Le Bombette Pugliesi, street Food Made in Salento

Nell’ultimo articolo abbiamo fatto riferimento al Salento, riferendoci ad un dolcetto della tradizione tipica leccese da consumare a colazione, il pasticciotto, in questo piccolo approfondimento rimaniamo in Salento per parlare di una specialità di punta dello street food salentino: Le Bombette Pugliesi.

Si tratta di un gustoso bocconcino di carne cotto alla brace, denominato bombetta proprio per il sapore esplosivo che trasmette. Un gusto unico, centrale nei giorni di festa, tradizione che da oltre sessant’anni si trasmette nella tradizione culinaria di quest’area della Puglia.

Le bombette sono involtini di carne di maiale ripieni di formaggio, Canestrato puglese o Podolico del Gargano, e conditi con sale e pepe. Come avvolgimento del formaggio in genere viene scelto il capocollo tagliato sottile, ma ci sono anche varianti che prevedono salsiccia, mortadella, pancetta, prosciutto, a seconda di quale gusto si ha.

La cottura fa il suo, perché la brace rende la carne morbida da gustare, trasmettendo l’esplosione di gusto proprio a “bomba”.

Come buon accompagnamento di questo gustoso spuntino, quale vino si avvicina meglio?

Rimanendo in terra salentina potremmo accostare alle bombette un altro simbolo della tradizione della provincia di Lecce: Il Primitivo del Salento. Un vino corposo altamente alcolico adatto a pennello per piatti così ricchi e saporiti.

Due virtuosi del panorama culinario leccese, Bombetta e Primitivo, un matrimonio annunciato. Il primitivo si sposa proprio con tutti i piatti elaborati della tradizione leccese.

Il Primitivo del Salento viene prodotto da vigneti coltivati con gli alberelli tradizionali pugliesi, e da uve selezionate da mastri vinificatori esperti e appassionati.

Un’altro vino che si sposa alla perfezione con le speciali bombette è il Negramaro.

Il Negroamaro ha un intenso colore rosso rubino-granato scuro, con riflessi quasi neri. Il suo profumo è intenso e fruttato, che richiama nettamente frutti piccoli a bacca nera, talvolta con leggeri sentori di tabacco. Il gusto è leggermente amarognolo ma pieno, asciutto e rotondo.

In passato era usuale usare il Negramaro per tagliare altri vini, ma successivamente i produttori salentini hanno cominciato a produrre questa varietà in purezza, ottenendo il successo che tutti conoscono.

Un’altra vasta selezione, oltre al Primitivo per il Negramaro, viene offerta e raccolta da Divinosfuso, che offre la sua gamma di vini in una forma particolare, il bag in box, un contenitore diverso dalla bottiglia di vino tradizionale, che elimina l’ossidazione in quanto il prodotto all’interno non prende aria, e il vino al suo interno risulta sempre pronto all’uso, anche per chi non consuma vino abitualmente ma solo talvolta.

Colazione Pugliese: cosa mangiare in Salento a Colazione

La colazione si sa è il Turbo che ti fa iniziare la giornata, il primo pasto e, per molte filosofie alimentari, il più importante.

In ogni zona dell’Italia c’è una colazione tipica, e anche se nella tradizione italiana che attraversa senza differenze tutta la penisola non si disdegna cornetto e cappuccino, i re della colazione italiana, ci sono realità consolidate localmente che mantengono la loro storicità.

E quando ci si trova in Salento, non si può non fare i conti a merenda e soprattutto a colazione con lo storico pasticciotto leccese.

Il pasticciotto è un dolce di pasta frolla tipico della regione salentina in Puglia, ripieno di crema pasticcera e cotto in forno.

Le sue origini risalgono al sedicesimo secolo, e sembra che sia stato per la prima volta preparato da mastri pasticceri romani.

Realizzato da pasticceri di natura religiosa, il pasticciotto è stato negli anni tramandato fino ad approdare nel Salento, dove all’inizio del novecento è stato venduto e proposto nella forma ovale che si conosce oggi.

Per ottenere la doratura classica, viene spennellato di albume d’uovo prima di essere infornato.

Come da tradizione deve essere consumato caldo, per permettere di gustarne la fragranza e il gusto pieno della crema calda.

La caratteristica del pasticciotto risiede proprio nella provenienza locale degli ingredienti usati per la sua preparazione.

E in Salento il pasticciotto è proprio il prodotto più consumato a colazione.

Alcune varianti del piccolo dolce salentino si hanno nella torta pasticciotto, di forma tonda, che varia ancora nel ripieno quando si parla di Pasticciotto Napoletano, con l’amarena in aggiunta al ripieno di crema classico.

Se si gira nelle pasticcerie salentine si può altresì trovare il pasticciotto con ripieno di marmellata e crema, cacao e crema gianduia, o crema e pezzi di cioccolato.

Del Pasticciotto classico c’è una variante fredda a base di pasta di mandorle e marmellata di mele cotogne, chiamata Fruttone.

Dopo essere nato a roma nel Cinquecento, il pasticciotto è arrivato in Puglia all’inizio del Settecento.

Una leggenda narra della nascita del pasticciotto a Galatina di Lecce nel 1745, creato dal pasticcere Ascalone in maniera improvvisata, perché gli ingredienti non bastavano per realizzare una torta.

Dal 1998 il pasticciotto è realmente stato riconosciuto dalla città di Lecce come dolce tipico e facente parte dei prodotti tipici della città.

NOTE

La base grassa per l’impasto del pasticciotto è strutto, e non si usa margarina o burro, come è proprio della tradizione dell’epoca di nascita dello stesso, perchè prodotto con gli ingredienti che si producevano in casa.

A chi non piace il re del Salento, può trovare in questa zona un’altro esponente che si può definire tipico per la colazione. Il Cornetto leccese, con una caratteristica di ripieno particolare, bigusto crema e cioccolato, o crema e crema gianduia.