Trovare chi prepara il cappuccino più buono d’Italia. È una missione dura, un compito arduo lungo e tortuoso. L’idea è quella nata da una passione profonda per la bevanda calda italiana più diffusa al mondo.
Il cappuccino è diventato dall’inizio del XX secolo una delle tradizioni italiane più esportate, più copiate, più sviluppate in molti paesi del mondo. Ed è nato in Austria, da una coincidenza casuale.
in una Vienna di fine ‘600, da parte del frate cappuccino Marco da Aviano;egli fu inviato in città da parte del Papa per riunire le potenze europee contro l’esercito ottomano(turco) che assediava la capitale austriaca.
Il frate, in seguito, ancora in soggiorno a Vienna, si diresse in uno dei tanti cafè che aprirono all’epoca, grazie ai sacchi di caffè che i Turchi furono costretti a lasciare in segno di sconfitta. Marco d’Aviano assaggiò la nuova bevanda ma, trovandola troppo forte, decise di far aggiungere del latte per renderne il gusto più delicato: l’unione del latte al caffè rese la bevanda di un colore simile al saio del frate cappuccino, “Kapuziner” appunto chiamato in lingua tedesca.
Il cappuccino moderno si sviluppa all’inizio del Novecento con la diffusione delle macchine per il caffè espresso, la cui prima versione, L’ideale, venne prodotta in Italia appunto da Desiderio Pavone su progetto di Luigi Bezzera. Con l’avvento delle macchine espresso, e successivamente l’uso del vapore secco per montate il latte, il cappuccino è andato definendolo nella ricetta attualmente conosciuta.
A me piace molto dolce e delicato, ovviamente nelle dosi caffè/latte originali.
Ma il caffè forte (100% miscela arabica ) non lo ritengo adatto.
C’è a chi piace con più caffè chi con meno, chi senza zucchero.
Poi c’è chi per problemi di assimilazione del latte o per scelta alimentare ha provato altre varianti: di soia, d’avena, Zymil, alta digeribilità, il delicato cappuccino d’orzo.
E a te? Come ti piace?
Scrivimi il tuo gusto e giudizio, magari inviandoci una foto del tuo cappuccino preferito e dove l’hai assaggiato.