Partiamo da un concetto: la dieta del gruppo sanguigno, o emodieta, in realtà, non è una dieta!
O meglio, se per “dieta” s’intende un regime alimentare che induce al dimagrimento, possiamo in effetti affermare che non sia una vera e propria dieta.
Piuttosto, l’emodieta, o dieta del gruppo sanguigno, è un regime alimentare salutare. Senza dubbio, si basa su cibi freschi, naturali e tradizionali, combinati in maniera corretta.
È stata ideata nel 1957 dal medico naturopata americano Peter James D’Adamo. Durante i suoi studi, egli notò che alcuni suoi pazienti non riuscivano a trarre benefici nemmeno da metodi alimentari vegetariani e poveri di grassi. Anzi, qualcuno, addirittura, sembrava peggiorare. Il Dr. D’Adamo, pertanto, giunse alla conclusione che non sempre gli alimenti che venivano classificati come salutari, potevano essere benefici per tutti. A suo avviso, doveva per forza esserci una correlazione fra cibo e sistema immunitario.
In Italia, la dieta del gruppo sanguigno è diventata popolare grazie a un medico piacentino, il dottor Pietro Mozzi. Il medico di Bobbio, nel rielaborare l’analisi dell’emodieta, ha stilato 6 regole precise che la identificano, di cui vedremo in seguito i dettagli.
Negli ultimi tempi, anche e soprattutto grazie alla diffusione tramite i principali social network, sta riscuotendo un rinnovato successo. Si è creata, infatti, una rete di informazioni e comunicazioni via web. Tramite questa linea, molte persone ne stanno comprendendo il valore, la semplicità e i principi sui quali è basata.
Ma in che modo il cibo ha una correlazione con il gruppo sanguigno? E perché questo rapporto è così importante? A queste, e ad altre domande, cercheremo di fornire risposte e suggerimenti. In ogni caso, le nostre attestazioni non rappresentano attestazioni scientifiche o mediche, ma soltanto divulgative ed informative e, come tali, vanno prese.
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Dieta e gruppo sanguigno: quale correlazione
Per comprendere al meglio l’importanza di questo regime alimentare, dobbiamo partire da un concetto base. Comprendere, cioè, perché è fondamentale il gruppo sanguigno e che ruolo ha nella scelta del cibo.
Riassumendo brevemente il concetto, possiamo dire che la dieta del gruppo sanguigno è “confezionata” su misura per ciascuno dei quattro gruppi, vale a dire 0/A/B/AB. Delle 4 tipologie, si prende in esame anche il fattore Rh, considerando sia il positivo sia il negativo. Per ogni gruppo sanguigno di appartenenza, i cibi vengono classificati in benefici, neutri e nocivi. Questi ultimi saranno, ovviamente, gli alimenti da evitare, o, almeno, da ridurre, poiché nel tempo possono provocare danni all’organismo.
Proviamo a dare una risposta soddisfacente tramite lo stesso Dottor Peter J. D’Adamo, autore di numerose pubblicazioni a riguardo.
Dieta del gruppo sanguigno: evidenze del fondatore Dr. D’Adamo
Il nostro sistema immunitario, per natura, è in grado di capire se una sostanza ingerita nell’organismo sia estranea oppure no. Ciò è dovuto ad un meccanismo che agisce tramite sostanze chimiche, gli antigeni. Quelli correlati ai gruppi sanguigni sono tra i più sensibili, tanto da rappresentare un ottimo sistema d’allarme.
Ogni gruppo è caratterizzato dalla presenza specifica di un determinato antigene. Se quest’ultimo rileva l’ingresso di un antigene estraneo, stimola la produzione di anticorpi, al fine di contrastarlo. Gli anticorpi, infatti, hanno proprio la funzione di bloccare e permettere la distruzione degli antigeni estranei.
Buona parte degli anticorpi viene prodotta in base a determinati stimoli, come per esempio le vaccinazione. Invece, quelli dei gruppi sanguigni, vengono elaborati in maniera automatica. Spesso sono semplicemente congeniti, e raggiungono, già intorno ai 4 mesi di vita, livelli che manterranno in età adulta.
Dal punto di vista scientifico, si è scoperto che molte sostanze nutritive sono in grado di agglutinare le cellule di alcuni gruppi sanguigni. Questo, però, non avviene allo stesso modo per tutti gli altri gruppi. È questa una reazione grazie alla quale i microrganismi si associano fra loro per combattere le sostanze da eliminare. Ciò vuol dire che un alimento può risultare dannoso per una persona dal sangue di tipo A, e salutare per un’altra di tipo B.
Questa è la rilevante scoperta che ha evidenziato l’esistenza di una correlazione tra alimentazione e gruppi sanguigni.
Dieta del gruppo sanguigno: le regole del Dr. Mozzi
Come abbiamo visto, l’emodieta viene resa popolare da uno studioso italiano, il Dottor Piero Mozzi. Il medico piacentino ha elaborato sei principi fondamentali su cui si basa questo regime alimentare. Vediamoli insieme.
- La nostra salute dipende da ciò che mangiamo. Il nostro stato è strettamente legato alla nostra alimentazione quotidiana.
- La massima espressione del sistema immunitario è il gruppo sanguigno. Non tutti tolleriamo gli stessi cibi, proprio perché il gruppo ematico di appartenenza ci distingue.
- Evitiamo il più possibile di consumare cereali che contengano glutine, specie il frumento. Tale sostanza proteica, consumata ogni giorno, può provocare patologie molto serie, specie alle persone dall’organismo più debole.
- Limitiamo anche quei cereali che non contengono glutine. Ce ne sono alcuni non adatti a tutti i gruppi sanguigni. Ad esempio, il mais è tollerato bene dalle persone di gruppo sanguigno A. Riso e miglio sono invece adatti a tutti. Anche altri alimenti simili, come la quinoa, l’amaranto e il grano saraceno, sono salutari solo per alcune persone. La prima è adatta a tutti, l’amaranto per i gruppi 0, A ed AB, il grano saraceno per i gruppi 0 ed A.
- Chi segue la dieta del dottor Mozzi, dovrà anche evitare latte e derivati che, secondo i suoi studi, rappresentano una minaccia per la salute. Infatti, il latte animale contiene zuccheri, proteine e soprattutto ormoni che il nostro corpo non è in grado di tollerare. Possono addirittura portare a problemi come l’infertilità o l’osteoporosi.
- Viene sfatato anche il concetto salutare della frutta. Essendo ricca di zuccheri (fruttosio), infatti, può causare problemi, se consumata in grande quantità. Le persone più sensibili sono le appartenenti al gruppo sanguigno 0. Chi appartiene a questo gruppo, deve fare attenzione specie quando il clima è freddo.
Colazione con la dieta del gruppo sanguigno
Anche se la tipica colazione italiana è senza dubbio a base dolce, molti consumatori si orientano verso un primo pasto quotidiano salato. Vediamo allora brevemente due esempi che rispondono alle regole della dieta del gruppo sanguigno.
Colazione dolce
Partiamo da un presupposto comune a tutti. I dolci, in genere, dovrebbero essere banditi da chi ha disturbi come dolori muscolari o infiammazioni croniche. Nella fattispecie, frutta e molti zuccheri possono pesare in maniera negativa specie alle persone di gruppo sanguigno 0. In caso di malattie autoimmuni, inoltre, è preferibile evitare anche il consumo di cereali.
- Cappuccio con latte di soia e caffè di cicoria, pane di grano saraceno, per gruppo sanguigno 0.
- Uova (al tegamino, alla coque o sode), 2 kiwi (piccoli), 3 noci e caffè, per gruppo sanguigno A.
- Una fetta di torta di mandorle, 1 banana piccola e tè verde, per gruppo sanguigno B.
- Ricotta con marmellata bio di frutti di bosco, caffè di cicoria (amaro o dolcificato con miele o stevia), per gruppo sanguigno AB.
- Pancakes di farina di castagne con poca marmellata alla rosa canina, tisana allo zenzero, compatibile con tutti i gruppi.
Colazione salata
Soprattutto per gli appartenenti al gruppo sanguigno 0, ma non solo, è da preferire a quella dolce. Specie nella stagione fredda, e in particolare a chi soffre di patologie serie. Le indicazioni, in base agli studi del dottor Mozzi, consigliano prodotti freschi, senza glutine, e compatibili dal punto di vista degli abbinamenti.
- Caffè di cicoria e tartara di salmone con hummus di ceci, per gruppo sanguigno 0.
- Crêpes salate (1 o 2) di farina di castagne con avocado, per gruppo sanguigno A.
- The verde, staccetti di manzo al vapore con patata dolce e broccoletti, olio di oliva a crudo: per gruppo sanguigno B.
- The verde bancha (a basso contenuto di teina), merluzzo a vapore con coriandolo e aneto, cime di rapa bollite, per gruppo sanguigno AB.
- Sformato di quinoa e zucchine, caffè di cicoria, per tutti i gruppi.