Il cioccolismo è – come l’alcolismo e il tabagismo – una dipendenza riconosciuta per il cioccolato. Nonostante possa far sorridere e credere sia impossibile, questa patologia colpisce il 40% delle donne e 15% degli uomini. La causa deriva dai componenti chimici contenuti nel cioccolato che alimentano il cervello, sino a sentire la sua continua mancanza.
Vediamo insieme di cosa si tratta nello specifico e se c’è una cura a riguardo.
Cos’è il cioccolismo
Con la parola cioccolismo si intende la dipendenza da cioccolato, in termini di largo uso sino alla pericolosità dell’azione stessa. Naturalmente è bene evidenziare che non si tratta di un problema, sino a quando il piacere per il cioccolato resta nella norma con assaggio di più varietà durante la giornata. Diventa dipendenza nel momento in cui non si può più fare a meno di mangiarlo, sotto ogni forma e a qualsiasi ora del giorno e della notte – senza distinzioni.
Questa dipendenza è legata ad alcuni componenti chimici che sono presenti all’interno di questo alimento famoso in ogni parte del mondo, che stimolano direttamente una zona particolare del cervello alla produzione di serotonina – ormone della felicità – regalando una sensazione di piacere e benessere.
Per andare nel dettaglio, questo alimento naturale, interagisce con i neurotrasmettitori dell’appetito, soddisfazione e regolazione dell’umore.
I ricercatori del CNR di Cagliari hanno svolto una ricerca, nel 2008, accurata e dettagliata scoprendo questo genere di dipendenza che colpisce gli umani e i topi, nello stesso modo.
Chi è colpito dal cioccolismo
Ci sono dei meccanismi particolari che spingono le persone a cibarsi continuamente di cioccolato, che esulano dal buon sapore o dalla voglia di qualcosa di dolce – amaro – consistente:
Dipendenza da cibo
Nonostante non sia stato ancora riconosciuta come patologia vera e propria, alcuni soggetti sono inclini alla dipendenza da cibo – soprattutto grassi – che presentano tra i componenti sostanze che agisco direttamente sul cervello (come sopra descritto). La dipendenza si crea nel momento in cui il cervello non può più fare a meno di queste sostanze.
Stress e tristezza
In un periodo di forte stress e tristezza, si tende a voler adottare soluzioni alternative e tra queste c’è il cioccolato, confort-food per eccellenza, fonte di buon umore e benessere. Più si mangia cioccolato, più si è felici e più se ne sente il bisogno.
Noia
Quando ci si annoia, la golosità prende il sopravvento e le persone inclini all’assunzione di sostanze “eccitanti” legate al benessere personale, tendono ad assumere cioccolato per sentirsi subito appagati. A seconda del tipo di carattere, l’effetto domino potrebbe essere compromettente portando – in poco tempo – alla richiesta continua delle sostanze contenute nel cioccolato.
Come guarire dal cioccolismo
A seguito di uno studio approfondito effettuato al CNR di Cagliari, i ricercatori hanno sviluppato un farmaco a base di una sostanza nota per il controllo della fame, il Rimonabant , utilizzata in tanti frangenti a dosi differenti.
Questo farmaco è in via sperimentale e non ha ancora avuto una conferma da parte dei professionisti del settore, polemizzando sui vari effetti collaterali che sviluppa a seguito della sua assunzione. In linea generale non è necessario un farmaco per “guarire” dal cioccolismo: nelle situazioni più normali, si dovrà contare sulla propria forza di volontà e sulla voglia di regolarizzare l’assunzione di cioccolato (o eliminarla completamente). Nei casi più gravi, si consiglia di rivolgersi ad uno psicologo professionista, che saprà indirizzare verso la guarigione e capire quale sia la vera motivazione di questa dipendenza.