di preparazione è molto più lento e meticoloso. Le mandorle, il pistacchio o il caffè o la frutta (imperdibile quella ai gelsi) vengono mescolati con acqua e un po’ di zucchero, e mescolati e raffreddati fino a ottenere un liquido denso di granuli (da cui il nome). Non vengono mai congelati e poi schiacciati. La chiave è la qualità degli ingredienti e la pazienza per ottenere la giusta consistenza.
La granita: le origini
Questo dolce freddo tipico siciliano è un’eredità della dominazione araba. Gli arabi consumavano lo “shertbet”, una granita aromatizzata con acqua di rose.
Seguendo la tradizione araba, la neve veniva raccolta in Sicilia sull’Etna così come sui monti Peloritani, Iblei o Nebrodi. Questo era conservato nei “nivieri”, speciali costruzioni in pietra. In estate il ghiaccio formato veniva tolto, grattugiato e ricoperto di sciroppo di frutta.
Come abbiamo già detto, la “granita”, così come viene preparata oggi, è una miscela di acqua, zucchero e frutta che viene congelata lentamente ma mai completamente. Impastato continuamente, assume una consistenza granulosa ma allo stesso tempo cremosa.
La brioche “col tuppo”, morbida e con una crosta chiara e scura, va inzuppata nella “granita” come se fosse un cappuccino.
Dolci siciliani per la colazione: cannolo, brioche con tuppo, iris, cassatelle
Con influenze arabe, spagnole e francesi, la cucina siciliana – compresa la pasticceria – appartiene a una categoria tutta sua. Tra i dolci siciliani per la colazione più tipici troviamo l’immancabile cannolo con la crema di ricotta, le cassatelle, l’iris e la brioche con il tuppo.
L’Iris è un’altra prelibatezza fritta, ripiena di ricotta dolce e gocce di cioccolato, che vale ogni singolo boccone. Una versione cotta al forno di questa leccornia è disponibile anche nella maggior parte delle pasticcerie, ma la versione tradizionale resta insuperabile.
Per rimanere nel tema di questo articolo, ci limiteremo a dare la ricetta di quest’ultima, la brioche con il tuppo, quella che meglio si sposa con l’accompagnamento estivo per eccellenza – la granita – e che risulta essere la vera e propria regina della colazione tipica dell’isola magica italiana.
RICETTA: BRIOCHE SICILIANA CON IL “TUPPO”
Ingredienti
- 1 kg di farina 0;
- 15 g di sale;
- 150 g di zucchero;
- 150 g di burro;
- 4 uova + 2 tuorli d’uovo;
- 400 ml di latte;
- 50 gr di lievito.
Procedimento
- Mettete il latte in una casseruola e scaldatelo leggermente.
- Sciogliere il lievito nel latte, versarvi sopra la farina setacciata e impastare bene.
- Aggiungere le uova, lo zucchero, il sale e il burro fuso.
- Impastare fino ad ottenere un impasto liscio, elastico e asciutto.
- La pasta brioche va preparata il giorno prima e lasciata in freezer in un contenitore chiuso.
- Togliete la pasta dal freezer la mattina successiva e lasciatela riposare e lievitare per 12 ore.
- Tagliare l’impasto in piccole porzioni: 1x 90 gr. per il fondo + 1x 20 gr per il “tuppo” (tazza), per un totale di ca. 110 gr. per ogni brioche.
- Le porzioni vanno tenute separate e lasciate riposare per 1 ora.
- Unire fondo e tuppo usando l’uovo come collante, e ricoprire poi tutta la brioche con l’uovo usando un pennello.
- Infornate a circa 200 ° per 20 minuti.
Colazione tipica di Palermo: non solo granita e brioche
La colazione palermitana pur mantenendo una forte aderenza alla tradizione, presenta anche un’apertura alla piccola pasticceria più radicata rispetto alla parte orientale della Sicilia, ove la presenza della granita a colazione è davvero invasiva.
A Palermo infatti la colazione si apre al caffè espresso, il quale deve essere forte, corposo e, soprattutto, ben caldo. Al caffè si accompagna solitamente una tazza di latte bianco, oppure si sostituisce un cappuccino o un tè fumante, seguito da pasticceria da forno.
Tra queste specialità troviamo senza dubbio la ciambella fritta e ricoperta di zucchero, che nel resto del Mezzogiorno d’Italia è nota come “zeppola”. C’è anche chi accompagna il caffè con un cannolo riempito sul momento o con una cassatella, un peccato di gola davvero irrinunciabile.
C’è spazio anche per il salato. Il cartoccio fritto riempito di panelle, ovvero tocchetti di farina di ceci fritte, arancine (attenzione a chiamarla arancino, si potrebbe creare un incidente diplomatico), una cartocciata, la cipollina, ovvero una sfoglia con cipolla fritta, la cipollina e la scaccia, una focaccia farcita di ogni qualsivoglia bontà.
Ce n’è per tutti i gusti, non ci resta che augurarvi solo: buon appetito!