Molto spesso, soprattutto nei bar o anche nelle pubblicità, sentiamo parlare di due tipologie di caffè: l’arabica e la robusta.
Nonostante facenti parte della stessa famiglia, si tratta di due piante molto diverse tra loro, ognuna delle quali ha caratteristiche ed aromi ben precisi. Molto ovviamente dipende anche dal tipo di tostatura e lavorazione, ma spesso le due varietà in questione vengono miscelate per ottenere sapori più bilanciati.
Vediamo quali sono quindi le caratteristiche di ognuna.
Caffè Arabica
Il caffè arabica costituisce circa il 70% della produzione mondiale, ed è coltivato principalmente in Africa, Papua Nuova Guinea e, soprattutto, America Latina, con il Brasile e la Colombia in testa.
Questa varietà richiede molte attenzioni ed è molto soggetta ad attacchi di insetti e parassiti. Proprio per questo tra le due è anche quella più costosa.
Cresce inoltre solamente ad altezze superiori ai 600m. In termini di sapore è difficile da definire, in quanto esistono molte sottovarietà, ma generalmente viene definito come dolciastro, con aromi di noci e talvolta anche marzapane. Proprio per questo motivo si abbina molto bene al latte.
Caffè Miscela Robusta
Come avrete intuito la robusta è prodotto in quantità minori ammontando solamente al 30% della produzione mondiale. Rispetto all’arabica il chicco ha una forma più rotondeggiante e può essere cresciuto ad altezze più basse che oscillano tra i 200 e gli 800 metri. La maggior parte della produzione proviene dall’Africa e dall’Indonesia. Non solo, è una pianta anche molto resistente agli attacchi di insetti a parassiti, richiedendo quindi costi minori per il mantenimento: proprio da qui infatti il nome robusta. Le piante inoltre, a parità di volume di coltivazione, producono una quantità di bacche molto maggiore, contribuendo ancora di più ad un costo contenuto per il consumatore finale. A livello di sapore, esso viene spesso definito come molto amaro, quasi di gomma bruciata: questo è dovuto in parte anche al contenuto di caffeina che è del doppio rispetto all’arabica. Quale delle due è migliore ? Raramente troverete in vendita miscele di robusta assoluta (se non nel caffè solubile): spesso viene infatti mischiato all’arabica in modo da aumentare il contenuto di caffeina e donare una migliore struttura e crema al nostro espresso.
Lo stesso non è però vero per l’arabica che potete trovare anche in forma assoluta. Questo però corre il rischio di donare al caffè un sapore poco bilanciato e troppo sulle note dolci. A seguito di queste osservazioni possiamo sostenere che una miscela composta da arabica e robusta è l’ideale se preferite un caffè espresso, ma se volete invece qualcosa che si abbini meglio con il sapore del latte, potete anche optare per un’arabica 100%.
Esistono inoltre anche altre varietà di caffè tra cui ricordiamo la Liberia e la Charrieriana: quest’ultima ha la particolarità di non contenere caffeina. Esse costituiscono una percentuale inferiore all’1% della produzione mondiale.