chi non sa fare il cappuccino ci confina nella mediocrità

Caro Schiavi,

il caso del cappuccino standard mi ha fatto sorridere. Il lettore che ha scritto in difesa del barista riassume lo spirito milanese: mangia, bevi e vai. L’importante è che ci sia la schiuma…

Caro Schiavi,

perché non fate una classifica dei migliori caffè e cappuccini di Milano?

Caro Schiavi,

la vera Milano è vera in laboriosità e idee e disponibilità. Non perché fa un cappuccio normale. Probabilmente in quel bar il cappuccino a richiesta non sanno farlo e pensano che normale sia il massimo che possono fare. Come dire mediocri anche nel cappuccio. Ci penserà Starbucks o la prossima generazione di imprenditori a far loro togliere il cartello.

Caro Passini, caro Lanza, caro Losa,

salviamo il cappuccino e il suo rito, il cappuccino cremoso, il cappuccino con la schiuma o senza, quello servito con un sorriso del barista e con il cuoricino ricamato con lo sbuffo di caffè. E viva anche le varianti creative di chi sta dall’altra parte del bancone, quando sono buone e apprezzate. Ci appartiene il kapuziner, con la sua leggenda austriaca, perché siamo stati noi a farlo diventare stile di vita nel mondo, con la brioches ovviamente. A Milano è un caposaldo del risveglio, non roviniamolo con un moto di antipatia: il cliente ha il diritto di chiederlo come lo preferisce e non come lo impone il barista. A meno che questi non sia un dio sceso in terra con il giusto mix di latte ed espresso.

Se un buon caffè accende i neuroni sensitivi e dà un ritmo alla mattinata, un buon cappuccino è il valore aggiunto di un locale. Non si improvvisa. Illy ha creato una scuola ad hoc, per un servizio a regola d’arte: accedere al bancone del suo bar nei giorni dell’Expo era una sfida in coda. Ma ne valeva la pena, come a Napoli il caffè di Ciro a Mergellina. Quanto ai baristi, de gustibus: sono della vecchia scuola e credo nella relazione che si crea quando il prodotto e il servizio sono buoni. In attesa di provare dal vivo il cappuccino modello base del barista in questione, l’idea della classifica dei migliori non è da buttare.

FONTE: Corriere.it Vivimilano

AUTORE: Alfredo Passini

Cornetto e Croissant: il migliore modo di iniziare la giornata

Cornetto e Croissant, quante volte vi è capitato di passeggiare e fermarvi davanti ad un bar pasticceria, pervasi dall’odore di burro e zucchero proprio del fantastico cornetto? Andando indietro nel tempo il cornetto(o nell’accezione internazionale del termine, il croissant) fa parte di quella schiera di profumi che ti rimangono in mente, e appena lo senti, raffiguri e sai di che si parla.
Il cornetto è una specialità di pasticceria: è la variante italiana del kipferl austriaco, o del più internazionale croissant (chiamato brioche nel Nord Italia). Si tratta di una specialità alimentare dolce o salata a forma di mezzaluna; la sua composizione è a base di: farina, burro, uova, acqua e zucchero, con l’aggiunta di tuorlo d’uovo spalmato sulla superficie per ottenere una colorazione più dorata.
Il croissant (pronuncia italiana: /krwasˈsan/[1]; letteralmente “crescente”) è un dolce francese, così chiamato per la forma di mezzaluna crescente. I croissant e altre viennoiseries sono preparati con pasta sfoglia; la sfoglia viene quindi tagliata in triangoli che sono arrotolati e piegati dandogli la forma di mezzaluna, prima di cuocerli in forno.

I croissant sono un prodotto tradizionale delle panetterie e pasticcerie francesi dall’inizio del secolo ed erano generalmente consumati a colazione insieme a una tazza di caffè. Alla fine degli anni settanta, nel tentativo di contrastare la diffusione dei fast foodstatunitensi, in Francia furono aperte diverse catene di croissanterie in cui i croissant sono serviti con ripieni di vario tipo, dal prosciutto al cioccolato . Questo sviluppo è stato possibile grazie allo sviluppo delle tecniche di surgelazione industriale, grazie alle quali è possibile congelare il croissant prima della cottura, che può essere quindi immagazzinato e preparato da personale non specializzato.

Il croissant viene spesso chiamato cornetto nelle regioni centrali e meridionali e brioche in quelle settentrionali, anche se quest’ultimo termine ha in Francia un significato diverso

Il croissant è un discendente del kipferl austriaco, la cui esistenza è stata documentata, in varie forme, fino da almeno il XIII secolo.  Il kipferl può essere semplice o con noci o altri ripieni (alcuni considerano il rugelach un tipo di Kipferl).

La “nascita” del croissant — cioè il suo adattarsi dalla forma più semplice di kipferl, prima dell’invenzione della Viennoiserie — può essere fatta risalire con una certa precisione al 1839 (o 1838 ), quando l’ufficiale di artiglieria austriaco August Zang, fondò la Boulangerie Viennoise (“Pasticceria viennese”) in via de Richelieu 92 a Parigi . Un’immagine del 1909 della pasticceria mostra la stessa data per la sua fondazione, ma la pasticceria era già documentata nella stampa prima di quella data. Questa pasticceria che serviva specialità viennesi incluso il kipferl divenne rapidamente popolare e ispirò imitazioni francesi e il concetto, se non il termine di viennoiserie per indicare pasticceria di supposta origine viennese. La versione francese del kipferl fu battezzata croissant per la sua forma a mezzaluna.

Alan Davidson, curatore dell’Oxford Companion to Food, non ha rintracciato alcuna ricetta per il croissant moderno in alcun libro di ricetta francese antecedente l’inizio del XX secolo. Il primo riferimento al termine “croissant” è nel libro del 1853 Des substances alimentaires (Payen) ed è citato per la prima volta nel Dictionnaire de la langue française nel 1863. La prima ricetta per preparare il croissant è nella Nouvelle

La specialità si diffuse in Italia e più specificatamente in Veneto subito dopo il 1683, grazie agli intensi rapporti commerciali tra l’allora Serenissima Repubblica di Venezia e Vienna. Bisognerà attendere invece il 1770 perché anche la Francia, con il matrimonio tra l’austriaca Maria Antonietta e il futuro re Luigi XVI, scopra il cornetto. La sua ricetta venne modificata dai pasticceri di Versailles, che lo arricchirono di burro e lo battezzarono croissant.

Nel 1797, con il trattato di Campoformio e successivamente con l’istituzione delLombardo Veneto, il kipferl o cornetto, insieme ai krapfen e al gulasch, accrebbe ulteriormente la propria popolarità. L’arte di prepararli divenne patrimonio di maestri fornai veneti.

Agriturismo Il Marrugio, Località Carrozza(Viterbo)

Oggi si parla di colazione in Agriturismo con la dr.ssa Simona Mingolla dell’Azienda Agricola “Il Marrugio” sita in Località Carrozza(Viterbo), analizzando un punto di vista diverso dal bar classico, la colazione vista dal punto di vista dell’agriturismo.

Che latte utilizzate principalmente?

Latte Intero, UHT a lunga conservazione.

Quali ingredienti usate nella prima colazione?

Per le colazioni, esclusi cereali e yogurt, offriamo preparazioni di nostra produzione: marmellate, torte, biscotti, affettati dall’unico allevamento esistente di “PorcoCignale” (suino nato dall’incrocio fra cinta senese e cinghiale) e formaggi ricavati ancora da lavorazione a crudo di latte ovino.

In caso di artigianali da quanti anni producete direttamente ? Può riassumere in breve la sua esperienza?

La nostra azienda produce e prepara alimenti da circa 10 anni usando ricette classiche o recuperate dalla tradizione locale (come, per esempio, parlando di colazione, il CIAMBELLONE; ma la logica vale anche per gli altri pasti nei cui menu si privilegiano, sempre per esempio, le paste preparate a mano dalle nostre cuoche!)

Cosa vi differenzia dagli altri agriturismi?

Siamo certificati BIO e le nostre produzioni (ingredienti, quindi, dele preparazioni che offriamo) sono di elevata qualità visto l’attento controllo cui vengono sottoposte per soddisfare i criteri richesti per mantenere le certificazioni del settore.

Cappuccino o caffé? Cosa chiedono di piú?

Per quanto concerne la colazione, le due richieste “pareggiano”!

Che fornitore di caffè ha scelto? Perchè?

Capoccetti. Perchè? Ad oggi, buon rapporto qualità/prezzo e buona assistenza.


Ringraziando Il Marrugio, per raggiungerlo seguite le istruzioni sotto.

Si trova a Loc. Carrozza(Viterbo), in Strada Borgherolo 4.

Telefono 0761.263767
Mobile 373.7510399

Pagina Facebook de Il Marrugio

Sito Web

Il cappuccino più buono d’Italia

Trovare chi prepara il cappuccino più buono d’Italia. È una missione dura, un compito arduo lungo e tortuoso. L’idea è quella nata da una passione profonda per la bevanda calda italiana più diffusa al mondo.

Il cappuccino è diventato dall’inizio del XX secolo una delle tradizioni italiane più esportate, più copiate, più sviluppate in molti paesi del mondo. Ed è nato in Austria, da una coincidenza casuale.

in una Vienna di fine ‘600, da parte del frate cappuccino Marco da Aviano;egli fu  inviato in città da parte del Papa per riunire le potenze europee contro l’esercito ottomano(turco) che assediava la capitale austriaca.

Il frate, in seguito, ancora in soggiorno a Vienna, si diresse in uno dei tanti cafè che aprirono all’epoca, grazie ai sacchi di caffè che i Turchi furono costretti a lasciare in segno di sconfitta. Marco d’Aviano assaggiò la nuova bevanda ma, trovandola troppo forte, decise di far aggiungere del latte per renderne il gusto più delicato: l’unione del latte al caffè rese la bevanda di un colore simile al saio del frate cappuccino, “Kapuziner” appunto chiamato in lingua tedesca.

Il cappuccino moderno si sviluppa all’inizio del Novecento con la diffusione delle macchine per il caffè espresso, la cui prima versione, L’ideale,  venne prodotta in Italia appunto da Desiderio Pavone su progetto di Luigi Bezzera. Con l’avvento delle macchine espresso, e successivamente l’uso del vapore secco per montate il latte, il cappuccino è andato definendolo nella ricetta attualmente conosciuta.

A me piace molto dolce e delicato, ovviamente nelle dosi caffè/latte originali.
Ma il caffè forte (100% miscela arabica ) non lo ritengo adatto.
C’è a chi piace con più caffè chi con meno, chi senza zucchero.

Poi c’è chi per problemi di assimilazione del latte o per scelta alimentare ha provato altre varianti: di soia, d’avena, Zymil, alta digeribilità, il delicato cappuccino d’orzo.

E a te? Come ti piace?

Scrivimi il tuo gusto e giudizio, magari inviandoci una foto del tuo cappuccino preferito e dove l’hai assaggiato.

Bar Pasticceria Cantiani, Roma

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Parliamo con Roberto Cantiani, titolare della Pasticceria Cantiani di Via Cola di Rienzo a Roma, seguendo il nostro percorso intorno al mondo della colazione italiana, per sapere i gusti e le necessità della sua clientela. Cantiani è un nome storico della capitale, in attività da oltre 80 anni.

Che latte utilizzate principalmente?

Latte Sano e Torre in Pietra.

Le brioches, meglio surgelate o artigianali?

Decisamente artigianali, produciamo i cornetti da oltre 50 anni.

 

Cosa ti differenzia dagli altri Bar?

Tradizione  e materie prime eccellenti. Ricerchiamo il meglio per ogni prodotti e lo trasformiamo come una volta.

Cappuccino o caffé? Cosa chiedono di piú?

Caffè.

 

Che fornitore di caffè ha scelto? Perchè?

ILLY,  perchè oggi in italia rappresenta il leader di settore

 

Ringraziando la Pasticceria Cantiani, per raggiungerla seguite le istruzioni sotto.

Si trova a Roma, in Via Cola di Rienzo 234/236.

Telefono 06 687 4164

Pagina Facebook di Cantiani

Sito Web

Domino Caffè, Aprilia(LT)

Parliamo con Michela Molinari , titolare del Bar Domino Caffè di Aprilia(Latina), seguendo il nostro percorso intorno al mondo della colazione italiana, per sapere i gusti e le necessità della sua clientela. Domino è in attività da oltre 20 anni.

Che latte utilizzate principalmente?

Granarolo Bio, Accadi, Soia,  Avena e Scremato per soddisfare i vari problemi e gusti.

Le brioches, meglio surgelate o artigianali?

Surgelati di qualità soprattutto perché la scelta è vasta e, con cambiamenti continui.

In caso di surgelati quale marchio distribuisci? In caso di artigianali da quanti anni produci pasticceria artigianale? Puoi riassumere in breve la tua esperienza?

Dopo ricerche di mercato molto attente utilizziamo Forno d’Asolo.

Cosa ti differenzia dagli altri Bar?

Spero la professionalità e ciò lo dimostrano i 21 anni di attività, ma soprattutto la serietà.

Cappuccino o caffé? Cosa chiedono di piú?

Caffè.

La colazione come incide sul tuo fatturato?

Sì, la colazione incide molto sul fatturato.

Che fornitore di caffè ha scelto? Perchè?

Caffé Paranà.

Ringraziando Michela per la partecipazione, di seguito le informazioni per andare a trovare Domino Caffè.

Si trova ad Aprilia, provincia di Latina, in Via degli Oleandri 3.

Telefono 069276604

Pagina Facebook di Domino Caffè

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